Consapevolezza, considerazione e rispetto,
sono condizioni essenziali che la cultura, lo sport e l’arte non possono e non devono ignorare……….

Identificare governi e governanti, con le persone che governano nei rispettivi Paesi, è un atto che amplifica e allunga l’odio fra i popoli anziché promuovere la pace.
Dovremmo puntare alla neutralità e al rispetto in ogni manifestazione culturale.
La pace fra i popoli della terra può avvenire solo attraverso punti di contatto fuori da ogni forma ideologica o fideistica.
La cultura, l’intrattenimento e lo sport possono agire come ponti di unione tra le persone, superando le barriere ideologiche e religiose.
L’arte, la letteratura, la musica, il cinema, gli eventi culturali, lo sport e ogni forma di intrattenimento hanno il potere di connettere le persone al di là delle differenze ideologiche e credenze religiose. Comprendere l’individuale fragilità degli esseri viventi e dell’ambiente che ci circonda al di là delle differenze, potrebbe rappresentare una svolta cruciale per evitare l’autodistruzione.
È deplorevole da parte delle organizzazioni, culturali, sportive, artistiche e di intrattenimento, adottare lo strumento della esclusione degli atleti, artisti, scienziati, che si erigono a paladini di libertà e giustizia, quando al contrario alimentando e inaspriscono unicamente divisioni anziché promuovere l’armonia.
Strumentalizzare ogni forma di manifestazione internazionale di arte, cultura, intrattenimento e sport a fini propagandistici verso o contro una nazione è moralmente riprovevole e tradiscono il fine ultimo che è espressione del loro esistere.  Attraverso la musica, l’arte, il cinema e gli eventi culturali, si possono superare le barriere ideologiche e religiose, La cultura, l’intrattenimento e lo sport non sono altro che ponti di unione tra le persone e i popoli
Questi momenti di condivisione ci permettono di vedere l’umanità al di là delle differenze sociali, economiche, religiose, contribuendo a costruire legami di solidarietà che vanno al di là delle barriere politiche e geografiche.
La cultura, l’intrattenimento e lo sport devono agire come catalizzatori per l’espansione dei rapporti interpersonali e transnazionali inclusi coloro che detengono ruoli di responsabilità decisionale in quegli organi che hanno la titolarità di includere o escludere qualcuno, onde evitare decisioni che ricadono ingiustamente su persone estranei alle responsabilità delle azioni e degli eventi provocati da chi governa. In questo modo, le manifestazioni diventano un forte momento che collega le persone attraverso valori condivisi. In sintesi, la pace tra i popoli può essere raggiunta attraverso la comprensione, il rispetto e la promozione di legami culturali e umani che vanno oltre le ideologie e le fedi religiose, i governi, che in passato e tuttora provocano immani tragedie umane e ingenti distruzioni ambientali.
Firenze 21 marzo 2024

La magia dell’Opera, in versione immersiva a Firenze……….

A partire dal 4 aprile 2024, la grande lirica sarà protagonista nel cuore di Firenze.
Il ciclo di rappresentazioni guiderà sia i turisti sia i residenti fiorentini, amanti delle bellezze culturali del nostro patrimonio, verso un contatto più diretto con l’opera.
La Cattedrale dell’Immagine di Firenze diventerà palcoscenico per una delle opera più rappresentata al mondo, che verrà eseguita ogni giovedì alle 19.30 e alle 21.30, dal 4 aprile al 26 settembre 2024.
Per la prima volta, sarà presentata in una versione immersiva e semi-scenica, grazie alla collaborazione tra Opera Laboratori, Sillabe Editore, Modigliani Produzioni e Crossmedia.
Un narratore d’eccezione, Paolo Noseda, guiderà il pubblico, sia in italiano che in inglese, attraverso una delle storie d’amore più toccanti mai raccontate.
Mercoledì 20 marzo 2024 la conferenza stampa di presentazione della programmazione nella cattedrale dell’ immagine a Santo Stefano al Ponte a Firenze.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità

La magia dell’Opera in versione immersiva a Santo Stefano al Ponte Vecchio……..


A partire dal 4 aprile 2024, la grande lirica sarà protagonista nel cuore di Firenze.
Il ciclo di rappresentazioni guiderà sia i turisti sia i residenti fiorentini, amanti delle bellezze culturali del nostro patrimonio, verso un contatto più diretto con l’opera.
La Cattedrale dell’Immagine di Firenze diventerà palcoscenico per una delle opera più rappresentata al mondo, che verrà eseguita ogni giovedì alle 19.30 e alle 21.30, dal 4 aprile al 26 settembre 2024.
Per la prima volta, sarà presentata in una versione immersiva e semi-scenica, grazie alla collaborazione tra Opera Laboratori, Sillabe Editore, Modigliani Produzioni e Crossmedia.
Un narratore d’eccezione, Paolo Noseda, guiderà il pubblico, sia in italiano che in inglese, attraverso una delle storie d’amore più toccanti mai raccontate.
Mercoledì 20 marzo 2024 la conferenza stampa di presentazione della programmazione nella cattedrale dell’ immagine a Santo Stefano al Ponte a Firenze.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità

Un cambiamento necessario ed indispensabile……..

Mercoledì 20 marzo 2024 l’inaugurazione della nuova edizione di Didacta Italia 2024, in programma a Firenze, presso la Fortezza da Basso, dal 20 al 22 marzo.
Per la prima volta sarà inaugurato il padiglione università, con lo scopo di offrire strategie di formazione mirate e di alto valore per i docenti accademici.
Le opportunità e le sfide dell’intelligenza artificiale, i modelli innovativi di didattica universitaria, l’Erasmus italiano, la musica come strumento di inclusione, l’interdisciplinarietà, l’orientamento, le soft skills, il blended learning e le pari opportunità sono solo alcuni dei temi che saranno trattati negli appuntamenti promossi dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) in collaborazione con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) durante i tre giorni di Didacta.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità

Fiera Didacta Italia Firenze Fiera Città di Firenze Cultura Alessia Bettini

Con una vita dedicata alle arti sceniche, Gianna Giachetti rappresenta un faro di talento e passione nel mondo teatrale italiano. Distinguendosi per una prolifica carriera che va ben oltre il palcoscenico, Giachetti ha esplorato con successo anche il cinema e la televisione, lasciando un’impronta indelebile in ogni ambito artistico che ha toccato. Originaria di Livorno, Giachetti ha coltivato sin dalla giovinezza un amore profondo per la recitazione, che l’ha vista brillare in una moltitudine di ruoli, sia sotto i riflettori del teatro che dinanzi alle camere da presa. La sua capacità di navigare tra generi diversi, dalla commedia al dramma, mette in luce un’eccezionale versatilità e una dedizione totale all’arte dell’interpretazione. Il suo repertorio teatrale spazia dalle opere classiche dei maestri Shakespeare, Goldoni e Pirandello fino alle avanguardie del teatro contemporaneo, dimostrando una vivace curiosità artistica e una spiccata inclinazione per la sperimentazione. Anche sul grande schermo, nonostante una filmografia meno estesa rispetto al suo impegno teatrale, Giachetti ha saputo conquistare l’attenzione con interpretazioni che portano la firma della sua sofisticata espressività. La televisione ha visto la sua partecipazione a produzioni di grande successo, confermando la sua abilità di adattarsi con naturalezza a vari formati narrativi e consolidando il suo ruolo come artefice di storie che colpiscono l’immaginario collettivo. Oltre al talento riconosciuto, Gianna Giachetti incanta per la sua presenza scenica e l’intensità emotiva che riesce a trasmettere, attributi che l’hanno consacrata come un’icona nell’universo artistico italiano. La sua dedizione incondizionata alla recitazione e il continuo impegno verso l’eccellenza ne fanno un modello ispiratore per gli aspiranti attori. Giachetti, con un mix unico di ironia e autoironia, ha mantenuto una genuinità inalterata nel corso della sua lunga carriera, optando per una discrezione esemplare sulla sua vita privata, in modo che il fulcro dell’attenzione rimanesse fedelmente sulle sue prestazioni artistiche. La sua professionalità insuperabile, la maestria nel mestiere e la dedizione appassionata alla recitazione sono gli elementi chiave che hanno definito il suo percorso artistico straordinario. Lunedì 18 marzo 2024, presso la Mediateca Toscana in via San Gallo 25, si è tenuta un’imperdibile presentazione del libro “Gianna Giachetti Attrice”, curata da Enrico Zoi. L’evento, arricchito dalla presenza dell’incomparabile attrice toscana è stato moderato da Elisabetta Vagaggini, con letture a cura di Gianluca Truppa. Un dovuto contributo alla bravura di Gianna Giachetti e alla sua arte scenica.

Riccardo Rescio – I&f Arte Cultura Attualità, rappresenta una

Il Parco d’arte Contemporaneo, “Giardino viaggio di ritorno” rappresenta un punto di riflessione sulla società dei consumi.
Le installazioni di Rodolfo Lacquaniti sono create con materiale abbandonato, frammenti metallici e lignei, residui di produzioni industriali, vecchie macchine agricole, oggetti sicuramente relegati allo stato di scarto a cui l’artista conferisce una nuova vita e nuovo significato.
L’insieme di queste opere prendono il nome di “Viaggio di ritorno”, una interessante constatazione per un tangibile, riscontrabile, confronto tra nuove generazioni e il tema sempre più pregnante del riciclo e del consumo critico e cosciente.
Ogni opera esposta nel giardino è un viaggio di ritorno, è il viaggio che l’artista stesso fa e stimola a fare a chi osserva le sue realizzazioni.
È il concetto di riuso che Rodolfo Lacquaniti vuole stimolare con le sue opere e in fondo questo suo lavoro non è altro che una ulteriore conferma di quanto affermava Antoine-Laurent de Lavoisier “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
Una selezione delle tante opere realizzate dal Maestro Rodolfo Lacquaniti resteranno in mostra nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi fino al 7 aprile 2024

Info e prenotazioni: +393355247472
Email: giardinoviaggiodiritorno@gmail.com
Web: https://viaggiodiritorno.it

Il Parco “Giardino viaggio di ritorno” è in Località Piatto Lavato 1 – Agriturismo Podere il Leccio a Buriano – Castiglion della Pescaia – Grosseto – Toscana

La comunicazione corretta, non di parte, solo volendolo, sarebbe capace di contribuire a renderci tutti migliori………..

Bisogna unire i frammenti sparsi della memoria per ricomporre il mosaico della nostra storia personale e collettiva………
La memoria, aspetto essenziale dell’essere umano, è spesso idealizzata come un continuum senza interruzioni.
Tuttavia, questa percezione non coincide con la realtà.
I vuoti di memoria, i cosiddetti “intervalli della memoria”, rappresentano una realtà innegabile. Questi vuoti, lungi dal essere mere astrazioni concettuali, sono fatti concreti della nostra esperienza mnemonica.
Non sono solo vuoti fisici, ma lacune nella nostra conoscenza del passato, frammenti mancanti nel mosaico della nostra storia personale e collettiva.
La loro presenza, purtroppo, non contribuisce al nostro processo evolutivo.
In effetti, il loro impatto potrebbe essere definito quasi deleterio.
Se soltanto potessimo ricordare più chiaramente e costantemente gli eventi dolorosi della storia umana, dalle persecuzioni alle tragedie dei disastri naturali, potremmo trarre insegnamenti preziosi.
La memoria selettiva, il cui filtro esclude episodi scomodi o spiacevoli, è un ostacolo al nostro apprendimento continuo e al miglioramento come individui e come società. Nonostante molti di noi non fossero presenti fisicamente durante queste pagine buie della storia, è imperativo conoscere, comprendere e interiorizzare questi avvenimenti.
Solo attraverso la comprensione delle origini e delle circostanze che li hanno generati possiamo sperare di imparare da essi e di non ripeterli nel futuro.
La comprensione di questi eventi richiede una profonda revisione del nostro modo di pensare e di vivere. È necessario cambiare la prospettiva su concetti fondamentali come la comunità, la nazionalità e l’appartenenza globale.
Solo quando siamo disposti a rimettere in discussione le nostre convinzioni, ad adottare nuovi punti di vista e a rivalutare le nostre priorità sociali e collettive, possiamo sperare di trarre lezioni significative da ciò che è stato.
Riccardo Rescio
Firenze 16 marzo 2024

“Banksy. Realismo Capitalista”
Dal 18 marzo al 3 novembre 2024 si svolgerà a Volterra la mostra “Banksy. Realismo Capitalista” prodotta da Opera Laboratori.
E’ promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani.
La mostra nel Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena con oltre cento opere tra serigrafie, video, stampe e sculture raccontano l’arte dello street artist britannico noto per il suo stile sarcastico e beffardo.
Il mondo contemporaneo che rappresenta Banksy, raffigura situazioni surreali che marcano la realtà più cruda, con topi che rivendicano i loro diritti, governato da scimmie e bambini che giocano con il giubbotto antiproiettile e bambine che abbracciano bombe.
Banksy è certamente un artista di grande richiamo internazionale l’anno scorso anno a Trieste la mostra “The Great Communicator. Banksy Unauthorized Exhibition”, con circa cento opere come a Volterra, ha registrato 93 mila ingressi e una media di circa 700 ticket al giorno.
E’ stata la seconda mostra più visitata di sempre tra quelle organizzate in Friuli Venezia Giulia.
Un evento che ha richiamato un pubblico eterogeneo da ogni parte d’Italia e anche dall’estero.
Una mostra simile porterà a Volterra un considerevole numero di visitatori, che potranno godere di uno straordinario connubio fra le tante meraviglie artistiche, culturali, artigianali, monumentali, territoriali, agroalimentari che questa straordinaria terra offre.
Riccardo Rescio  –  I&f Arte Cultura Attualità
15 marzo 2024

Opera Laboratori L’Anima di Volterra Centro Studi Santa Maria Maddalena Volterra Italia&friends Toscana Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra

Info e prenotazioni :
0039 0577 286 300

animadivolterra@operalaboratori.com
http://www.animadivolterra.it

Nel racconto di Paolo Codazzi…….


Se fosse applicato alla lettura il metodo di assaggio alla cieca tipico della degustazione vini effettuata dai sommelier, senza rivelare l’identità dell’autore, la raffinatezza linguistica propria di Paolo Codazzi renderebbe il suo stile narrativo inconfondibile. Questo scrittore si afferma come uno dei maestri indiscussi nella lavorazione artigianale delle parole all’interno del panorama letterario italiano.
Grazie al suo stile unico e alla sua capacità di creare mondi immaginari coinvolgenti, Paolo Codazzi ha catturato l’attenzione e l’ammirazione di un vasto numero di lettori.
Nel suo ultimo lavoro, intitolato “Lo Specchio Armeno”, presentato da Paolo Ciampi giovedì 14 marzo 2024 presso lo storico Bar Donatello a Firenze, l’autore narra le vicende di Cosimo Armagnati, un pittore-copista incaricato di realizzare una copia di un ritratto femminile conservato nella Galleria di Palermo. Per una straordinaria coincidenza, il dipinto rappresenta per l’artista un richiamo emotivo intenso, evocando il ricordo di un amore immaginario lungamente perseguito, un amore ideale e, sfortunatamente, irraggiungibile.
Questo ritratto diventa così il fulcro di un insieme di coincidenze stupefacenti, un crocevia di destini che, sebbene distanti nel tempo, conducono Cosimo a immergersi in un labirinto di avvenimenti in cui non mancano accenni storici, elementi di stregoneria e l’inevitabile intervento della Santa Inquisizione in Sicilia.
Fiorentino di origine, Paolo Codazzi è un estimatore di diverse discipline, prime tra tutte la storia antica. Nel 1983, assieme a Franco Manescalchi, ha fondato la rivista fiorentina “Stazione di Posta”, della quale è rimasto a lungo editore. È inoltre l’ideatore e il presidente del Premio Letterario Chianti.
Per gran parte della sua carriera, l’,autore ha lavorato come consigliere delegato in un’impresa del settore edile, dedicandosi fin dalla giovinezza alla sua prima grande passione: la scrittura.
Tra le sue pubblicazioni si annoverano due raccolte di poesie: “Il primo viaggio” (1980) e “L’inventore del semaforo” (1985), oltre a diversi romanzi tra cui “Come allevare i ragni” (Lalli Editore, 1982), “Caterina” (Amadeus, 1989), “Il cane con la cravatta” (Mobydick, 1999), “Il destino delle nuvole” (Mobydick, 2009), “La farfalla asimmetrica” (Tullio Pironti, 2014) e “Il pittore di ex voto” (Tullio Pironti, 2017). Ha inoltre dato alle stampe le raccolte di racconti “Nei mattatoi comunali” (Solfanelli, 1992) e “Segreteria del caos” (Mobydick, 2002). Con Arkadia Editore ha pubblicato “Lo storiografo dei disguidi” nel 2021, aggiungendo un altro significativo tassello alla sua prolifica carriera letteraria.
Riccardo Rescio
Firenze 14 marzo 2024

Firenze, come da consuetudine consolidata, accoglie il cinema Coreano, con masterclass, concerti e tanto di più tra storia e innovazione……..

Mercoledì 13 marzo 2024, presso il Cinema La Compagnia in via Cavour a Firenze, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della 22ª edizione del FLORENCE KOREA FILM FEST, evento cinematografico dedicato al meglio del cinema sudcoreano, previsto a Firenze dal 21 al 30 marzo.
Il festival ospiterà star internazionali del calibro di Lee Byung-hun, noto per il suo ruolo in Squid Game, Song Kang-ho, attore protagonista del film premio Oscar “Parasite”, il regista visionario Kim Jee-woon e il musicista Jung Jae-il, compositore di colonne sonore iconiche, incluse quelle di Squid Game e Parasite. Il programma conta 86 film, tra cui 30 lungometraggi e 56 cortometraggi; si terranno anche 5 masterclass, un concerto speciale al Teatro Verdi, focus sui webtoon con una mostra a Palazzo Medici Riccardi, e retrospettive sugli anni ’60 in Corea del Sud, oltre a una selezione dei maggiori successi di pubblico e le ultime novità del cinema indipendente coreano.
Firenze 13 marzo 2024

Messaggero.it

La comunicazione, essendo un potentissimo strumento destinato all’evoluzione dell’umanità, rappresenta un pilastro fondamentale della società moderna.
Tuttavia, purtroppo, la sua natura versatile e potente ha dato vita anche a utilizzi distorti e dannosi.
Per potenziare la sua effettiva funzione di catalizzatore sociale e promuovere una sana diffusione di informazioni, è essenziale riconoscere e correggere gli errori del passato.
Nell’ambito specifico del mondo della moda, la comunicazione assume un ruolo di primaria importanza.
Purtroppo, spesso ci troviamo di fronte a una realtà in cui essa viene manipolata per fini superficiali e dannosi.
Le modelle, ad esempio, vengono troppo spesso costrette a vivere vite irreali e non autentiche, alimentando un’illusione di perfezione distorta sia per loro stesse che per chi le osserva.
Questo alimenta un circolo vizioso di insoddisfazione e falsa percezione, contribuendo a creare uno standard inaccessibile e dannoso per la società nel suo complesso.
La sfida sta dunque nel riuscire a ridefinire il ruolo della comunicazione nel settore della moda. Attraverso un’impostazione più etica e responsabile, si potrebbe trasformare questo universo in un veicolo di messaggi positivi e autentici, promuovendo valori di inclusione, diversità e genuinità.
Solo così si potrà realmente sfruttare il potenziale della comunicazione per il bene comune, anziché lasciarla prigioniera di distorsioni dannose e illusorie.

https://www.facebook.com/share/p/Mhnr9mcrFFFuL83o/

Credito immagine: https://www.ilmessaggero.it/donna/news/modella_ilaria_capponi_bulimia_taglia_40_moda_salute_instagram-7937605.html?fbclid=IwAR1oidliiW0_g7sI3IF6bbTYiHjxuZSwttr_60xnNjbquWR5uGHd-6k2LqQ

Il mondo della scuola finalmente e completamente rappresentato…….

Martedì 12 marzo 2024, nella Sede della Regione Toscana un Piazza del Duomo a Firenze, la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2024 di Didacta Italia.
Il più importante appuntamento fieristico dedicato all’innovazione del mondo della scuola che si svolgerà dal 20 al 22 marzo 2024 alla Fortezza da Basso di Firenze.
L’edizione di quest’anno vedrà, per la prima volta, le Università italiane tra i protagonisti con la presenza in fiera e un programma scientifico dedicato.
Hanno Parteciperanno alla presentazione
Eugenio Giani Presidente della Regione Toscana,
Alessandra Nardini Assessore istruzione, formazione, lavoro, Università e ricerca della Regione Toscana
Lorenzo Becattini Presidente di Firenze Fiera,
Alessia Bettini Vice sindaco del Comune di Firenze,
Giuseppe Salvini Segretario Generale, della Camera di Commercio di Firenze,
Cristina Grieco Presidente di INDIRE,
Alessandra Petrucci Rettrice dell’Università di Firenze e delegata Crui alla didattica.
Sono invece intervenuti tramite videocollegamento in diretta:
Giuseppe Valditara Ministro dell’Istruzione e del Merito,
Anna Maria Bernini Ministro dell’Università e della Ricerca.
Didacta Italia rappresenta un appuntamento annuale imperdibile che propone un’esperienza formativa integrata e di vasto raggio per insegnanti, dirigenti scolastici, e personale del settore educativo, abbracciando tutti i livelli educativi: dall’educazione infantile fino all’istruzione universitaria e ai corsi post-universitari di specializzazione, offrendo altresì percorsi di orientamento per studenti di ogni ordine e grado.
Il programma scientifico di Didacta Italia si arricchisce di oltre 320 eventi formativi, inclusi workshop e seminari, focalizzati sulle novità tecnologiche nel campo dell’istruzione e sulle strategie didattiche più efficaci ed innovative. Questi eventi sono accuratamente progettati per rispondere alle specifiche esigenze degli educatori a ogni livello di insegnamento, così come alle aspettative degli studenti, dall’età prescolare fino all’istruzione superiore e post-laurea.
L’obiettivo di Didacta Italia è quello di promuovere il dialogo nel settore dell’istruzione fra enti istituzionali, associazioni, aziende, docenti, dirigenti scolastici e il mondo accademico, creando un ponte tra le diverse realtà che compongono il panorama educativo.
Nell’ambito della fiera, i docenti hanno l’opportunità di partecipare a seminari e workshop realizzati in ambienti di avanguardia, come ad esempio l’aula dedicata all’intelligenza artificiale, le classroom immersive e lo spazio dedicato al metaverso. Oltre a ciò, Didacta Italia propone anche sessioni di orientamento per gli studenti, fornendo loro gli strumenti per navigare le opzioni formative e progettare il proprio futuro professionale.
L’evento vede la partecipazione di una vasta gamma di espositori, tra cui università, enti di formazione professionale e aziende, pronti a fornire dettagli sui differenti percorsi formativi e sulle opportunità lavorative nel mondo dell’educazione.
Attraverso Didacta Italia, gli studenti hanno la possibilità di esplorare le molteplici opportunità educative disponibili, incontrare potenziali datori di lavoro e ricevere consigli mirati per la pianificazione della loro carriera futura.
In conclusione, Didacta Italia costituisce un punto di riferimento fondamentale per tutti gli attori del settore educativo, estendosi dalla prima infanzia fino all’istruzione avanzata. L’evento si pone come occasione unica per gli educatori al fine di aggiornarsi sulle ultime tendenze, instaurare connessioni professionali e scoprire risorse innovative per arricchire e rinnovare la propria attività didattica.
Firenze 12 marzo 2024

“Voices, il Festival Europeo del Giornalismo e dell’alfabetizzazione mediatica……….


In un’epoca di sovrabbondanza informativa, districarsi tra le notizie vere e quelle meno attendibili diventa una vera sfida, si rende quindi indispensabile creare un ponte tra la cittadinanza, il mondo giornalistico e gli esperti di comunicazione.
Un necessario collegamento per valorizzare la vitale importanza del giornalismo per una cittadinanza adeguatamente informata, incoraggiando nel contempo una riflessione approfondita sulla disinformazione.
Nella sua inaugurale edizione triennale, il festival Voices, il Festival Europeo del Giornalismo e dell’alfabetizzazione mediatica, si dedicherà all’esplorazione di questioni vitali che incidono sulla nostra interazione con le informazioni e i mezzi di comunicazione contemporanei, offrendo conferenze, workshop pratici, esibizioni e momenti per il networking.
Le discussioni copriranno vari argomenti, incluse le applicazioni dell’intelligenza artificiale nel campo giornalistico, le problematiche legate alla disinformazione, la protezione dei giornalisti, le sfide economiche per i media, l’educazione ai media, la salvaguardia dell’integrità elettorale, le normative dei media nell’UE, le strategie per una genitorialità consapevole nell’era digitale e il mantenimento del benessere digitale.
A seguito della sua inaugurazione a Firenze, il Festival si sposterà attraverso varie città europee, promuovendo la libertà di espressione e l’educazione ai media come fondamenti imprescindibili per il buon funzionamento delle nostre comunità.

Firenze 12 marzo 2024

Il Festival, “Voices, il festival europeo del giornalismo e dell’alfabetizzazione mediatica”,
alla sua prima edizione, si terrà tra il 14 e il 16 marzo 2024 alla Stazione Leopolda di Firenze.

Un immenso mare tutto da navigare…..

Il concetto di bipolarismo funzionale all’egocentrismo, nel contesto del video, sottolinea una discrepanza fondamentale tra le parole che vengono enunciate e le azioni che vengono effettivamente compiute da un individuo. Questa distanza manifesta in maniera evidente il fenomeno che marca la sostanziale differenza tra il dire e il fare, che da sempre sottolinea l’egocentrismo individuale, aspetto purtroppo diffusamente presente nella società di tutti i tempi. Nel video si fa chiaramente riferimento a un modo di comunicare caratterizzato dall’autoreferenzialità e da una tendenza all’autocelebrazione, che si contrappone in modo netto alle azioni effettivamente messe in atto, le quali spesso mancano di responsabilità sociale o di empatia verso gli altri individui. Avevo avuto già l’opportunità di visionare il video in questione, che reputo essere un esempio perfetto per mettere in luce la dicotomia esistente tra il dire, autoreferenziale, e il fare, che si rivela essere spesso alquanto asociale. Questo contrasto evidenzia la complessità delle relazioni umane e la presenza diffusa di comportamenti contraddittori e poco sinceri nella comunicazione quotidiana. La discrepanza tra le parole e le azioni va oltre la mera contraddizione superficiale tra concetti espressi e comportamenti attuati. Questa divergenza può essere sintomo di ipocrisia e superficialità nei rapporti interpersonali, in cui le persone tendono a esprimere concetti autoreferenziali e narcisistici, pur manifestando nella quotidianità un atteggiamento individualista e disinteressato nei confronti degli altri. Tale fenomeno non solo mina la credibilità individuale, ma contribuisce anche a promuovere una cultura che enfatizza le apparenze a discapito dei valori autentici e dell’integrità.

Firenze 12 marzo 2024

Credito video : Marco Daffra https://www.linkedin.com/in/marco-daffra-98319783?utm_source=share&utm_campaign=share_via&utm_content=profile&utm_medium=android_app

Conferenza stampa di presentazione de La Settimana del fiorentino lunedì 11 marzo 2024……..

La terza edizione della Settimana del Fiorentino prende il via con oltre 150 eventi in programma per festeggiare il Capodanno fiorentino. Dal 18 al 25 marzo, sono previsti appuntamenti culturali, visite guidate, fiere, e mercati che abbracciano diverse manifestazioni, dalle porte storiche illuminate di rosso a concerti, omaggi a personaggi storici come Eleonora da Toledo e tanto altro. L’evento, promosso dal Comune di Firenze in collaborazione con diverse associazioni, centri commerciali naturali e altri enti, mira a valorizzare le tradizioni cittadine attraverso un ricco programma di eventi dedicati alla cultura e ai costumi locali. Tra le iniziative proposte, spiccano il divertente Quiz del Fiorentino per testare la propria conoscenza della città, il concerto della Filarmonica Rossini dedicato a Don Milani, e l’omaggio a Eleonora da Toledo presso Palazzo Vecchio. Diverse altre attività sono previste durante la settimana, come visite guidate alla parte più recentemente inclusa nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, mostre fotografiche, eventi culturali e tradizionali, laboratori artigianali, mostre artistiche e tanto altro. Inoltre, i ristoranti che aderiscono alla Settimana del Fiorentino offriranno un menù speciale con piatti tipici della tradizione locale. L’intera città si prepara a celebrare il Capodanno fiorentino con un programma ricco e variegato che coinvolge residenti e visitatori, promuovendo la cultura e le tradizioni fiorentine attraverso un’ampia gamma di eventi e iniziative.

Firenze 11 marzo 2024

Ruvo di Puglia è all’interno della città metropolitana di Bari, in Puglia……..

C’è chi c’è per fare qualcosa e c’è chi c’è per fare qualcos’altro, l’importante è che ognuno lo faccia per conto proprio.
Evidentemente, questo modo di pensare e di agire non è altro che il sintomo di quella grave patologia endemica genetico/ereditaria che da sempre affligge la politica italiana.
Una politica fatta di compartimenti stagni, ermeticamente chiusi, divisa in settori, competenze, pertinenze e tutte le altre “enze” che concorrono, non certo in sintonia e sinergia, ma l’una contro l’altra armata.
Un modo di procedere assurdo e dispendioso, solo apparentemente praticato a tutela del bene pubblico, ma nella realtà sostanziale, posto a tutele e baluardo di deprecabili interessi privati o di parte, come la recente storia ha clamorosamente evidenziato e troppo presto dimenticato.
O forse e più benevolmente è solo perché i nostri pregiatissimi dottori, gli insigni professori, i sapienti burocrati, i grandi esperti, i colti opinionisti e le persone qualsiasi come noi, tutti insieme abbiamo sempre qualcosa di più importante, qualcosa di più impellente, qualcosa di meglio da fare, per poter dare alla ragione, all’evidenza incontrovertibile dei fatti, alle mancate collaborazioni e alle non praticate sinergie, la giusta e doverosa attenzione, l’adeguato rilievo.
Ma si sa, è risaputo e scontato, da sempre la ragion veduta destabilizza molti e a molti fa paura.
Allora sarebbe necessario domandarsi se non sia effettivamente proprio il continuo parlare, il tanto chiacchierare, il continuo dissertare, facendo finta di dire, promettendo di fare, la vera fonte per guadagnare credibilità, prestigio, potere, denaro.
Forse sarebbe meglio e quanto mai opportuno che tutti noi smettessimo di filosofeggiare su tutto e ci dessimo realmente da fare per contribuire a cambiare ciò che è motivo del nostro parlare.
Bisogna dare un Sistema Turistico al nostro Paese, come è altrettanto necessario rivitalizzare i mille straordinari borghi d’Italia, come è opportuno creare una rete distributiva delle nostre Eccellenze, a marchio Italia da diffondere nel mondo, com’è altrettanto indispensabile creare le strutture e le infrastrutture necessarie all’accoglienza e alla raggiungibilità delle attrattive.
Collaborazioni, sinergie fra enti e istituzioni, fra pubblico e privato per raggiungere obiettivi comuni prima e meglio.
L’interconnessione e l’interdipendenza di ogni atto della nostra vita è tale che solo dei folli privi di senno e di realismo possono pensare, predicare e agire singolarmente.
Non più piccoli progetti presentati come opera omnia, ma programmi di ampio respiro intersettoriali e tra loro complementari in sintonia di vedute prospettiche che abbiano il fine comune del bene dell’Italia, nella sua interezza.
C’è chi c’è e c’è chi fa finta di esserci; noi di “Italia&friends” ci siamo e continueremo ad esserci.

Articolo pubblicato su Facebook il 10 febbraio 2019 a firma di Riccardo Rescio https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0QEgscoyKVuvSU2uCk8hUnbA6ikaKh7q5axeoh7EWEmZWH4u7mYKmkTZViBu8ZwXMl&id=100001254482577

Si consiglia di leggere il link seguente
https://www.nonsprecare.it/ripopolamento-borghi

Un cosciente percorso tra egoismo e altruismo………

Se dedicassimo un po’ di tempo alla riflessione su ciò che ci spinge a compiere azioni  che possano essere tanto insignificanti quanto profondamente dannose verso oggetti, affetti e relazioni potremmo forse riuscire a ridimensionare, almeno in parte, l’egoismo e l’egocentrismo che, in misura variabile, abitano ciascuno di noi. Possiamo sicuramente definire questo fare come un nostro obiettivo e, ancor più, come un dovere imprescindibile, che ci porterebbe ad evitare l’auto-assoluzione sistematica e la non plausibile giustificazione di ogni nostra azione, spingendoci invece ad assumerci la piena responsabilità di quanto compiuto. Dovremmo altresì confrontarci con coloro che affermano di essere esenti da tali atteggiamenti pregiudizievoli, essendo consapevoli che credere in ciò che diciamo, pensiamo e facciamo è relativamente semplice, mentre tradurre in realtà ciò in cui crediamo è molto più complesso. Tuttavia, solo attraverso quest’ultimo passo possiamo sperare di dare un vero e autentico significato alla nostra esistenza e alle nostre azioni.

Firenze 10 marzo 2024

Giunto a Firenze alla fine di ottobre del 1921, in transito verso Bologna dove nei giorni seguenti avrebbe tenuto conferenze sulla relatività, Einstein soggiornò a casa di sua sorella Maja che, insieme al marito lo accolsero a braccia aperte nella loro casa che avevano preso tra Firenze e Fiesole.
Il suo animo, sensibile a ogni tipo di bellezza, rimane incantato, tanto da ammettere negli anni successivi: “Mi sento mezzo ebbro solo a immaginare il cielo, le colline e i palazzi di Firenze”, parole che evidenziano un legame con la città durato per tutta la vita.
Durante i suoi giorni in città, poté coltivare anche la sua seconda passione che dopo la scienza era la musica.
Portava infatti sempre con sé il suo violino,
che suonò anche sulla collina di Fiesole.
È a Fiesole che Einstein scopre il convento di San Francesco, all’epoca un cenacolo culturale animato da un frate che si esprimeva non solo attraverso la spiritualità ma anche con le note dell’organo nella chiesa, dove inizialmente Einstein si limita ad ascoltare, per poi duettare con il suo inseparabile violino.
L’Italia lo ha onorato e amato anche in tempi molto difficili per uno scienziato ebreo del suo calibro.
Un antico volume, arricchito da una dedica di due donne che hanno trascorso gran parte della loro vita accanto allo scienziato più celebre al mondo, insieme alla passione per la fisica, per la musica e per la storia fiorentina, hanno ispirato Valeria Rondoni e Paolo Bulletti nella scrittura di “Albert Einstein e Firenze” un libro di racconti e vicende tra famiglia, bellezza, musica e scienza di Albert Einstein e della sua famiglia in terra toscana.
I ricordi della nonna dell’autrice, che nei primi anni Settanta incontrò più volte Margot Einstein, figlia adottiva, e Helen Dukas, fedele segretaria e biografa, nella villetta di Princeton in New Jersey dove lo scienziato aveva scelto di insegnare e vivere, forniscono una comprensione più intima della vita fiorentina della famiglia dello scienziato.
Ogni visita era un’occasione per rievocare la bellezza dei luoghi e i ricordi di quegli anni, periodo in cui l’affermazione internazionale dello scienziato si intrecciava con gli eventi, non sempre lieti, che segnarono la vita dei suoi familiari in Toscana. Questo libro, animato non solo da memorie personali e ricostruzioni storiche, ma anche arricchito da citazioni evocative e sintesi scientifiche, cattura il lettore introducendolo nel contesto familiare di una celebrità del mondo scientifico e catturando l’essenza del suo genio.

Valeria Rondoni è co-partner della Fondazione Earth and Water Agenda (EWA), dove, oltre alla divulgazione dei temi scientifici, cura programmi di formazione a vari livelli.
Ha insegnato in università italiane e americane, sviluppando un percorso che dai studi umanistici e filosofici si è esteso fino a comprendere ambiti scientifici, dedicandosi in particolare ad argomenti che intrecciano arte, scienza e spiritualità.
È anche coordinatrice per la divulgazione in ambiti fisici e astrofisici e fa parte del Comitato Direttivo dell’Associazione Astrofili ASTRIS di Roma.

Paolo Bulletti è architetto e consulente immobiliare, con una passione per la storia fiorentina, la cultura scientifica e la musica, avendo suonato per anni in gruppi jazz.
Insegna da più di quarant’anni in università americane e all’Università di Firenze e ha tenuto corsi di formazione tecnica per ordini professionali. Ha organizzato mostre ed eventi ed è stato relatore e moderatore in numerosi convegni.

Il libro “Albert Einstein e Firenze. Racconti e vicende tra famiglia, bellezza, musica e scienza” è editato da : Angelo Pontecorboli Editore Firenze

Così è se vi pare……


L’ipocrisia insita nel sistema della comunicazione risiede profondamente nel suo intrinseco potere di plasmare la realtà secondo determinati interessi. Più che un mezzo per trasmettere informazioni fedeli e autentiche, si è sempre più un sofisticato strumento di manipolazione, dove il vero obiettivo non è tanto informare quanto modellare le percezioni, le aspettative e i desideri del pubblico. Questo processo di distorsione non ha altra finalità se non quella di renderci consumatori di prodotti spesso inutili, inducendoci a credere nella loro indispensabilità.
Diventa fondamentale, quindi, fabbricare il desiderio, rendere l’oggetto non solo attraente ma percepirlo come essenziale alla nostra felicità e al nostro status, nonostante ciò conduca paradossalmente a una uniformità che maschera sé stessa dietro l’illusione dell’originalità e della differenziazione.
In questo contesto, l’atto di “vendere” supera la mera transazione commerciale e si infiltra nella tessitura stessa dell’essere sociale, dove ciò che possediamo, come ci vestiamo, o addirittura come pensiamo, ci definisce in maniera significativa.
Di conseguenza, questa uniformità camuffata da individualismo unico diventa il paradosso fondamentale del nostro tempo.
Questa trasformazione della comunicazione in merce perpetua un ciclo vizioso di consumo e obsolescenza programmata.
I prodotti e le informazioni devono essere costantemente aggiornati, promossi e poi rapidamente sostituiti, in un flusso incessante che non tollera pause o accumuli.
Da potentissimo veicolo di cultura e conoscenza, la comunicazione degenera in un mero canale di distribuzione per contenuti preconfezionati e accuratamente pubblicizzati, il cui scopo non è tanto illuminare quanto indirizzare il consumatore verso ciò che è stato deciso debba desiderare.
Questo perverso ciclo, che sembra perpetuarsi senza soluzione di continuità da millenni, rendono la critica e la consapevolezza sempre più ardue da coltivare, che ci porterà inevitabilmente a perdere coscienza della realtà per vivere in una dimensione puramente virtuale, le cui conseguenze purtroppo saranno unicamente e tragicamente reali.
Con ogni nuova ondata di comunicazione, anziché avanzare verso una società più informata e critica, sembriamo allontanarci sempre più da quell’ideale, invischiati in un circolo vizioso dalla difficile evasione.
La sfida che si presenta a noi nel contesto della moderna società dell’informazione è, pertanto, duplice: da un lato, dobbiamo riconoscere e resistere ai meccanismi di manipolazione insiti nei messaggi che ci vengono proposti; dall’altro, è fondamentale ricercare e privilegiare canali di comunicazione che promuovano un’informazione autentica, finalizzata non al profitto ma al benessere collettivo e all’arricchimento culturale. Diventa quindi cruciale riscoprire il valore intrinseco della comunicazione come strumento di verità e conoscenza, capace di contribuire veramente alla crescita e all’evoluzione della società.
Firenze 10 marzo 2024

Consapevolezza e gratitudine sono come due luminose costellazioni che splendono nel cielo della nostra esistenza, spesso trascurate ma sempre presenti.
Nel turbine delle nostre ambizioni e delle nostre preoccupazioni, è facile dimenticarsi di sollevare lo sguardo e contemplare le piccole meraviglie che popolano il nostro quotidiano: un gesto gentile, un sorriso sincero, il canto degli uccelli al mattino.
Questi attimi, se accolti con il cuore aperto e cura sincera, si trasformano in pietre miliari sul sentiero del nostro viaggio interiore.
Poiché, in effetti, la vita è un viaggio straordinario. Attraversiamo foreste oscure di incertezze e ascendiamo cime luminose di speranza e realizzazione, incontrando lungo il cammino anime gentili che ci ispirano e sfide ardite che ci temprano.
Ogni passo, ogni scelta, ogni incontro porta con sé un dono di saggezza e crescita.
E mentre proiettiamo lo sguardo verso l’orizzonte del futuro, non dobbiamo scordare di riflettere sul sentiero percorso finora.
Sarebbe un auspicio meraviglioso, da condividere con coloro che si trovano in una fase ricca e fertile della propria esistenza, quello di abbracciare pienamente la consapevolezza e la gratitudine per il bagaglio di esperienze e benedizioni che ci circondano, indipendentemente dalla loro portata. Imparare a gioire e a valorizzare le gioie quotidiane, anziché sentirsi in balìa di desideri effimeri e superflui, ci permette di assaporare la vera essenza della felicità duratura.
La vita, con la sua sinfonia di alti e bassi, di momenti di serenità e di tormenta, di scoperte e imprevisti, è un viaggio unico e irripetibile che va vissuto con occhi pieni di meraviglia, cuori grati e menti aperte.
Troppo spesso ci lasciamo sovrastare dalle preoccupazioni del domani, dalle ombre del passato, senza assaporare appieno il qui e ora, senza cogliere la bellezza e la grandiosità nelle piccole cose.
Trovare l’equilibrio tra ciò che è stato, ciò che sarà e ciò che è ora, è una preziosa lezione da apprendere per abbracciare con gioia e serenità ogni istante di questo incantevole pellegrinaggio chiamato vita.
Firenze 5 marzo 2024

Otto mondi diversi, otto modi di interpretare la realtà, il quotidiano, l’immaginazione, per raccontare piccole storie attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica.
A fare da cornice, Venezia, che accoglie i protagonisti della mostra “Collettivo Veneziano” nel bello spazio espositivo Kunst Depot/Parrucche ai Biri/ Art Depot Venezia fino al 28 marzo 2024. “Water and Oar” è il progetto di Ann Hutchinson da Hull (Regno Unito) che esprime il suo amore per la città lagunare attraverso i gondolieri e gli artigiani, mentre Albert Sieber è arrivato da Monaco di Baviera con la spontaneità della fotografia di strada del suo “Impromptu-out of the moment”, con l’uso del contrasto tra luci forti e ombre molto scure.
Da Milano, Marco Parenti con “The Lightness of being” esprime la leggerezza e i contenuti ironici della realtà che lo circonda; Chris Kraniotis da Salonicco con “Other Words” usa doppie esposizioni analogiche, per ricercare ciò che unisce l’infanzia all’oggi; i “Particolari che diamo scontati” di Davide Brunello da Vicenza sono una sorta di diario personale, molto intimo, che si sofferma su particolari che distolgono lo sguardo dal banale, con l’uso di un Samsung J5. Leonardo Mincolelli da Firenze, il più giovane dei fotografi in mostra, ha scelto di ritrarre tre diversi modi di vivere la solitudine: quella di un lavoratore nella sua vita anonima e insoddisfacente, quella di un pensionato che si gode un caldo e tranquillo pomeriggio, quella di un sognatore errante, perso nei suoi pensieri tra luci e ombre.
Sullo sfondo, una Venezia che non si mostra, ma si percepisce, nel suo progetto “Some lonesome”. Kevin Kinner da New York porta il suo “Rhytm of the Street”, per far vivere allo spettatore il ritmo della strada, usando diversi stili, il bianco e nero, i forti contrasti; Alberto Ottomaniello da Udine coglie “Sguardi” nelle persone, nei disegni, negli oggetti, in un equilibrio tra grafica e composizione.
Alla sua prima edizione “Collettivo Veneziano” nasce da un’idea di Fabio Cavessago, che con la sua Associazione Lab77 organizza ogni anno importanti festival fotografici, a Treviso, Belluno, Lago di Santa Croce, oltre al Venice Photo Lab nel mese di ottobre, che quest’anno si svolgerà in tre spazi espositivi, tra cui uno presso la Fondazione Bevilacqua per i giovani fotografi under 30.
«Il Collettivo Veneziano è un’esposizione fotografica di artisti da tutto il mondo che portano progetti differenti – dice Cavessago – è un modo per trovarsi, per creare una sorta di comunità nel mondo della fotografia, ma anche di creare connessioni con le persone che vengono a visitarci. All’inaugurazione sono venuti tutti gli artisti, cosa che raramente succede».
Infatti al Vernissage di sabato 3 marzo, tra un cicchetto, un brindisi e la musica della bravissima Elena “Ellie”, gli otto fotografi hanno raccontato ognuno la propria esperienza in un’atmosfera di gioia, di unione, di scambio, di stima reciproca e di gratitudine.
«Sono otto persone che lavorano in maniera diversa, che hanno livelli differenti anche di maturità, che qui hanno la possibilità di confrontarsi con gli altri e di crescere – continua Cavessago – Cerchiamo sempre di dare spazio anche agli artisti emergenti, e alcuni li abbiamo visti negli anni vincere importanti premi».
«La fotografia è un mezzo di libertà – conclude Cavessago – che dà la possibilità di vedere, fare, viaggiare, ma aiuta molto a crescere anche a livello personale, diventa quasi una medicina, aiuta a togliere le paure, a superarle.
È un po’ amare la vita. La fotografia non è appendere una foto, tu vai a vedere un mondo».
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30, escluso il martedì e il mercoledì, l’ingresso è gratuito.

Il Musart Festival 2024 tra le meraviglie del Parco Mediceo di Pratolino, un Festival di spettacolo immerso nella natura ricca di Storia, Arte e Cultura con tanta musica e incanto sotto le stelle.
La Villa Demidoff di Pratolino, situata nei pressi di Firenze, è una magnifica residenza storica commissionata da Francesco I de’ Medici nel XVI secolo.
Caratterizzata da uno splendido stile architettonico rinascimentale, la villa è circondata da un suggestivo parco progettato da artisti come Giambologna e Buontalenti.
Questo parco ospita meravigliosi giardini all’italiana, fontane, grotte artificiali e sculture, tra cui spicca il famoso Colosso dell’Appennino, una statua di un gigante barbuto che regge un laghetto artificiale.
La statua era originariamente utilizzata per rinfrescare gli ospiti durante le calde giornate estive.
La Villa Demidoff di Pratolino ha subito vari restauri nel corso dei secoli per preservarne la sua bellezza e autenticità.
Oggi è possibile visitare la villa e il parco, ammirando da vicino l’arte, l’architettura e la natura che li circondano.
Questo luogo incantevole rappresenta un importante patrimonio storico e culturale della Toscana, continuando a affascinare i visitatori con la sua maestosità e la sua bellezza senza tempo.
Il Musart Festival di Firenze si prepara a vivere una rinnovata edizione nel 2024, promettendo di offrire ai suoi partecipanti scenari completamente nuovi e un’esperienza culturale immersiva. Questa edizione, che si terrà dal 17 al 27 luglio, è particolarmente attesa sia dal pubblico locale che da quello internazionale, grazie alla sua suggestiva nuova location: il Palcoscenico principale sarà situato nel Parco Mediceo di Pratolino. Questo parco, noto per essere il più grande spazio paesaggistico della regione Toscana, vanta non solo una straordinaria bellezza naturale ma anche il prestigioso riconoscimento di essere incluso nella lista dei siti patrimonio mondiale dell’Unesco.
Situato a pochi chilometri dalla vibrante città di Firenze, il Parco Mediceo si prepara ad accogliere una selezione di artisti e gruppi musicali di fama internazionale, garantendo un’atmosfera magica sotto le stelle della Toscana.
L’edizione darà il via il 17 luglio con una serata indimenticabile all’insegna della musica rock e classica, grazie alle performance dei Pink Floyd Legend e dell’Orchestra della Toscana.
Questo evento rappresenterà l’unione perfetta tra rock progressivo e armonie classiche, promettendo un’esperienza senza precedenti per gli spettatori.
Nei giorni successivi, il festival continuerà a sorprendere il suo pubblico con artisti del calibro di Roberto Vecchioni, che si esibirà il 18 luglio, portando sul palco la sua poesia cantata che da decenni incanta il pubblico italiano.
Il 21 luglio sarà la volta di Loreena McKennitt, la celebre cantautrice canadese conosciuta per la sua musica che fonde elementi celtici con influenze mediorientali, regalando al pubblico una serata di viaggi musicali incantati.
Seguiranno poi le voci armoniose de Il Volo, il 22 luglio, che con le loro interpretazioni operistiche e pop hanno conquistato le platee di tutto il mondo. Per non parlare dei Pooh, il leggendario gruppo musicale che il 25 luglio delizierà i fan con i loro successi senza tempo.
Oltre a questi nomi già confermati, il festival ha in serbo ulteriori annunci riguardanti altri spettacoli che arricchiranno la line-up, promettendo di rendere il Musart Festival 2024 un evento imperdibile per gli amanti della musica e dell’arte.
Con una posizione così emblematica e una varietà di esibizioni che spaziano tra generi diversi, il Musart Festival si appresta a diventare uno dei momenti più luminosi dell’estate culturale toscana.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 7 marzo 2024

MusArt Festival 2024 – Parco Mediceo di Pratolino MusArt Festival

La gentilezza come valore fondamentale per una convivenza civile e per contrastare il malessere sociale………

Cara gentilezza ti scrivo è la storia che narra di Daniele, un bambino di poco più di dieci anni che scrive una lettera alla gentilezza immaginandola come una giovane donna con le ali per poter volare e portare gentilezza in tutto il mondo.
Daniele invita la gentilezza a ritornare nella vita di tutti i giorni, chiedendole di uscire dal suo nascondiglio.
Questa lettera diventa parte del libro “Cara Gentilezza ti scrivo” scritto da Gaia Simonetti, una giornalista professionista con una lunga esperienza nel mondo dello sport e Illustrato da Beatrice D’Onofrio.
Il libro non solo mette in evidenza l’importanza della gentilezza nei gesti quotidiani e nei rapporti interpersonali, ma sottolinea anche il positivo confronto tra le generazioni.
La storia racconta di come un bambino conservi la speranza di ritrovare la gentilezza nei piccoli gesti, mentre la nonna, a cui segretamente leggerà la lettera, rappresenta un’altra prospettiva generazionale.
“Cara Gentilezza ti scrivo” include la prefazione de giornalista Riccardo Cucchi e l’introduzione di Anna Astori, mamma del calciatore Davide Astori, che ricorda la gentilezza di suo figlio come una delle sue forze.
Il libro “Cara gentilezza ti scrivo” è un’opera che vuole contribuire a sottolineare l’importanza della gentilezza come valore fondamentale per una convivenza civile e per contrastare il malessere sociale.
“Cara gentilezza ti scrivo”, edito da “I libri di Mompracem” è disponibile in libreria e sulle piattaforme web.
Gaia Simonetti, persona sempre attenta alle necessità e problematiche sociali, applica la gentilezza come filosofia di vita.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità

Libreria Gioberti I libri di Mompracem Ministero della Cultura

L’ Inalienabile storia delle donne protagoniste di epoche passate e contemporanee……

“Firenze Archeofilm” in programmazione dal 6 al 10 marzo al Cinema La Compagnia di Firenze in via Cavour 50/r è un evento imperdibile giunto al suo sesto anniversario si concentra sui film documentari che esplorano in profondità la condizione femminile nell’antichità e pongono sotto i riflettori le storie ispiratrici di donne contemporanee che si distinguono per il loro impegno nella ricerca scientifica e archeologica.
Il 10 marzo sarà una data significativa, in quanto si commemorerà la tragica scomparsa dell’archeologo Sebastiano Tusa, noto soprintendente del Mare in Sicilia e assessore regionale ai Beni culturali.
In onore della sua memoria, il “Firenze Archeofilm” presenterà due emozionanti pellicole che narrano importanti scoperte archeologiche compiute da Tusa sia in ambiente marino che terrestre. Un elemento che rende unico questo evento è la partecipazione attiva degli studenti universitari, che, in collaborazione con UniFi, formeranno una giuria studentesca per valutare oltre 40 cortometraggi e attribuire il prestigioso “Premio studenti UniFi”.
Al termine della manifestazione, verranno conferiti vari premi per celebrare l’eccellenza nel mondo cinematografico e archeologico. Tra i riconoscimenti ci saranno il “Premio Firenze Archeofilm” al film più votato dal pubblico come giuria popolare, il “Premio Università di Firenze”, il “Premio Studenti UniFi” per il miglior corto cinematografico e il “Premio Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria” per il miglior film di archeologia preistorica. 
Grazie a queste iniziative, si promuove la valorizzazione e la divulgazione della ricerca nel campo archeologico, inclusa la storia delle donne protagoniste di epoche passate e contemporanee. “Firenze Archeofilm” è il Festival internazionale di Archeologia Arte e Ambiente organizzato dalla rivista Archeologia Viva di Giunti Editore.

Riccardo Rescio  –  Firenze 5 marzo 2024


Info e programma completo: www.firenzearcheofilm.it
 

Considerare la proprietà come un usufrutto temporale di un bene è un’idea filosofica completamente diversa da quella imperante.
Non è una provocazione tantomeno una messa in discussione della stessa proprietà, ma una riconsiderazione tra l’aspetto formale di possesso e l’uso, utilizzo, la fruizione del bene stesso.
Una sollecitazione finalizzata alla riflessione sulla natura transitoria di tutto ciò che possediamo.
Questa diversa visione prospettica suggerisce che la nostra relazione con le cose e le persone intorno a noi dovrebbe essere basata sull’accettazione della impermanenza e sull’apprezzamento del presente, piuttosto che sull’attaccamento ossessivo al possesso materiale di persone e cose..
Riflettendo su questa idea, ci renderemmo conto che la vita stessa è un flusso continuo di cambiamenti, perenni trasformazioni che nulla lasciano veramente immutato.
Considerare le nostre possidenze come qualcosa di importante, ma non determinante, potrebbe indurci a una maggiore gratitudine per ciò che abbiamo nel momento presente, evitando così l’ansia e la competizione per accumulare sempre di più.
Incorporare questo concetto nell’etica personale potrebbe portare a una maggiore leggerezza e libertà emotiva, permettendoci di concentrarci sulle esperienze significative e sulle connessioni umane anziché sull’accumulo di beni materiali.
Accettare che alla fine tutto ciò che abbiamo sarà perduto ci ricorda di essere umili e di apprezzare ciò che abbiamo mentre lo abbiamo, senza illuderci di possedere qualcosa in modo permanente.
In sintesi, abbracciare l’idea dell’usufrutto temporale potrebbe condurci a una maggiore consapevolezza della nostra interconnessione con il mondo e con gli altri esseri umani, spingendoci a vivere una vita più autentica e centrata sui valori intrinseci anziché sulla ricerca inutile di controllo e dominio.

Firenze 2 marzo 2024

Un importante evento dal 29 febbraio al 3 marzo 2024 alla Fortezza da Basso di Firenze……


Il Congresso di Cardiologia “Conoscere e Curare il Cuore” rappresenta un appuntamento imprescindibile per la comunità medica e cardiologica internazionale.
Questo importante evento, in programma dal 29 febbraio al 3 marzo 2024 nella prestigiosa location della Fortezza da Basso di Firenze, celebra la sua 41ª edizione sotto l’egida del Centro per la Lotta contro l’Infarto Fondazione Onlus.
Da oltre quarant’anni, il Congresso si distingue come un faro di conoscenza nel panorama cardiologico, offrendo un’ampia panoramica sugli ultimi progressi nella diagnosi e trattamento delle malattie cardiovascolari.
Grazie alle ricerche in biologia molecolare, studi sperimentali, fisiopatologia, indagini epidemiologiche e studi clinici, gli esperti presenti potranno approfondire le tematiche più attuali e condividere le migliori pratiche per promuovere la salute del cuore.
Anche questa edizione, diviene catalizzatore di idee e innovazioni nel settore cardiologico, offrendo ai partecipanti l’opportunità unica di scambiare conoscenze, esperienze e scoperte scientifiche.
La prevenzione delle malattie cardiache riveste un ruolo centrale in questo contesto, poiché investire in stili di vita salutari, effettuare controlli regolari e sensibilizzare sull’importanza di ridurre i fattori di rischio come il fumo, l’obesità, il diabete e l’ipertensione rappresenta il fondamento per preservare la salute del cuore e ridurre l’impatto delle patologie cardiovascolari sulla popolazione mondiale.
Firenze 1° marzo 2024

Centro per la Lotta contro l’Infarto

La cultura non si limita a un insieme di conoscenze o pratiche specifiche, ma è piuttosto un modo integrato di vedere e vivere il mondo, che tiene conto di tutte le sue dimensioni: sociale, artistica, storica, filosofica e oltre.
Con questo titolo si vuole enfatizzare l’idea che la cultura comprenda e connetta vari aspetti dell’esistenza umana in un tutto coerente e significativo, promuovendo un approccio più globale e inclusivo alla comprensione della realtà.
E’ una visione che incoraggia l’interconnessione e il riconoscimento di come le diverse espressioni culturali possano arricchire la nostra percezione del mondo, incentivando un dialogo aperto e multidisciplinare.
Il radicato e diffuso concetto di Cultura nel 3° millennio necessita di una rivisitazione a 360 gradi.
Questa revisione è indispensabile per precostituire i presupposti inalienabili alla realizzazione di una nuova capacità di vedere la realtà, al fine di poterla meglio comprendere.
Dobbiamo allargare gli orizzonti cognitivi e circoscrivere i concetti restrittivi.
Per una prima sommaria analisi, partiamo dalla definizione di Cultura fornita dalla Treccani : “cultura, nome singolare femminile dal latino cultura, derivato di colĕre «coltivare», participio passato cultus; l’insieme delle cognizioni intellettuali acquisite attraverso lo studio e l’esperienza”.
L’Arte, nella sua più ampia concezione e manifestazione, è la capacità, la rara dote che alcuni posseggono, per esprimere il proprio profondo sentire e comunicare in modo straordinario.
Questo sentire è fatto di percezioni, intuizioni e visioni, che tutti possediamo in misura diversa.
Se ci venisse insegnato fin da subito ad esternare questo sentire attraverso il segno, il disegno, la parola, la scultura, la musica, la prosa, la dialettica, la pittura, il ballo, la vita sarebbe più facile e migliore per tutti.
L’Arte, in qualsiasi forma si manifesti, è da sempre linguaggio universale.
La Cultura, che è un insieme di cognizioni e conoscenze, non può non comprendere l’Arte.
L’Arte è contemporaneamente mezzo espressivo e strumento comunicativo.
La Cultura è conoscenza, ma soprattutto capacità comunicativa.
Le informazioni che riceviamo non devono essere conservate come oggetti da catalogare, ordinare e immagazzinare.
La conoscenza acquisita non deve mai essere fine a se stessa.
Deve produrre sapienza e stimolare il processo necessario per comprendere tutto ciò che ci circonda, per non subire passivamente il contesto in cui siamo immersi.
La nostra mente non è un magazzino dove stivare dati e date, ma un laboratorio dove sperimentare, ricercare e comprendere.
La comunicazione altro non è se non la trasmissione delle conoscenze, del sapere. Entriamo con questa premessa nel dibattito aperto sulla parola Cultura e su cosa essa comprenda o escluda.
Focalizziamo l’attenzione sul tema dello stuzzicante argomento: il concetto di Arte. Cerchiamo di capire se l’Arte è una cosa a sé stante o se è parte integrante della Cultura.
Ben venga ogni forma di confronto sulle parole, sul loro significato, sulla loro interpretazione e sulla loro evoluzione.
Le parole sono importanti, determinanti ed essenziali per metterci in comunicazione, per sedare le conflittualità.
Tuttavia, parole inappropriate, distorte o stravolte, usate a fini di presunte evoluzioni, sortiscono l’effetto contrario, ghettizzano e non aiutano certo le giuste cause.
Firenze 29 febbraio 2024

Suspense, passione e mistero……..

Il romanzo “Modus in rebus” di Riccardo Ferrazzi ha catturato l’attenzione del pubblico durante la presentazione condotta da Massimiliano Scudeletti,  presso la libreria il Libraccio di Firenze, mercoledì 28 febbraio 2024.
Questa avvincente storia si svolge nella suggestiva cornice di Salamanca, una città che racchiude in sé tutta la grandezza dell’architettura barocca e l’aura di mistero di antiche tradizioni romane.
Ogni edificio qui è un autentico monumento e ogni via emana un’atmosfera intrisa di segreti.
Riccardo Ferrazzi, autore e traduttore di talento, ha ambientato il suo romanzo in un momento cruciale per la Spagna, mentre il paese sta lentamente uscendo dall’ombra della dittatura franchista. L’assassinio di un prete, don Agustin, sconvolge profondamente il protagonista Vittorio Fabbri, portandolo a perdere non solo amici e affari, ma anche l’amore di Maite.
In un contesto in cui le apparenze possono ingannare e ognuno nasconde segreti, Vittorio si trova immerso in un avvincente intrigo.
I Sospetti naturalmente ricadono su amici e conoscenti, compresa la misteriosa Maite. Vent’anni dopo quegli eventi tragici, Vittorio sente il richiamo di tornare a Salamanca alla ricerca di risposte e in particolare di Maite.
Il suo viaggio lo condurrà in un turbine di emozioni contrastanti, tra vecchie ossessioni e nuovi misteri, che lo porteranno a Milano, dove si troverà coinvolto in nuove morti misteriose e in un enigma letterario avvincente.
Ancora una volta, Vittorio si troverà a innamorarsi di una donna che potrebbe essere sia la sua salvezza che la sua rovina, mettendo a dura prova la sua percezione del presente e del passato.
“Modus in rebus” è un libro che sfida le convenzioni dei generi letterari, mescolando sapientemente suspense, passione e mistero in una trama avvincente che lascia il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità Firenze 29 febbraio 2024

Firenze Biblioteca delle Oblate mercoledì 28 febbraio 2024……..

Stimoli verso nuovi orizzonti. Nel vasto panorama della comunicazione umana, vi sono concetti talmente pregnanti da infrangere le barriere dell’indifferenza, squarciando il velo di apatia che troppo spesso avvolge il nostro essere. Stimolare non è solo un verbo e stimoli non è solo una parola, sono in realtà inscindibile che insieme vuole essere una sollecitazione, una riflessione, un invito ad approfondire, a comprendere con spirito critico le forme di coinvolgimento generale, propinato come scelta, o come una parziale o totale coercizione a cui sottostare.
In un mondo dove le parole rischiano di evaporare nel mare dell’effimero, trasformarsi in eco lontano senza lasciare traccia, è imperativo attivarsi affinché il discorso elevato non si riduca a sterile esercizio di stile.
Le ideologie, portatrici di visioni spesso contrapposte, hanno sempre e comunque il potenziale di inquinare il terreno culturale in cui si radicano.
Le ideologie imbrigliano il pensiero, incanalandolo verso direzioni predefinite, sature di prevaricazione, sopraffazione, con un’ansia di dominio che riesce solo a ridurre l’individuo a mero strumento di un ingranaggio più ampio.
Se ci fosse una presa di coscienza generale, un risveglio collettivo verso la collaborazione, non solo fisica, ma intellettuale e spirituale, non avremmo bisogno di ideologie ma di una sempre maggiore capacità critica di discernimento, con effetti trasformativi decisamente migliorativi.
Immaginare una realtà dove il sapere non è barriera, ma ponte, dove il volere non è desiderio effimero, ma azione concreta.
In questa sinergia, il potere assume una connotazione profondamente diversa da quella a cui siamo abituati, diventa motore di cambiamento, forza propellente capace di muovere le montagne dell’inerzia e dell’apatia.
David Sassoli, con la sua visione di una Europa unita, non solo geograficamente ma anche nei valori e nelle aspirazioni, ci ha lasciato un’eredità di speranza.
Un appello a non considerare i confini come barriere, ma come trampolini verso l’alto, verso l’integrazione di culture, saperi e sensibilità diverse. Le sue parole risuonano come un richiamo alla continuità dell’impegno, al riconoscimento che i “lavori in corso” non sono mai veramente terminati, poiché la costruzione di un domani migliore è un progetto senza fine.
È necessario quindi che l’azione sia continua, celere e concreta.
Ogni passo, anche il più piccolo, è parte di un cammino collettivo verso la realizzazione di quell’ideale di solidarietà e comprensione reciproca che dovrebbe caratterizzare la nostra società.
Ci troviamo di fronte a una chiamata all’azione che non può e non deve essere ignorata.
Solo così potremo onorare veramente le parole lasciateci in eredità e trasformare il nostro mondo in un luogo in cui la dignità umana sia al centro di ogni scelta politica, sociale ed economica.
In conclusione, gli “stimoli” di cui parliamo qui non sono semplici parole al vento, ma semi di cambiamento che, se debitamente coltivati, possono sbocciare in un futuro di pace, giustizia e uguaglianza per tutti.
La strada è lunga e irta di ostacoli, ma è solo condividendo sforzi e visioni che potremo sperare di raggiungere quell’ orizzonte luminoso che per ora si profila solo nei nostri sogni più audaci.
Riccardo Rescio
Firenze 28 febbraio 2024

Insieme per cambiare musica……

Un 2024 iniziato all’insegna del “cambiamento” quello della Toscana delle donne e che prosegue proponendo questo anche in musica, con un concerto gratuito per l’8 marzo il giorno della Giornata internazionale dei diritti della donna. «È in questo modo che abbiamo deciso di ritrovarsi in questa giornata – spiega il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – perché la musica da sempre è la colonna sonora delle grande battaglie per i diritti civili. E questa volta accompagnerà e sosterrà l’impegno che il governo regionale sta mettendo in campo per la parità di genere e contro ogni forma di discriminazione e violenza». «Ed è con la musica – sottolinea Cristina Manetti, ideatrice del progetto Toscana delle donne – che intendiamo affermare lo spirito di una giornata che prima che una festa, è una data di lotta, per sensibilizzare e mobilitare su un impegno che è di ogni giorno. Già il 9 marzo ci daremo di nuovo appuntamento per sgombrare il campo da disparità e ingiustizie, ma questo lo diremo a volume alto proprio con la musica». Per questo la Toscana delle donne invita tutte e tutti all’evento “Insieme per cambiare musica” alle ore 16 in Piazza del Duomo a Firenze nello spazio antistante Palazzo Strozzi Sacrati sede della Regione Toscana. Sarà un viaggio per i diritti delle donne che, oltre che in musica, si tradurrà in alcune lettere su parole importanti per questo viaggio. Molti gli artisti e i gruppi, soprattutto toscani, che hanno voluto essere presenti per dare significato a questa ricorrenza, affinché l’8 marzo non sia solo una celebrazione fine a se stessa. Dopo i saluti del presidente Eugenio Giani e l’intervento di Cristina Manetti si alterneranno sul palco Irene Grandi, Paolo Vallesi, Bandabardò, Simona Bencini (Dirotta su Cuba), Giulia Mazzoni e Giuseppe Scarpato. A condurre questo pomeriggio in musica sarà Carlo “Carletto” Nicoletti, mentre le letture di Tosca d’Aquino e Serra Yilmaz arricchiranno di nuove parole la valigia ideale del “Viaggio” de La Toscana delle donne. Parole che unite a coraggio, libertà e speranza andranno a comporre il manifesto del progetto già presentato al teatro Magnolfi di Prato nell’appuntamento del 10 febbraio scorso. Anche per il concerto dell’8 marzo La Toscana delle Donne porterà in piazza la sottoscrizione a favore dell’attivista iraniana Premio Nobel per la Pace Narges Mohammadi, ingiustamente detenuta dal 2016 dalle autorità iraniane. “Un gesto di solidarietà e impegno a favore di chi sta lottando contro l’oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani e della libertà di tutti” afferma Cristina Manetti.

Firenze 28 febbraio 2024

Uno spettacolo che non smette mai di stupire…….

Il Caffè del Verone è un caffetteria unica situata sulla terrazza del Museo degli Innocenti di Firenze.
Un luogo dal particolare fascino che offre non solo bevande e pasti leggeri, ma anche una delle più avvincenti vedute panoramiche sulla città.
Dalla terrazza del Caffè Verone è infatti possibile ammirare la splendida architettura rinascimentale e i tetti rossi che caratterizzano il paesaggio urbano fiorentino.
Il Museo degli Innocenti stesso è un edificio storico importante, progettato da Filippo Brunelleschi nel XV secolo per ospitare l’Istituto degli Innocenti, un’istituzione dedicata alla cura dei bambini abbandonati.
Oggi, il museo racconta la storia dell’assistenza all’infanzia attraverso secoli di arte, cultura e innovazione sociale.
Gustare un caffè al Caffè del Verone, al quinto piano del Museo degli innocenti, significa quindi immergersi in un ambiente ricco di storia, arte e bellezza, godendo al tempo stesso di una vista mozzafiato su una delle città più amate al mondo. Oltre al caffè, naturalmente il bar offre una selezione di spuntini, dolci e bevande, offerti con il sorriso e l’estrema gentilezza del personale, che contribuisce a rendere il luogo ideale dove tornare sempre con estremo piacere.
Il vivere o l’essere solo di passaggio a Firenze, Città delle Arti per antonomasia, implica la necessità di una visita al Caffè del Verone, una esperienza appagante sicuramente da non perdere.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità
Domenica 25 febbraio 2024

L’Associazione Italiana Sommelier (AIS) è come un calice di vino pregiato, ricca di sfumature, profumi e storie……..


I sommelier dell’ AIS, l’Associazione Italiana Sommelier, sono gli alchimisti del vino, custodi di antichi saperi e moderni sapori, che non si limitano a versare vino nei bicchieri, ma come narratori appassionati guidano i commensali attraverso un labirinto di etichette e regioni.
I Sommelier sanno che un Chianti Classico non è solo un vino rosso, ma un abbraccio caldo della terra toscana, che un Franciacorta non è solo bollicine, ma una sinfonia di lieviti e minerali, come sanno tutto ciò che c’è da sapere per accompagnare gli ospiti nelle degustazioni, sussurrando loro di chiudere gli occhi e di assaporare, l’anima di quel nettare che hanno nel calice.
Forse un Pinot Nero che danza sul palato come una ballerina leggera, oppure un Barolo che ti abbraccia con tannini robusti, come un vecchio amico e così per ogni straordinario vitigno delle Terre Uniche delle nostre 20 straordinarie Regioni.
L’AIS è una grande famiglia, con 40.000 soci che condividono la passione per il vino, che si incontrano in cantine, in vigneti, in sale da pranzo, si scambiano storie e si sfidano a colpi di degustazione alla cieca.
Il 26 febbraio 2024, nella Sede della Regione Toscana di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, si è tenuta la conferenza stampa di “Vitae, 10 anni di Eccellenze toscane”.
Questa importante celebrazione è stata organizzata da PromoFirenze – Azienda Speciale della Camera di Commercio, dalla Camera di Commercio di Firenze, in collaborazione con Ais Toscana Associazione Sommelier Toscana e con il patrocinio della Regione Toscana.
Durante la premiazione, che avrà luogo nel pomeriggio di venerdì 1° marzo presso la Camera di Commercio di Firenze, la giornalista Simona Bellocci di intoscana.it consegnerà gli attestati alle aziende vitivinicole che hanno ottenuto il massimo riconoscimento le “Quattro Viti”.
Queste aziende sono state presenti per dieci anni consecutivi nella guida “Vitae” dell’Associazione Italiana Sommelier.
Alla presentazione della manifestazione hanno partecipato la Vice Presidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi.
Il Segretario Generale della Camera di Commercio di Firenze Giuseppe Salvini.
Il Presidente di Ais Toscana Cristiano Cini.
Le celebrazioni continuano Il 2 e 3 marzo 2024, alla Stazione Leopolda di Firenze, dove si terrà la 22ª edizione di “Eccellenza di Toscana”.
Un evento dove si potranno degustare i migliori vini del Granducato, con la partecipazione di oltre 150 produttori.
La kermesse è organizzata da AIS Toscana, con il patrocinio della Regione Toscana, Vetrina toscana, Toscana Promozione Turistica, la Citta Metro Firenze il Comune della Città di Firenze in collaborazione con la Fondazione Sistema Toscana.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 27 febbraio 2024

Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste

L’Associazione Italiana Sommelier (AIS) è come un calice di vino pregiato, ricca di sfumature, profumi e storie.
https://www.aisitalia.it/

Le favole sono come specchi magici che riflettono la complessità della vita umana……

Le storie, i racconti e le favole che ci vengono raccontate non sono solo puro esercizio di fantasia, ma spesso sono allegorie, metafore e figurazioni della vita.
Pertanto, non dovrebbero essere considerate solo come racconti della buona notte o come coinvolgenti momenti di intrattenimento per bambini.
Sono, invece, opportunità di riflessione sulle morali che possono contenere, per essere recepite dai grandi e spiegate ai bambini.
Nelle pagine di queste narrazioni, si nascondono verità profonde e preziose.
I personaggi che vi abitano rappresentano aspetti dell’animo umano, la loro lotta contro il male, la ricerca della verità, la conquista della libertà, è la scoperta di sé stessi.
Le favole ci insegnano a vivere, a comprendere il mondo e a esplorare la nostra interiorità.
Quando leggiamo una favola, ci immergiamo in un viaggio simbolico, ogni personaggio, ogni avventura, ogni sfida ci offre una lezione.
Attraverso la storia del coraggioso topo che sfida il gatto, impariamo il valore della determinazione. Nella fiaba della principessa addormentata, scopriamo l’importanza dell’amore e della speranza.
È nel racconto del brutto anatroccolo, comprendiamo che la bellezza può nascondersi anche nei cuori più umili.
Le favole sono come specchi magici che riflettono la complessità della vita umana, ci mostrano che la diversità è una ricchezza, che la gentilezza è più potente della forza, e che la perseveranza può superare ogni ostacolo.
Sono tesori di saggezza che ci accompagnano lungo il cammino, illuminando le tenebre e riscaldando i nostri cuori.
Quindi leggiamo e scriviamo più favole, esploriamo mondi fantastici, incontriamo personaggi straordinari e scopriamo le preziose lezioni che ci offrono.
Perché, come diceva il vecchio saggio, “le favole insegnano a vivere”.
Riccardo Rescio
Firenze 26 febbraio 2024

“Favole e dintorni” la raccolta di favole è leggibile cliccando il link sottostante. http://lefavolediriccardo.blogspot.com/

Il coraggio di dare dignità alle proprie idee è il più grande contributo alle interazioni con gli altri ……….


L’incapacità di sostenere le proprie idee in modo individuale, preferendo l’anonimato all’interno di gruppi, rivela una profonda codardia che si estende oltre la superficie.
Una riflessione critica sull’atteggiamento di coloro che scelgono di non affrontare apertamente le implicazioni delle proprie convinzioni, è d’obbligo.
Questi individui si nascondono dietro l’anonimato collettivo, si nascondono, si camuffano, sottolineando come questo atteggiamento non sia semplicemente una forma di evasione responsabile, ma piuttosto un indice di una mancanza di coraggio caratteriale che ha ripercussioni ben più ampie.
Si potrebbe verosimilmente affermare che il rifiuto di assumersi la responsabilità delle proprie posizioni, specialmente quando queste hanno il potenziale di influenzare il corso degli eventi o di mettere in moto questioni di giustizia e ingiustizia, non è solo un segno di viltà, ma anche di una mancanza di fiducia nel proprio giudizio e nella propria capacità di difendere le convinzioni individuali.
Coinvolgere gli altri e dipendere dalla forza del gruppo per promuovere un’idea, di fatto, dispensa l’individuo dalla necessità di mettere alla prova la propria forza morale e intellettuale.
Tuttavia, l’agire da dietro le quinte, manipolando o costringendo altri a fungere da portavoce o scudi umani per le proprie idee, non solo è disonesto, ma perpetua una forma di ingiustizia verso coloro che vengono messi in prima linea.
Inoltre, la mancanza di proprietà individuale relativamente alle proprie convinzioni può indicare un’identità vacillante, nella quale l’individuo non si sente sufficientemente forte da stare solo di fronte al giudizio altrui o di confrontarsi con i propri dubbi interni.
L’appoggio anonimo ad un gruppo potrebbe quindi diventare una sorta di scudo psicologico che protegge da queste insicurezze, ma contemporaneamente impedisce la crescita personale e la piena realizzazione dell’autenticità individuale.
L’anonimato e l’abbandono della dignità personale in gruppo possono inoltre contribuire alla formazione di dinamiche sociali che si basano sulla soppressione della dissidenza e sull’intimidazione di coloro che si oppongono alle idee prevalenti del gruppo.
Questo modello sociale, dove il pensiero critico e l’espressione individuale sono scoraggiati o puniti, può portare alla stagnazione culturale e, nei casi estremi, alla tirannia.
Storicamente, si possono osservare esempi di tale comportamento nei regimi totalitari o in situazioni di massa dove azioni orribili sono state compiute da individui che hanno scelto di non opporsi o di nascondersi dietro l’autorità collettiva piuttosto che confrontarsi con le implicazioni morali delle loro azioni.
È quanto mai opportuno riflettere su queste dinamiche, sulla responsabilità morale individuale e collettiva, sulla responsabilità del potere all’interno dei gruppi sociali, e su come la nostra comprensione di coraggio e dignità si manifesta nel contesto delle nostre interazioni con gli altri. Affrontare e sostenere le proprie idee in modo trasparente è, secondo questa prospettiva, non solo un atto di coraggio personale, ma anche un contributo fondamentale alla salute e al benessere della società nel suo insieme.
Riccardo Rescio
Firenze 21 febbraio 2024
Credito immagine
https://www.lefrasi.it/frasi-sui-vigliacchi-184.html

Una realtà che diventa leggenda, come la storia che racconta……

“Coverciano. Una leggenda che continua” non è solo il titolo di un libro, ma un’ambiziosa narrazione che decanta le glorie e l’anima di un luogo intriso di storia e di passione per il calcio. Scritto con la maestria e la profonda conoscenza del Centro Tecnico Federale da parte di Maurizio Francini, il direttore stesso del centro, insieme alla penna sapiente di Massimo Generoso, il libro rappresenta un’autentica celebrazione di quello che è stato e di ciò che continua a essere uno dei cuori pulsanti della formazione calcistica italiana. Attraverso le sue pagine, “Coverciano. Una leggenda che continua” si aggiudica non solo l’attenzione dei lettori ma anche il prestigioso “Premio Firenze – Ada Cullino Marcori”, un riconoscimento di eccellenza che testimonia il valore e la qualità narrativa dell’opera. Questo premio, promosso dalle Fondazioni Ada Cullino Marcori e Spadolini Nuova Antologia, punta i riflettori su opere che, attraverso la carta stampata, riescono a trasmettere il patrimonio culturale, storico e umano legato a specifici ambiti di interesse. L’opera celebra gli oltre 65 anni di vita del Centro Tecnico Federale di Coverciano, non limitandosi a un semplice racconto cronologico. Attraverso una struttura dialogica avvincente, Francini e Generoso riescono a immergere il lettore in un viaggio che non solo ripercorre la storia ma esplora le molteplici sfaccettature umane e professionali che hanno contribuito a creare la leggenda di Coverciano. Il libro diventa così un esplorazione del valore intrinseco del calcio nella cultura italiana, illuminando lati spesso in ombra di questo centenario istituto. Le testimonianze, gli aneddoti e le riflessioni presenti nel libro offrono un’inedita introspezione su come Coverciano abbia contribuito a modellare generazioni di talenti calcistici e non solo, enfatizzando il ruolo del centro non come mero luogo di formazione, ma come vero e proprio crocevia di vite, passioni e sogni.  La cerimonia di conferimento del “Premio Firenze – Ada Cullino Marcori”, prevista per il 9 maggio 2024, presso la storica cornice della Basilica di San Miniato al Monte a Firenze, non sarà solo un momento di celebrazione per quest’opera ma un’occasione per ribadire, ancora una volta, come lo sport e in particolare il calcio, siano veicoli di valori, storie e identità profondamente radicate nel tessuto sociale ed emotivo del nostro paese. In conclusione, “Coverciano. Una leggenda che continua” si pone come ponte tra passato e futuro, invitando i lettori a riscoprire le radici profonde dell’amore nazionale per il calcio, in un viaggio che va oltre il semplice racconto sportivo, toccando le corde dell’identità e dell’orgoglio italiano.

Firenze 36 febbraio 2024

La promozione dei legami fra gli esseri umani và oltre le ideologie e le fedi religiose…..

L’Umanità è un’insieme di eterogeneità……


Identificare governi e governanti, con le persone che governano nei rispettivi Paesi, è un atto che amplifica e allunga l’odio fra i popoli anziché promuovere la pace.
Dovremmo puntare alla neutralità e al rispetto in ogni manifestazione culturale.
La pace fra i popoli della terra può avvenire solo attraverso punti di contatto fuori da ogni forma ideologica o fideistica.
La cultura, l’intrattenimento e lo sport possono agire come ponti di unione tra le persone, superando le barriere ideologiche e religiose.
L’arte, la letteratura, la musica, il cinema, gli eventi culturali, lo sport e ogni forma di intrattenimento hanno il potere di connettere le persone al di là delle differenze ideologiche e credenze religiose. Comprendere l’ individuale fragilità degli esseri viventi e dell’ambiente che ci circonda al di là delle differenze, potrebbe rappresentare una svolta cruciale per evitare l’autodistruzione.
È deplorevole da parte delle organizzazioni, culturali, sportive, artistiche e di intrattenimento, adottare lo strumento della esclusione degli atleti, artisti, scienziati, che si erigono a paladini di libertà e giustizia, quando al contrario alimentando e inaspriscono unicamente divisioni anziché promuovere l’armonia.
Strumentalizzare ogni forma di manifestazione internazionale di arte, cultura, intrattenimento e sport a fini propagandistici verso o contro una nazione è moralmente riprovevole.
La cultura, l’intrattenimento e lo sport possono agire come ponti di unione tra le persone. Attraverso la musica, l’arte, il cinema e gli eventi culturali, si possono superare le barriere ideologiche e religiose.
Questi momenti di condivisione ci permettono di vedere l’umanità al di là delle differenze.
La cultura, l’intrattenimento e lo sport dovrebbero agire come catalizzatori per l’espansione dei rapporti interpersonali e transnazionali inclusi coloro che detengono ruoli di responsabilità, onde evitare decisioni che ricadono ingiustamente su individui estranei alle responsabilità delle azioni e degli eventi provocati da chi governa.
In sintesi, la pace tra i popoli può essere raggiunta attraverso la comprensione, il rispetto e la promozione di legami culturali e umani che vanno oltre le ideologie e le fedi religiose, che in passato e tuttora provocano immani tragedie umane e ingenti distruzioni ambientali.
Firenze 26 febbraio 2024

Un viaggio nel talento di un artista che soleva affermare che è sempre la somma che supera qualsiasi singolarità…….

La genialità di un grande uomo e artista, ingiustamente trascurato dall’intellettualità della sua epoca – un’élite ideologicamente attiva che guidava e organizzava partiti, ambienti e movimenti spesso senza  contribuire positivamente, è stata riconosciuta solo dopo la sua morte. Questo uomo, principe De Curtis, noto anche come Totò, ha lasciato un’eredità di saggezza e ingegno, sintetizzata perfettamente nella sua celebre frase: ‘È la somma che fa il totale’. Questo principio è incredibilmente rilevante e applicabile ai nostri tempi. Non esistono norme, regole o sovvenzioni, e nemmeno facilitazioni che possano promuovere lo sviluppo di un’azienda, di un territorio, una regione o di una nazione senza prima l’esistenza di una capacità e volontà di collaborare e creare reti, sia che si tratti di progetti di piccola o grande scala. In altre parole, l’essenza del progresso risiede nell’insieme delle parti, nell’unione delle forze e nell’interconnessione delle menti. Quando individui, organizzazioni e comunità si uniscono, la loro somma diventa più grande delle singole parti. È attraverso la collaborazione, la condivisione delle risorse e la costruzione di reti che possiamo affrontare le sfide e raggiungere obiettivi comuni. Quindi, ricordiamoci sempre: insieme siamo più forti. Riccardo Rescio  –  Firenze 25 febbraio 2024

Lo spettacolo di ritmo e grazia che incanta la Fortezza da Basso di Firenze……


All Beats to Dance è il tema scelto per la coinvolgente kermesse del 23/24 e 25 febbraio 2024, nell’affascinante Fortezza da Basso di Firenze.
Un straordinario evento che vede la completa partecipazione del vasto e variegato mondo della danza.
“All Beats to Dance – The Gala” è anche il titolo dello spettacolo clou nel cuore di questa celebrazione artistica e organizzativa, dove la maestria di Francesco Volpe ha dato vita ad un coinvolgente spettacolo tenutosi sul palco della Sala della Ronda nella serata di sabato 24 febbraio 2024.
Questa bellissima proposta ha visto la partecipazione di prestigiose stelle del panorama della danza, sia italiane che internazionali.
Al centro dell’attenzione, il duo composto dall’étoile di fama mondiale della Scala, Nicoletta Manni, e dal primo ballerino scaligero Timofej Adrijashenko, i quali hanno interpretato “Luminous”, un pezzo su musiche di Max Richter, mostrando una complicità e un’intesa scenica di raro impatto emotivo.
La loro performance ha trascinato il pubblico in un viaggio attraverso emozioni dense ed evocative, sottolineate dalla maestria compositiva di Richter.
Non sono mancate poi le esibizioni di Luisa Ieluzzi e Danilo Notaro, entrambi étoile del prestigioso Teatro San Carlo di Napoli, che hanno interpretato “Don Quixotte”, dimostrando una maestria tecnica e un’espressività che hanno rievocato l’essenza e lo spirito della narrazione originale.
La serata ha visto anche la partecipazione di sedici straordinari ballerini dell’Aterballetto, i quali hanno offerto una vibrante interpretazione della “Rapsodia in Blue” di Gershwin, unendo la loro elegante tecnica di danza contemporanea alla energia e al swing inconfondibile dell’opera di Gershwin.
Il pubblico ha anche accolto con calore Ana Sophia Scheller, stella dapprima a San Francisco e poi a Kiev, Alejandro Virelles Gonzalez, principal dello Staatsoper di Berlino, e Daniil Simkin, stella dell’American Ballet Theatre di New York e dello Staatsballet di Berlino, che hanno arricchito ulteriormente l’evento con le loro prestigiose presenze.
I Fresh’N’ Clean, ballerini di Popping noti al grande pubblico per la loro partecipazione al programma Tú Sí Que Vales, hanno portato una ventata di freschezza e originalità, conquistando i presenti con le loro dinamiche performance.
Erika Zuka e Yari Paolone hanno toccato il cuore del pubblico con “Get Over It”, una performance emotivamente carica, frutto della coreografia di Stefano Santarelli e accompagnata dalle note immortali degli Eagles.
Questa coppia di danza sportiva, classificatasi tra le prime 25 coppie a livello mondiale e campione d’Italia in carica, ha arricchito lo spettacolo con un tocco di passione e tecnica impeccabile.
Travolgente anche l’esibizione di Danilo Simkin dell’American Ballet Theatre.
In conclusione, “All Beats to Dance – The Gala” è stato uno spettacolo di rara bellezza e intensità, capace di entusiasmare e commuovere un pubblico vasto ed eterogeneo presente, un evento sicuramente di elevato livello nella proposta culturale internazionale.
Riccardo Rescio
Firenze 25 febbraio 2024

Pitti Immagine

Forse per questo  ‘Testo’ diventa un pretesto……..

La scrittura libera, la lettura evolve.
Scrivere può essere un atto liberatorio e catartico, mentre leggere può portare alla crescita e all’evoluzione personale offrendo nuove prospettive e conoscenze.
La scrittura permette la meditata libertà di esprimere se stessi, di condividere idee e emozioni, mentre la lettura apre le porte a mondi nuovi, offrendo visioni prospettiche mai considerate, stimolando la mente e arricchendo l’anima.
Entrambi sono potenti strumenti per esplorare e comprendere la propria interiorità e tutto quello che ci circonda.
“Testo” è il rivoluzionario progetto che svela in dettaglio l’intero percorso di vita di un libro, accompagnando gli appassionati e gli addetti ai lavori in un’avventura straordinaria che parte dalla sua concezione e termina con la lettura finale.
Questo imperdibile evento, ormai consolidato come un appuntamento annuale imperioso per tutti gli amanti della letteratura e gli operatori del settore, pone al centro dei riflettori il concetto fondamentale della lettura come fonte di trasformazione e arricchimento.
Offrendo uno sguardo approfondito e coinvolgente nel suggestivo e affascinante universo dei libri, “Testo” celebra la lettura come un’esperienza emozionale e cognitiva di incommensurabile valore.
A Firenze Città delle Arti per antonomasia, culla di cultura, le eccellenze editoriali si raccolgono in una straordinaria vetrina di opere e novità letterarie, accogliendo ospiti provenienti da ogni angolo del globo e proponendo un variegato e stimolante programma di eventi culturali che incantano i partecipanti, immergendoli in un mondo vibrante di emozioni, scoperte e immaginazione, alimentato dall’essenza stessa della lettura.
Riccardo Rescio
Firenze 24 febbraio 2024

Testo è alla Stazione Leopolda di Firenze dal 23 al 25 febbraio 2024

I vibranti discorsi dell’ex Presidente del Parlamento europeo…….

Il volume “La saggezza e l’audacia: Discorsi per l’Italia e per l’Europa” raccoglie in un’opera unica i vibranti discorsi di David Sassoli, ex Presidente del Parlamento europeo (2019-2022), che ha incanalato la sua prospettica visione di una Europa forte, basata su principi di democrazia e uguaglianza.
Il libro, curato dal giornalista Claudio Sardo, sarà presentato con un evento imperdibile mercoledì 28 febbraio 2024, alle ore 17.30, nella suggestiva Sala storica Dino Campana presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze, situata in via dell’Oriuolo, 24.
L’occasione riunisce autorevoli ospiti come il Cardinale Giuseppe Betori Arcivescovo di Firenze,
il Sindaco del Comune di Firenze, Dario Nardella e la Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Alessia Bettini.
David Sassoli ha incarnato il ruolo di Presidente del Parlamento europeo con straordinaria dedizione, rappresentando l’istituzione che più direttamente si lega ai cittadini, difendendoli e rappresentandoli. Nel suo discorso inaugurale del 3 luglio 2019, ha sottolineato: “..di ricordare sempre che la nostra libertà è figlia della giustizia che sapremo conquistare e della solidarietà che sapremo sviluppare.”
L’evento sarà coordinato da Domenico Mugnaini Direttore di Toscana Oggi, con interventi del giornalista Claudio Sardo e del curatore del libro.
L’ingresso sarà libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
La presentazione del libro sarà una opportunità da non perdere per immergersi nelle parole che hanno plasmato l’Europa contemporanea.
Per ulteriori informazioni :
contattare il numero 055 261 6512
oppure scrivendo a : bibliotecadelleoblate@comune.fi.it.

Parlamento Europeo Città di Firenze Dario Nardella Città di Firenze Cultura Alessia Bettini Citta Metro Firenze Letizia Perini Biblioteca delle Oblate Domenico Mugnaini

Danzainfiera epicentro dell’ universo Danza…..


Una straordinaria intesa per Danzainfiera, la prestigiosa manifestazione che si tiene dal 23 al 25 febbraio 2024 nella suggestiva cornice della Fortezza da Basso di Firenze.
La manifestazione rappresenta l’epicentro del mondo della danza, abbracciando non solo il contesto coreutico ma coinvolgendo ogni sua sfaccettatura.
Quest’anno, l’evento segna un nuovo capitolo, con la sua prima edizione sotto la guida di Pitti Immagine Srl, che ne ha acquisito la gestione definitiva lo scorso settembre, segnando una svolta significativa.
Oltre a essere una manifestazione fieristica di rilievo, Danzainfiera si configura come un incontro imprescindibile per le principali aziende di abbigliamento, servizi tecnici, negozi, distributori, scuole, compagnie di danza, enti di promozione e associazioni del settore.
In questa edizione, altre agli espositori saranno presenti alla Fortezza da Basso un folto numero di professionisti, ballerine/i, coreografe/i e appassionati.
L’evento è ormai diventato anche il luogo cruciale dove i giovani aspiranti talenti si sottopongono a audizioni e provini, potenzialmente cambiando il corso delle loro vite.
Danzainfiera non si limita alla sfera commerciale, ma si trasforma in uno spettacolo di alto livello, un appuntamento che unisce arte e impegno, catalizzando l’attenzione di un vasto pubblico. UniCredit, Main Partner di tutti i saloni Pitti Immagine, ha rinnovato il proprio impegno di sponsorizzazione, estendendo la collaborazione anche a Danzainfiera, confermando così il suo sostegno al mondo della danza a tutti i livelli.
Firenze 23 febbraio 2024

Danzainfiera / Pitti Immagine / Firenze Fiera

“Pitti Immagine e UniCredit, una sinergia di eleganza e sostegno creativo”
di Riccardo Rescio

Perché non crederci anche noi……..


Da prima sono arrivati i Tedeschi ad acquistare case, ville e appartamenti, in una delle zone più belle dell’isola d’Elba, poi gli inglesi, nella stupenda campagna Toscana e via di seguito, gli stranieri amanti del saper vivere, hanno per nostra fortuna continuato a sceglierci, a preferire le nostre Terre Uniche, per insediamenti stabili più o meno permanenti.
Poi, dopo i saggi pionieri dello star bene e dell’altrettanto buon vivere, ecco arrivare una nuova rampante generazione che, della promozione nel mondo delle Meraviglie che caratterizzano e identificano i nostri Territori, ne hanno fatto un vera e propria professione.
Persone competenti e preparate che hanno intuito l’enorme potenzialità attrattiva ed esportativa dell’insieme, senza esclusione alcuna di tutto il Bello e il Buono che abbiamo.
Giovani professionalità che in comune hanno le diverse origini, persone di varie nazionalità europee ed extraeuropee, che hanno scelto l’Italia, intuendo e capendo, ma anche osservando e constatando, che il nostro Paese è il più grande giacimento di Bellezza, Arte, Cultura, Storia, Architettura, Enogastronomia, Artigianato, Folclore, Tradizioni e tanto di più, in un Territorio fra i più ambiti e amati al mondo.
Infatti è questo l’incommensurabile Patrimonio, che abbiamo ricevuto in eredità e che dobbiamo imparare a scoprire e valorizzare.
Seguiamo questi esempi, sono meritevoli di attenzione e di emulazione, perché l’Italia ha necessità e bisogno di essere conosciuta nel mondo per quanto veramente vale e per quanto realmente merita.
Se gli altri credono nel nostro Paese, tanto da investire le proprie risorse in piccole attività o grandi imprese, dobbiamo farlo anche noi prendendo piena consapevolezza delle innumerevoli peculiarità che caratterizzano e identificano le Terre Uniche delle nostre 20 Regioni.
Piccole e grandi opportunità da cogliere, ora più che mai.

Pubblicato da italia&friends su WordPress il 25 agosto 2020
https://italiaefriends.wordpress.com/2020/08/25/gli-altri-ci-credono-di-riccardo-rescio/?preview=true

I&f RotoWeb Illustrato settembre 2021 https://italiaefriends.wordpress.com/2021/08/31/il-rotoweb-illustrato-settembre-2021/?preview=true

L’Arte della Gemmologia nei percorsi di formazione tra tradizione e innovazione……..

Istituto Gemmologico Fiorentino


L’Istituto Gemmologico Fiorentino è riconosciuto ampiamente per l’elevata qualità dei suoi Corsi di Formazione Gemmologica.
Questi programmi formativi sono meticolosamente progettati per soddisfare le esigenze sia di specialisti che aspirano a perfezionare le proprie abilità e conoscenze nel campo della gemmologia, sia di appassionati che desiderano immergersi profondamente nel mondo affascinante delle pietre preziose.
A seguito del successo strepitoso ottenuto nella città di Genova, dove numerosi partecipanti hanno potuto beneficiare di una didattica d’eccezione e di contenuti aggiornati, l’eccellenza formativa dell’Istituto si è espansa, raggiungendo la storica e meravigliosa città di Firenze.
Qui, l’Istituto ha deciso di radicare le sue attività, consapevole della significativa eredità culturale e storica che Firenze offre, renderla la sede ideale dove la tradizione incontra l’innovazione nel campo della gemmologia.
Firenze, conosciuta in tutto il mondo come la culla del Rinascimento e centro di inestimabile ricchezza artistica e culturale, ora diventa anche un punto di riferimento per chi cerca di approfondire le proprie competenze gemmologiche, offrendo opportunità di apprendimento uniche, in grado di combinare la teoria con la pratica grazie alla presenza di laboratori avanzati e al supporto di docenti esperti e appassionati.
L’Istituto Gemmologico Fiorentino accoglie così studenti e professionisti in un percorso educativo di eccellenza, contribuendo alla crescita professionale degli individui e allo sviluppo del settore gemmologico a livello globale.

I corsi

Corso di Gemmologia Base Primaverile 2024
La Gemmologia sboccia. https://www.istitutogemmologicofirenze.com/?fbclid=IwAR18g64pnbX2VjaX24JH7MNl-y0Fi4cXeOdvT74IbpucfZbsVb2mZUG_bT0

Corso Oreficeria, CAD-CAM e Gemmologia Accademia Belle Arti di Firenze. https://www.istitutogemmologicofirenze.com/2023/09/07/corso-oreficeria-cadcam-incastonatura-design-gioiello/

Corso di Modellazione in Cera per manufatti destinati alla Gioielleria. https://www.istitutogemmologicofirenze.com/2024/02/22/corso-modellazione-cera/

La nostra amata Gemmologia torna a farsi Poesia. https://www.istitutogemmologicofirenze.com/2023/09/15/la-gemmologia-torna-a-farsi-poesia

Istituto Gemmologico Fiorentino
Indirizzo Via Cittadella, 11 Firenze
Email: info@istitutogemmologicofirenze.com
Tel. +39 010.8934.007
https://www.istitutogemmologicofirenze.com/

Il ritenuto ovvio e banale, è proprio quello più difficile da praticare….


Le idee e le risorse umane nel nostro Paese sono presenti, ma come spesso accade, manca una visione unitaria e strategica per organizzarle, pianificarle e farle sviluppare in modo efficace.
È indispensabile una metodologia operativa da parte di coloro che hanno la responsabilità di guidare la cosa pubblica.
Da troppo tempo si ha la sensazione che si limiti a rattoppare i logori brandelli di stoffa anziché concentrarci sulla realizzazione di un nuovo vestito su misura, che il nostro Paese tanto necessita.
L’approccio frammentato, il considerare ogni situazione straordinaria, non prevedibile, inattesa, che ci porta al continuo rammendo, impedisce la realizzazione di un progresso sostenibile e coerente, dove invece una visione globale e una strategia ben definita divengono elementi essenziali per il benessere e la crescita della nazione.
L’Italia è un Paese ricco di risorse umane, artistiche, culturali, territoriali, tuttavia incapace di sfruttare appieno queste risorse a causa di una mancanza di coordinamento e di una visione a lungo termine.
In molti settori, l’Italia è caratterizzata da una serie di piccole imprese che costituiscono una risorsa straordinaria che necessita di una maggiore collaborazione per facilitare possibili sinergie reciproche.
Questa carenza rende difficile per le aziende italiane competere con le loro controparti più grandi e più organizzate di altri paesi.
I governi cambiano spesso e le politiche che vogliono esprimere cambiano di conseguenza, rendendo difficile qualsiasi forma di pianificazione. Se il nostro Paese vuole effettivamente raggiungere il suo pieno potenziale, deve affrontare con professionalità e competenza questi problemi.
Deve sviluppare una visione strategica a lungo termine e mettere in atto politiche che aiutino le aziende a collaborare e a competere con successo a livello internazionale.
Inoltre, l’Italia deve investire nell’istruzione e nella formazione per creare una forza professionale qualificata che possa supportare la crescita economica.
Se affrontiamo, ognuno di noi nel proprio rispettivo campo d’azione per come sa e per come può questi problemi, l’Italia potrebbe diventare una delle principali economie del mondo.
Il tempo delle mere enunciazioni è finito, ora è il tempo di stabilire il come rendere fattibile il fare enunciato.

Riccardo Rescio  –  Firenze 22 febbraio 2024

Credito immagine https://www.risorseumane-hr.it/quali-sono-le-soft-skill-piu-richieste-dalle-aziende/

L’eloquenza delle illustrazioni…….


La straordinaria esposizione, curata con passione da Paola Vassalli e Valentina Zucchi, sarà aperta al pubblico dal 22 febbraio al 26 maggio 2024, trasformando le Sale Fabiani in uno scrigno di creatività.
Roberto Innocenti, nato il 16 febbraio 1940 a Bagno a Ripoli, emerge come un autentico autodidatta, dedicandosi sin dagli anni sessanta alla grafica con straordinario impegno.
La selezione di opere esposte offre uno sguardo approfondito sul percorso artistico di questo geniale illustratore.
Attualmente residente a Montespertoli, nella provincia di Firenze, Roberto Innocenti ha plasmato il suo percorso artistico con un profondo legame con la grafica, regalando al pubblico un’esperienza visiva unica e coinvolgente.
La conferenza stampa di apertura di mercoledì 21 febbraio 2024 a Palazzo Medici Riccardi, è stata l’occasione per approfondire il contesto e la visione artistica che hanno ispirato il percorso espositivo.
Un evento straordinario che getta luce sul valore intrinseco del tempo nell’Arte di Roberto Innocenti.
Firenze 22 febbraio 2024

Palazzo Medici Riccardi

Un Crocevia di Leadership e Cultura…….

L’annuncio dell’importante traguardo del 50° vertice del G7, che si terrà presso Borgo Egnazia, a Fasano, in Provincia di Brindisi nella splendida regione Puglia, dal 13 al 15 giugno 2024, riveste un significato tanto simbolico quanto strategico. Questo luogo, noto per la sua bellezza e la ricca offerta culturale e turistica, si trasformerà in un crocevia di dialogo e decisione a livello globale, offrendo un palcoscenico prestigioso per l’Italia e per la Puglia stessa. I leader dei paesi più industrializzati del mondo si ritroveranno in questa cornice meravigliosa per discutere temi di rilevanza internazionale, tra cui le sfide poste dal cambiamento climatico, le tensioni economiche e geopolitiche, la sicurezza internazionale, e le strategie per una gestione equa e sostenibile delle risorse globali. L’evento non rappresenta solo un’occasione per approfondire tali questioni, ma è anche un’opportunità per la Puglia di mostrare al mondo le sue innumerevoli potenzialità dalla cucina locale alla tradizione artigianale, dall’arte alla storia, senza dimenticare l’innovazione e l’impegno verso la sostenibilità. Questo vertice permetterà di esaltare le eccellenze italiane, promuovendo nuove opportunità economiche e rafforzando l’immagine dell’Italia nel contesto internazionale. L’accoglienza dei leader mondiali e dei loro delegati sarà improntata all’ospitalità caratteristica della popolazione locale, creando un ambiente favorevole a discussioni proficue e alla condivisione di visioni e progetti per il futuro. La scelta della Puglia conferma l’impegno del G7 a valorizzare la diversità e la ricchezza culturale delle sue nazioni membri, riconoscendo la capacità di ogni regione di contribuire al dialogo globale. In conclusione, il 50° vertice del G7 a Borgo Egnazia segnerà non solo un momento di riflessione sulle direzioni da prendere per affrontare le sfide contemporanee, ma anche un’occasione per amplificare il messaggio di unità e collaborazione, cuore pulsante del gruppo dei sette, rendendo la Puglia un simbolo di accoglienza e di bellezza all’interno della scena mondiale.

Riccardo Rescio  –  Firenze 22 febbraio 2024

Credito immagine https://www.trnews.it/2023/05/20/il-g7-2024-sara-in-puglia/

Trasferire Arte è essa stessa un’Arte……

Rosa Canfora è un’espressione vivida di talento e dedizione nel mondo dell’Arte.
La sua formazione artistica é iniziata con il conseguimento della Maturità in Arte Applicata, un percorso quinquennale che le ha permesso di specializzarsi in Oreficeria, dove ha potuto esprimere la sua precisione e cura per il dettaglio. La sua passione e il suo desiderio di esplorare nuovi orizzonti la hanno condotta all’illustre Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si è immersa nello studio della Scultura.
Durante il suo soggiorno a Firenze, Rosa ha affinato la sua sensibilità artistica e si è distinta per il suo approccio innovativo e creativo nell’arte tridimensionale.
Nel suo cammino professionale, Rosa si è divisa tra due mondi complementari, da una parte, quello della Progettazione e Modellazione, dove la sua precisione e la sua abilità tecnica le hanno permesso di eccellere nel trasformare idee concettuali in creazioni tangibili, dall’altra, quello puramente artistico, dove si è dedicata alla creazione di opere d’Arte che riflettono il suo mondo interiore e il suo dialogo con la materia.
Le sue sculture in bronzo sono un simbolo della sua capacità di lavorare i metalli con maestria, su cui imprime una forza espressiva che si percepisce in ogni dettaglio.
Parimenti, le sue incisioni e stampe, sia xilografiche che ad acquaforte, sono eloquenti esempi della sua abilità nel dominare tecniche complesse, risultando in opere ricche di texture e profondità.
Rosa Canfora non si è limitata a queste forme d’arte; ha inoltre approfondito la tecnica dell’incisione su legno dipinto, un metodo che richiede precisione e sensibilità, e che lei esegue con una maestria che arricchisce ogni suo lavoro con una dimensione narrativa unica.
Anche nel campo della ritrattistica, Rosa ha saputo distinguersi, riuscendo a catturare non solo le sembianze fisiche dei suoi soggetti ma anche la loro essenza, il che rende ogni suo ritratto non solo un’immagine ma una storia catturata nei tratti del viso.
Complessivamente, l’arte di Rosa Canfora è un equilibrio sublime tra antica tecnica e contemporaneo esperimento, una continua ricerca della bellezza che si manifesta attraverso molteplici forme e materiali, confermando il suo posto tra gli artisti contemporanei più interessanti e versatili.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 21 febbraio 2024

è quello possibile all’interno dello storico Museo Scientifico della Specola di Firenze………

Un affascinante viaggio alla scoperta della natura, dalla terra al cielo è quello possibile all’interno dello storico Museo Scientifico della Specola di Firenze.
Dopo un imponente intervento di riqualificazione, finanziato dall’Università di Firenze e dalla Regione Toscana, riapre nella storica sede di via Romana il Museo della Specola, una delle eccellenze del Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino.
Il Museo si presenta nuovamente al pubblico con tredici nuove sale per collezioni mai esposte di cere botaniche e reperti di mineralogia.
Nelle tredici nuove sale espositive, per 700 metri quadri complessivi, trovano ospitalità i nuovi percorsi dedicati agli inizi della ceroplastica, alle cere botaniche e alla mineralogia, che affiancano da oggi le collezioni della zoologia e delle preziose cere anatomiche, il Salone degli scheletri, la Tribuna di Galileo e il Torrino astronomico, che ospitava l’osservatorio a cui la Specola prende il nome.
È stata anche realizzata una nuova biglietteria e un nuovo bookshop, ma anche un nuovo impianto elettrico, antincendio e di climatizzazione.
La superficie interessata dai lavori di riqualificazione, realizzati con il contributo della Regione Toscana per complessivi 3,5 milioni di euro e dell’Ateneo fiorentino per un importo di circa 2,5 milioni di euro, è complessivamente di 2.280 mq. La riapertura del Museo coincide con quella della sua inaugurazione, avvenuta il 21 febbraio 1775 come “Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale”.
Il 21 febbraio 2024, giorno del suo “compleanno”, segna l’ingresso nel 250° anniversario dalla sua fondazione e costituisce un evento di punta del Centenario dell’Università di Firenze, che si celebra quest’anno.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 21 febbraio 2024

Specola Università degli Studi di Firenze Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo Toscana Promozione Turistica Fondazione Sistema Toscana Feel Florence

Occhi aperti e giuste visioni potrebbero portare un cambiamento illuminante……….


Forse o molto probabilmente non abbiamo ancora capito che siamo arrivati al punto in cui si può dire e fare di tutto senza alcuna paura di conseguenze politiche, morali o comportamentali.
La faccia tosta di chi ci provoca è ben poca cosa in confronto alla mancanza di capacità di chi ascolta nel cogliere le incongruenze dette e fatte nel tempo passato e attuale, finendo nel dimenticatoio senza averle comprese.
Paradossalmente, anche le parole della massima carica dello stato finiscono per fare la stessa fine. “Perché siamo diventati ciechi? Non lo so, forse un giorno si arriverà a conoscerne la ragione. Vuoi che ti dica cosa ne penso? Parla. Secondo me, non siamo diventati ciechi; secondo me, lo siamo. Siamo ciechi che vedono, ciechi che, pur vedendo, non vedono” José Saramago
Attraverso la lente della “Cecità” il libro di José Saramago, premio Nobel per la letteratura, ci ritroviamo a riflettere sulle ombre proiettate dalle nostre azioni, dalle nostre scelte e dall’indifferenza che permea la nostra collettività.
È un viaggio nel buio, tra le nebbie delle inconsapevolezze, che ci porta ad esplorare il labirinto morale e politico in cui ci troviamo.
Questa cecità sociale sembra permeare il tessuto stesso della nostra società contemporanea, offuscando le visioni e ignorando le verità scomode.
In questa danza delle visioni offuscate, il confronto con la realtà sfugge, e le conseguenze di ciò che diciamo e facciamo sembrano dissolversi nell’oscurità dell’oblio.
Siamo chiamati a scrutare oltre le apparenze, a mettere in discussione la nostra cecità collettiva e a cercare la luce attraverso la consapevolezza.
Solo così potremo sperare di dissolvere le tenebre che avvolgono le visioni offuscate della società contemporanea, rivelando una realtà che, se affrontata con occhi aperti, potrebbe portare a un cambiamento illuminante.
Riccardo Rescio
Firenze 20 febbraio 2024

I Saperi e i Sapori delle eccellenze agroalimentari e vitivinicole Italiane……..

L’affascinante viaggio nel saper vivere di gusto i Saperi e i Sapori delle eccellenze agroalimentari e vitivinicole Italiane inizia da dove lo desiderate, perché ogni singola località delle nostre Terre Uniche ha affascinanti Storie da raccontare, bellissimi posti da far vedere, squisiti Sapori da far assaggiare, coinvolgenti Eventi da far vivere.
L’agroalimentare e il vitivinicolo italiano sono intrinsecamente legati al concetto di Terre Uniche, rappresentando un patrimonio culturale e gastronomico che attrae l’attenzione a livello globale.
La ricchezza della nostra terra, la diversità delle colture e la tradizione vinicola offrono un potenziale straordinario per l’export e il turismo.
Il gusto unico e autentico dei prodotti agroalimentari italiani, come l’olio extravergine d’oliva, i formaggi, la pasta e i vini, costituisce un richiamo irresistibile per i consumatori internazionali.
Questi prodotti non solo rispecchiano la qualità delle nostre materie prime, ma raccontano anche storie di tradizione e passione che suscitano interesse e ammirazione.
Nel contesto del turismo, le Terre Uniche italiane offrono esperienze enogastronomiche indimenticabili.
Le visite alle cantine vinicole, agli oliveti, ai caseifici e ai mercati locali consentono ai visitatori di immergersi nella cultura italiana attraverso i sensi. Questo turismo esperienziale non solo favorisce la valorizzazione delle nostre eccellenze, ma contribuisce anche allo sviluppo delle comunità locali.
L’export di prodotti agroalimentari e vitivinicoli italiani non rappresenta solo un mercato economico, ma anche un ambasciatore della nostra identità culinaria nel mondo.
La promozione di queste Terre Uniche attraverso strategie di marketing mirate può accrescere la visibilità e l’apprezzamento internazionale, consolidando la posizione dell’Italia come destinazione privilegiata per gli amanti del cibo e del vino, oltre al territorio, il clima e l’atmosfera diversa e straordinaria in ogni specifica località.
In sintesi, le Terre Uniche italiane sono una risorsa incommensurabile che, sfruttata in modo oculato, può alimentare la crescita economica del nostro Paese attraverso l’export e il turismo, promuovendo al contempo la valorizzazione delle tradizioni locali e la conservazione di un patrimonio prezioso.
Firenze 20 febbraio 2024

Antichi Saperi e prelibati Sapori del Vino……

Le “Anteprime Toscane” 2024 concludono il loro percorso con “L’Altra Toscana”
Con lunedì 19 febbraio si è concluda la grande e  coinvolgente kermesse del Vino Toscano, che ha fatto conoscere le denominazioni meno conosciute ma altrettanto affascinanti.
I vigneti della suggestiva Maremma Toscana, che si estendono dalle colline affacciate sul mare fino a quelle della Rufina, Montecucco, Cortona e oltre, creano un paesaggio enoico unico.
La bellezza e la storicità delle Terre  di Carmignano e quelle  dell’incantevole Orcia, Patrimonio dell’Umanità, si fondono con quelle del Valdarno di Sopra tra Firenze ed Arezzo.
L’Associazione ‘L’Altra Toscana’, rappresentante del 40% dell’imbottigliato regionale, contribuisce all’arricchimento delle proposte enologiche Toscane, come ha sottolineato Francesco Mazzei, Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini della Maremma Toscana.
Diciotto denominazioni hanno presentato oltre 350 etichette, che hanno fatto conoscere sfumature meritevoli di essere apprezzate e amate.
Sangiovese, Ciliegiolo, Grenache, Pugnitello, Foglia Tonda, Mammolo, Vermentino Nero e Canaiolo dipingono un quadro vivido e ricco di varietà, mostrando l’ampio spettro di Doc, Docg e Igt, un  mondo di Saperi e Sapori rappresentato dall’Associazione “L’Altra Toscana”.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 20 febbraio 2024

“Anche i muti potranno parlare, mentre i sordi già lo fanno” Lucio Dalla


Oltre le parole, è determinante decifrare i messaggi indiretti attraverso una sorta di intelligenza emotiva che consente alle persone di cogliere e interpretare il significato nascosto dietro le forme indirette di comunicazione, come le allegorie e le allusioni o il linguaggio del corpo.
Questa capacità di intuizione e di empatia, è fondamentale non solo per la comprensione dei messaggi artistici e letterari, ma anche per la navigazione della vita quotidiana, in cui spesso le persone si esprimono in modi che non sono letterali o diretti.
Espandendo il concetto, possiamo considerare come questa capacità intuitiva giochi un ruolo cruciale nella ricchezza dell’espressione umana e nella comprensione reciproca.
Quando possediamo e facciamo uso di questa sensibilità, siamo in grado di connetterci su un livello più profondo con gli altri, captando non solo ciò che è detto esplicitamente, ma anche i sottintesi, le sfumature e i significati più profondi che pervadono la comunicazione quotidiana.
D’altra parte, quando queste capacità intuitive sono assenti o danneggiate, la comunicazione può diventare superficiale e limitata.
Le allegorie e le metafore perdono il loro potere evocativo e la loro capacità di eccitare l’immaginazione o suscitare emozioni profonde.
Di conseguenza, il discorso umano potrebbe deviare verso un’estrema semplicità, dove i significati sono ridotti a definizioni letterali, prive di coloritura emotiva o intellettuale, se non addirittura in simboli, abbreviazioni, storture gergali.
In assenza di questa comprensione intuitiva, sorgerebbe la necessità di comunicare in modi espliciti e inequivocabili.
Tuttavia, tale modalità comunicativa ha il suo prezzo.
La mancanza di sfumature e la diretta esposizione delle opinioni o delle realtà possono essere percepite come aggressive o offensive, innescando conflitti o malintesi.
La delicatezza delle relazioni umane spesso richiede l’uso di espressioni e allusioni meno dirette per ammorbidire il potenziale impatto di una verità cruda.
In conclusione, l’abilità di comprendere e usare le forme indirette di comunicazione è una componente essenziale del tessuto sociale, che faciliterebbe l’interazione tra individui mantenendo un equilibrio tra espressione chiara e la necessità di gestire le reazioni emotive nel contesto delle relazioni interpersonali.
Molto probabilmente, più che indottrinare con dati e date, ideologie o dottrine, bisognerebbe insegnare in modo trasversale all’età, la nazionalità e il genere, la molteplicità dei linguaggi, cosa che contribuirebbe a far cascare molte maschere, calmierando fortemente la possibilità di indossarle.
Firenze 18 febbraio 2024

Credito immagine
https://business.moondo.info/regole-utili-per-per-avvalersi-di-una-comunicazione-efficace-limportanza-del-linguaggio-non-verbale/amp/

Il vino Ambasciatore delle nostre Terre Uniche nel mondo…….

L’Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino 2024, domenica 18 febbraio 2024 presso la storica Fortezza da Basso di Firenze, è un affascinante affresco dell’eccellenza vinicola.
Con oltre 400 etichette in degustazione, di cui metà sono le nuove annate in anteprima, l’evento si distingue come un’immersione completa nelle tradizioni enologiche del Chianti e del Morellino.
Parteciperanno all’evento circa 110 prestigiose aziende vinicole, offrendo agli appassionati la possibilità di assaporare una vasta gamma di vini pregiati.
La presenza di 100 giornalisti italiani e internazionali sottolinea l’importanza mediatica della manifestazione, evidenziando la risonanza globale del settore vinicolo.
L’Anteprima 2024 non solo celebra la qualità dei vini presentati, ma rappresenta anche un’opportunità unica per il pubblico di immergersi nell’atmosfera avvincente e conviviale del mondo vinicolo. L’ingresso, accessibile al costo di 15 euro, rende l’evento aperto a tutti gli appassionati e curiosi desiderosi di esplorare le nuove tendenze e scoprire i tesori enologici del Chianti e del Morellino. Non perdere l’occasione di vivere un’esperienza indimenticabile in uno dei luoghi più suggestivi di Firenze.
Riccardo Rescio
Presidente “Assaggia l’Italia ApS”
Associazione di Promozione Sociale (no profit)
Firenze 18 febbraio 2024

Consorzio Vino Chianti Camera di Commercio di Firenze PromoFirenze – Azienda Speciale della Camera di Commercio Fondazione Sistema Toscana Italia&friends Toscana ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Regione Toscana Firenze Fiera

Il teatro è vita………

Teatro Goldoni di Firenze

Il Teatro Goldoni di Firenze, situato nel cuore della città toscana in Via Santa Maria al n° 15, vanta una storia secolare, rappresentando una delle istituzioni culturali più rilevanti della città.
Dai suoi esordi nel XIX secolo, il teatro è stato un punto focalizzante per il panorama artistico fiorentino.
Dopo la sua inaugurazione nel 1817, il teatro ha subìto vari cambi di nome: dapprima noto come Teatro Santa Teresa e poi come Teatro del Cocomero, ha riflettuto le diverse fasi sociali e culturali di Firenze.
L’edificio, progettato in uno stile neoclassico che era popolare all’epoca, ha funto da palcoscenico per numerose forme d’arte incluse rappresentazioni teatrali, concerti di musica classica e spettacoli di opera, rivendicando l’eredità culturale del Rinascimento fiorentino.
Nel 1847, il teatro andò incontro a una significativa ristrutturazione, con la quale si cercò di modernizzare e ampliare la struttura per soddisfare le esigenze di un pubblico in crescita.
Fu in questo periodo che il teatro adottò l’illuminazione a gas, una tecnologia all’avanguardia per l’epoca.
Quando nel 1870 fu intitolato a Carlo Goldoni, il Teatro Goldoni consolidò la sua immagine di teatro nazionale, orientato a celebrare il repertorio italiano e, in particolare, l’opera del drammaturgo veneziano del XVIII secolo, ben noto per la riforma della commedia dell’arte e per le sue commedie che retrattano con vividezza la vita della società del suo tempo.
Durante i decenni a venire, il teatro ha visto alti e bassi.
Nell’età contemporanea, è stato soggetto a ulteriori ristrutturazioni e restauri, sempre con l’intento di preservare il suo stile storico ma aggiornandolo ai moderni standard di sicurezza e comfort per il pubblico.
Gli interni del Teatro Goldoni conservano gran parte del loro fascino originale, con decorazioni che evocano l’eleganza dell’epoca neoclassica e l’intimità di uno spazio progettato per l’ascolto e il coinvolgimento del pubblico.
Oggi, il Teatro Goldoni rimane un nodo vitale nella rete culturale di Firenze, ospitando una varietà di eventi dal teatro contemporaneo e la danza, alle produzioni di teatro sperimentale e concerti di musica dal vivo.
La programmazione riflette l’interesse del teatro alla diversità e all’innovazione, pur onorando la propria eredità storica.
La storia del Teatro Goldoni è testimone del perpetuo dialogo tra passato e presente, esemplificando il ruolo duraturo dei teatri storici come custodi della cultura e come spazi viventi e dinamici per l’espressione artistica nel cuore delle città.
Riccardo Rescio – Firenze 17 febbraio 2024

L’Arte, il commercio e il lascito culturale dei Maestri Antiquari Fiorentini……


Gli antiquari fiorentini rappresentano una tradizione ed un’eccellenza nel panorama del collezionismo e della conservazione delle opere d’arte che affonda le sue radici nel ricco tessuto culturale e storico di Firenze, città che fiorì durante il Rinascimento come un centro di intenso scambio culturale e mecenatismo, con la famiglia Medici che svolse un ruolo chiave nel sostegno alle arti.
Tra queste figure emblematiche di antiquari, Stefano Bardini è uno dei più noti.
Nato nel 1836 e deceduto nel 1922, Bardini si formò originariamente come pittore, ma trovò la sua vera vocazione nel commercio d’Arte internazionale. Dimostrando un eccezionale talento nel riconoscere la qualità e l’autenticità delle opere, creò una bottega che fungeva da centro di restauro e da showroom che attirava collezionisti e intenditori da ogni angolo del globo.
La sua curiosità non si limitava al Rinascimento, essendosi al Medioevo e all’Arte orientale.
Il suo tocco nel restauro e la presentazione delle opere influenzarono il gusto collezionistico dell’epoca.
Bardini giocò un ruolo cruciale nel riscoprire e valorizzare opere trascurate, posizionando Firenze come un hub indispensabile per il mercato dell’arte europeo e internazionale.
Il suo successo gli consentì di accumulare una collezione personale tanto vasta da poter trasformare un antico convento nel museo che oggi porta il suo nome, il Museo Bardini, inaugurato appena un anno prima della sua morte.
Questo Museo, lasciato in eredità alla città di Firenze, continua a conservare e mostrare le acquisizioni più preziose di Bardini, offrendo ai visitatori la possibilità di fare un salto indietro nel tempo e di esplorare i gusti artistici del passato.
Le botteghe degli antiquari, come quella di Bardini, erano più di semplici spazi di vendita: erano crogioli di conoscenza e cultura dove le opere d’arte venivano apprezzate, discusse e commercializzate. Musei e collezioni private di tutto il mondo sono debitori di questi pionieri del commercio d’arte che hanno saputo riconoscere l’importanza storico-artistica di innumerevoli opere.
Il lascito di Bardini non risiede solamente nel museo ma si estende oltre, incarnato in simboli fiorentini come il Ponte Vecchio, che fu restaurato a seguito dei danni subiti nell’alluvione del 1966, grazie in parte al fondo generato dalla vendita dei beni di Bardini.
Tutto ciò sottolinea l’impatto duraturo che gli antiquari hanno avuto e continuano ad avere non solo su Firenze, ma sull’intero patrimonio culturale globale.
In conclusione, la storia degli antiquari fiorentini, e in particolar modo quella di Stefano Bardini, implica una trama intricata di passione, conservazione e diffusione dell’arte e della cultura, sia a livello nazionale che internazionale.
La loro eredità continua a vivere nel tessuto culturale della città e nel dialogo tra le opere del passato e le generazioni del presente e del futuro.
Riccardo Rescio – Firenze 17 febbraio 2024

Proprio quella storia che si ripete da millenni ……..

Il 16 febbraio ha debuttato con grande successo, allo storico e bellissimo Teatro Goldoni di Firenze, “Ismene/Family Affairs” interpretato dalla bravissima Flavia Pezzo, con la Regia di Fulvio Cauteruccio, segnando anche il suo debutto come Direttore Artistico della storica Compagnia Krypton.
L’opera, che è tratta da “Ismene”, uno dei monologhi drammatici di Ghiannis Ritsos, esplora il mito greco portandolo in una dimensione contemporanea. Flavia Pezzo, straordinaria nel ruolo di Ismene, quarta figlia di Edipo, offre una performance che va oltre la semplice interpretazione, rivelando il lato nascosto di un personaggio rimasto ai margini della celebrità familiare.
La trama si sviluppa intorno alle viscere della contemporaneità, affrontando temi universali come la paura, la guerra, la decadenza della civiltà e l’implosione dell’Occidente. Ismene, in questo contesto, denuncia uno ad uno i congiunti e il contesto che ha portato alla rovina della sua famiglia, ribadendo il diritto alla libertà di decidere del proprio destino.
La Regia di Fulvio Cauteruccio conduce lo spettatore attraverso un viaggio emozionante, intrecciando il mito greco con la complessità della vita contemporanea.
Elementi come l’incomunicabilità, l’illusione del potere, il timore di sé e delle proprie emozioni, la paura, il rancore, l’amore rinnegato o respinto, il rimpianto, la tentazione della rinuncia, della resa e la scelta di andare avanti mettendosi al primo posto emergono nel soliloquio di Ismene.
Flavia Pezzo, con la sua magistrale interpretazione, dà vita a un personaggio che va oltre la rappresentazione mitologica, trasmettendo la risonanza universale dei conflitti umani.
Il Teatro Goldoni di Firenze, con la sua suggestiva atmosfera, ha fornito la cornice ideale per questa rappresentazione, confermando la rilevanza e l’attualità di temi intramontabili.
L’opera si replica sabato 17 come parte della stagione 2024 del Teatro delle Donne, continuando a offrire al pubblico un’esperienza teatrale avvincente e riflessiva.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità

Firenze Teatro Goldoni venerdì 16 febbraio 2024

Per costruire………..


Dal 15 al 16 Febbraio, la decima edizione dell’evento dedicato ai soci BigMat si svolge con grande prestigio presso la Fortezza da Basso di Firenze, offrendo un’occasione unica di incontro e innovazione.
BigMat, Gruppo di spicco in Italia ed Europa nella distribuzione di materiali per costruire e ristrutturare, ha radici che risalgono al 1981 in Francia.
La portata del suo impegno si estende ai professionisti dell’edilizia, imprese, progettisti, architetti, interior designer, artigiani e privati, garantendo una vasta gamma di prodotti, sistemi costruttivi e servizi personalizzati per soddisfare ogni esigenza progettuale.
La presenza di ampi spazi espositivi sul territorio, unita alla competenza del personale specializzato e alla rete di showroom d’interni HABIMAT, posiziona BigMat come alleato essenziale, accompagnando professionisti del settore dall’inizio alla conclusione di ogni progetto.
Anche in questa edizione, BigMat dimostra la sua solida presenza alla Fortezza da Basso, consolidando il suo ruolo di protagonista nell’ambito della distribuzione di materiali per l’edilizia.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 16 febbraio 2024

BigMat Firenze Fiera Regione Toscana

Spettacolo e solidarietà a Firenze……..

Armonie di Pasta e Cultura, la Molisana intreccia solidarietà e spettacolo a Firenze, al Tuscany Hall in arrivo i grandi spettacoli, con il contributo de La Molisana, per incoraggiare e supportare l’Arte e lo Spettacolo dal vivo, con un Occhio al Sociale
La prestigiosa impresa La Molisana, che dal 1912 si distingue nella produzione di pasta e semola di grano di eccellente qualità, annuncia un’eccezionale partnership con lo storico Tuscany Hall e l’agenzia Prg, immettendo vitalità nel mondo dello spettacolo e della cultura italiana.
Quest’unione segna un primato per il pastificio che, per la prima volta, si affianca a realtà artistiche e teatrali nella propulsione della scena culturale.
Con il sostegno de La Molisana, paladina di arte e cultura, Firenze vedrà esibirsi luminari del calibro di Angelina Mango, Annalisa, la leggendaria Gianna Nannini, il dinamico Mr. Rain, nonché talenti emergenti come Alfa, Baustelle, Subsonica, e figure carismatiche del mondo della comicità quali Angelo Duro, Luca Ravenna e Angelo Pintus. La rassegna è destinata a rinvigorire il Tuscany Hall e a brillare nel panorama culturale fiorentino, grazie al nuovo e prezioso contributo del pastificio.
Il valore aggiunto di questa partnership risiede nella consapevolezza sociale de La Molisana, che si manifesta attraverso la donazione di 2.000 chili di prodotti alimentari alla Fondazione Solidarietà Caritas Firenze.
Un gesto di sostegno tangibile, che sottolinea l’impegno dell’azienda non solo per la promozione dell’arte ma anche per il sostegno concreto alle persone in difficoltà.
Il programma del Tuscany Hall si arricchisce con il grande avvio il 27 febbraio attraverso lo spettacolo “Symphonika On The Rock”, che propone le melodie indimenticabili del rock, arricchite da nuovi arrangiamenti per banda e orchestra.
A seguire, una sfilata di eventi unici: dall’irresistibile comicità di Uccio De Santis, al talento intramontabile di Pupo; dai vivaci spettacoli di Angelo Duro, alla dolce melodia di Fabio Concato in concerto; dalle avventurose esibizioni orchestrali “Music is Coming”, fino alle serate all’insegna del divertimento puro con Angelo Pintus e la musica appassionante di Fulminacci, senza dimenticare il tanto atteso show di Angelina Mango.
Non meno importanti le esibizioni al Teatro Verdi, che vedrà artisti del calibro di Massimo Ranieri, Levante, Amedeo Minghi, Baustelle, Samuele Bersani e Giovanni Allevi, portare sul palco interpretazioni profonde ed esclusive.
Di notevole emozione anche le esibizioni al Mandela Forum, con la presenza di Gazzelle, Annalisa, Alfa, Mr. Rain, Alessandra Amoroso e il grande ritorno di Gianna Nannini.
La Molisana emerge non solo come un marchio di eccellenza nel campo alimentare, ma si propone come un punto di riferimento imprescindibile nella promozione della cultura, dell’arte e della socialità, dimostrando come il sostegno a queste sfere sia indispensabile per la crescita e il benessere della comunità.
L’unione di cultura, arte ed etica sociale promossa da La Molisana crea un ponte verso un futuro in cui l’impresa assume un ruolo attivo nel tessuto culturale e nella costruzione di una società più
inclusiva e consapevole.

I biglietti per questi spettacoli sono in prevendita nei punti vendita Box Office Toscana http://www.boxofficetoscana.it/punti-vendita (tel. 055.210804) e online su http://www.ticketone.it.

Info tel. 055.667566 – 055.65.04.112 – http://www.bitconcerti.ithttp://www.tuscanyhall.it.

Tuscany Hall
Via Fabrizio De André / Lungarno Aldo Moro – Firenze
Info tel. 055.6504112 – http://www.tuscanyhall.it

Prg – Public Relations Group
c/o Mandela Forum – viale Malta, 6 – Firenze
Info tel. 055.667566 – http://www.prgfirenze.ithttp://www.bitconcerti.it

La Molisana
Responsabile Ufficio stampa
Michaela Marcaccio – ufficio.stampa@lamolisana.it

Fondazione Solidarietà Caritas Firenze
Ufficio stampa Galli Torrini – Ref. Paolo Ceccarelli
fondazionecaritasfirenze@gallitorrini.com

Ufficio stampa Prg
Marco Mannucci – marco@mannuccionline.com


Una passione, che diventa un sogno e si traduce in impresa, è questa la storia di Alessio Tessieri titolare del marchio Noalya, azienda con sede a Ponsacco in provincia di Pisa.
La passione e la curiosità lo porta fin da giovane a studiare e a viaggiare nel segno del cioccolato quando in pasticceria si usava ancora il surrogato. La consapevolezza francese e svizzera ma anche belga sembrava allora offrire prodotti di grande attrazione per il mercato mentre l’Italia restava un passo indietro.
La coscienza però della grande capacità italiana in grado di mettere insieme tecnica e cultura ha convinto Alessio a osare con un lavoro di preparazione, studio e ricerca sul campo notevole. Al Belpaese mancava solo la materia prima.
Lungo il percorso ad un certo punto un cambio di rotta, la scelta di diventare vigneron del cacao acquistando delle piantagioni soprattutto in Venezuela dedicandosi al recupero di varietà in via di estinzione.
Di questo si è parlato a StrozziBistrò nella puntata “Aspettando San Valentino” del format Parole&sapori – Incontri di gusto dove si è svolta una degustazione di cioccolati, un’occasione per approcciare un prodotto di largo consumo che presenta non poche affinità con il mondo del vino.
Con Noalya la creatività nel mondo del cacao apre così uno spazio nuovo di mercato e di cultura di un prodotto che da sempre, come il vino, è adorato o demonizzato, bevanda degli dei presso gli Aztechi, demonizzato dalla Chiesa nel Settecento, accusato di favorire la licenziosità nei salotti aristocratici. L’attenzione alla cultura e alla formazione è il fil rouge ella filosofia Noalya, a cominciare dal nome, la cui radice Noa si richiama a Noè, il primo viticoltore della storia, all’idea del viaggio e della terra di Virgilio.
Noa, parola che in diverse lingue, nelle quali si pronuncia più o meno nello stesso modo, diventa così un simbolo universale, come del resto il cioccolato che evoca piacere, assumendo diversi significati a seconda delle culture, quale ad esempio quello di essere messaggero di pace. Il racconto di Tessieri mette in luce quanto il cioccolato autentico sia un prodotto delicato e prezioso anche se per la maggior parte dei casi il prodotto che normalmente consumiamo è industriale ed è in mano a poche grandi multinazionali.
Noalya, con la sua collezione di 33 tavolette, attraverso le quali si può leggere il mondo, visto dalla parte del cioccolato, ha scelto la qualità e la tutela del territorio, la conservazione dell’artigianalità e anche una grande attenzione al rispetto delle note varietali dei diversi cacao senza ‘neutralizzarli’ e in una ‘correzione’ e artificiosa. Come nel vino, il cioccolato è il risultato prima di tutto della pianta, della coltivazione quindi della lavorazione che deve riuscire a far dialogare tecnologia, arte e natura.
Un posto di primo piano nel mondo Noalya è occupato dal cacao criollo in Venezuela.
È qui che Tessieri ha acquistato, a quattr’ore di distanza da Caracas, terre che erano usate per pascolo trasformandole nella piantagione di cacao che oggi sono il cuore pulsante della gamma Noalya, cioccolato coltivato.
I Tessieri, selezionando le piante, seguendone la coltivazione, recuperando varietà dimenticate scelgono di portare avanti tutto il processo dalla lavorazione delle fave di cacao come fermentazione ed essiccazione, dalla trasformazione con la tostatura all’affinamento con il concaggio, alla creazione della tavoletta, quindi al racconto del prodotto stesso.
Come già accennato, proprio come per il vino, ogni tipo di cacao e ogni territorio ha una sua specificità che va conosciuta, saputa valorizzare e protetta.
Ad esempio, in Madagascar è stata fondamentale la scelta dei legni per la costruzione delle casse di fermentazione che aiuta l’esaltazione nel cacao delle tipiche note aromatiche: frutti rossi maturi come prugna e mora, frutti freschi come lampone e mirtillo con intriganti note speziate.
Per il puro criollo venezuelano, dalle inconfondibili note di frutta secca, come mandorle e nocciole tostate, in cui la ricca fertilità della terra rilascia alla pianta ottime proprietà nutritive, viene arricchito con il compost naturale prodotto nella stessa piantagione.
E poi Trinidad, con un terroir ricchissimo di sali minerali, in cui la selezione di piante di cacao trinitario permette di realizzare un cioccolato particolare, dai sentori di frutta secca tostata, biscotto e castagne, con un finale fresco e sapido.

L’ Amore è tutto………….

Trasferire le proprie conoscenze per formare nuove coscienze, passare esperienze per fortificare i caratteri, partecipare emozioni, sogni, idee, aspirazioni per stimolare l’intuito, sollecitare l’osservazione, sviluppare le intrinseche potenzialità è difficile, molto difficile e come tutte le cose difficili richiedono la massima attenzione, grande impegno e molto spesso, con la tensione che tutto ciò comporta, anche tanta paura di sbagliare.
La partecipazione del sapere richiede un quotidiano e costante impegno, un onere e un onore a cui non si può e non si deve in alcun caso sottrarre.
Un genitore che non sente il desiderio, l’irrefrenabile necessità di trasferire continuamente le conoscenze acquisite ai propri figli non può dirsi un buon genitore.
Un precettore non può dirsi tale se non fa dell’insegnamento il postulato principale della propria vita, trovando il naturale appagamento nel formare coscienze ricche di desiderio di conoscere, piene di stimoli, capaci di sviluppare le grandi potenzialità del pensiero.
Il vero sapere non è la capacità di stivare notevoli quantità di nozioni o conoscere dati e date da poter sciorinare a menadito.
Fare cultura non è inculcare, ma sviluppare, attraverso lo studio, le conoscenze, l’osservazione, la voglia di sapere, la curiosità di conoscere, la possibilità di scoprire cose nuove, l’oltrepassare frontiere, l’esplorare territori sconosciuti e cosi facendo assaporare il supremo piacere di aggiungere qualcosa, anche infinitesimale, a tutto quello che già c’è.
Il sapere non deve mai essere fine a se stesso, ma deve precostituire il presupposto, la condizione inalienabile per elaborare, sviluppare sempre nuove conoscenze.
L’uomo libro, L’uomo enciclopedia, l’uomo dallo sconfinato sapere se usa le proprie conoscenze solo per se stesso rimane un fenomeno da baraccone, capace solo di appagare, con la meraviglia della gente, unicamente il proprio ego.
Non basta sapere, bisogna essere altrettanto capaci di trasferire il proprio sapere e fare in modo che tali conoscenze possano svilupparne sempre di nuove.
Tutti noi, in qualche misura siamo chiamati a svolgere questo affascinante compito, come genitori, insegnanti, professori, precettori, maestri d’arte, capi ufficio, capi reparto, prima o poi, per un breve periodo o per lunghi anni, avremo la responsabilità di passare le nostre conoscenze, potremo farlo per amore, per passione, per missione, per scelta di vita, oppure per obbligo o costrizione, in tutti i casi la responsabilità di formare non potrà essere alienata.
Quanti di noi sono effettivamente in grado di farlo nel migliore dei modi è difficile da stabilire, ma se tutto ciò è di una sconcertante ovvietà, altrettanto sconcertanti sono i danni che si creano quando la presunzione, l’arroganza, l’egocentrismo, la frustrazione, sovraintendono al compito di preparare le coscienze.
Capita a volte che le debolezze umane prendano il sopravvento e facciano si che un genitore, magari anche inconsapevolmente, convinto di fare il bene del proprio figlio, lo costringa a privarsi dei suoi desideri, delle sue aspirazioni, per costringerlo a raggiungere quegli obiettivi che lui stesso avrebbe voluto, ma che non è stato capace di raggiungere.
La trasposizione dei propri desideri mancati nei figli è una delle cose peggiori che un genitore possa fare, ma è purtroppo anche la più diffusa.
Privare della possibilità di far realizzare i propri sogni a qualcuno è una cattiveria che diventa veramente aberrante quando questa privazione avviene in nome e per conto di quell’amore così particolare che dovrebbe annientare il proprio sentire a favore dell’interesse supremo, il bene di un figlio.
Il dono più grande che un genitore, che è anche insegnante, precettore e tutore dei propri figli, possa fare per potersi dire veramente un buon genitore, è quello di essere capace di far comprendere ai propri figli quanto sia importante sviluppare la ragione e attraverso questa sviluppare una propria capacità critica che potrà anche portarli ad accettare dogmi e fedi, ma mai per prassi, mai per circostanze, mai e poi mai per passiva accettazione, ma esclusivamente per vera convinzione, per vera condivisione di idee, solo ed esclusivamente per convinta partecipazione.
Compito di un genitore o di chiunque intende condividere il proprio conosciuto è far comprendere che i riferimenti sono una cosa importante, i riferimenti sono il sistema di misurazione del nostro pensare, del nostro agire, a questi dobbiamo continuamente rifarci per confrontare il nostro e l’altrui operato.
I riferimenti costituiscono le pietre miliari del nostro percorso formativo, sono i valori, gli affetti, i ricordi e le esperienze, sono gli insegnamenti, sono i sorrisi e i rimproveri, gli incoraggiamenti e i dinieghi.
I riferimenti sono tutto quello che è necessario a farci crescere, a far sviluppare la nostra personale capacità di valutare con attenzione, di analizzare con obiettività, di considerare con oculatezza tutto ciò che ci capita in modo da poter compiere scelte, liberi da condizionamenti, nella piena consapevolezza di ciò che si fa e delle conseguenze che tali scelte comporteranno. Il nostro sarà un percorso formativo che non finirà comunque mai.

Olomouc Ceska Republica
31 gennaio 2011

“Immagine Italia & Co.”
La diciassettesima edizione di Immagine Italia & Co. si è svolta dal 10 al 12 febbraio 2024 in Fortezza da Basso a Firenze, ha registrato un’ottima performance di visitatori italiani e internazionali, confermandosi come fiera di riferimento nel panorama europeo.
Oltre centottanta collezioni per l’autunno inverno 2024-2025 sono state presentate dai marchi del settore, con oltre il 42% proveniente da paesi stranieri.
Il salone è stato visitato da 7324 operatori del settore, con una crescita del +13% rispetto a febbraio 2023, provenienti da 41 paesi, tra cui Italia, Germania, Spagna, Russia, Belgio e Grecia.
La quota dei compratori stranieri è in aumento, grazie all’impulso verso l’internazionalizzazione negli ultimi anni, al supporto di Agenzia Ice e alle collaborazioni con enti, istituzioni e trade magazine.

Riccardo Rescio – Firenze 12 febbraio 2024

Trasmettere antichi Saperi e squisiti Sapori è una delle prerogative del vino……..

La Regione Toscana si appresta a svelare le sfumature della sua nuova annata di vini in una settimana ricca di eventi e degustazioni, denominata “Anteprime di Toscana”.
Questa esperienza enologica inizia mercoledì con un esclusivo workshop dedicato alla stampa specializzata, un primo assaggio che solletica la curiosità e offre uno sguardo alle novità in PrimaAnteprima 2024.
Nell’arco della settimana, l’agenda si anima con una gamma di appuntamenti meticolosamente organizzati dai consorzi vitivinicoli della regione, ognuno fiero di presentare i propri gioielli.
Gli eventi chiave includono:
Chianti Collection, una vetrina dove i vini Chianti DOCG sono i protagonisti, permettendo agli amanti del vino di immersi nelle ultime annate, scoprendo la complessità e l’eleganza che caratterizzano questi vini storici.
Anteprima del Nobile di Montepulciano, qui gli appassionati avranno l’occasione di gustare il Vino Nobile e immergersi nelle tradizioni vinicole di Montepulciano, apprezzando il lavoro e la passione dei produttori locali.
Chianti Lovers & Rosso Morellino, un incontro imperdibile per chi cerca di approfondire la propria conoscenza del Chianti e di scoprire le peculiarità del Rosso Morellino, per una panoramica completa sull’espressione territoriale del Sangiovese.
L’Altra Toscana, un percorso attraverso i vini meno noti ma non meno intriganti, per una degustazione che promette di svelare i tesori nascosti della Toscana, stuzzicando la curiosità anche dei palati più esigenti.
Questi eventi offrono non solo la possibilità di conoscere e apprezzare il vino, ma anche di stabilire relazioni tra produttori, sommelier, distributori e amanti del vino da ogni angolo del globo.
Il programma delle Anteprime 2024 sarà ricco di momenti di approfondimento, degustazioni guidate, e occasioni di incontro che celebreranno la cultura e la maestria toscana nel segno dell’eccellenza enologica.
La settimana delle Anteprime di Toscana è l’occasione ideale per scoprire e apprezzare le ultime annate prima che queste vengano ufficialmente presentate al mondo, un evento annuale che si conferma appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati del settore vinicolo.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità

Chianti Classico Collection 2024 Consorzio Vino Chianti

Regione Toscana Camera di Commercio di Firenze PromoFirenze – Azienda Speciale della Camera di Commercio Fondazione Sistema Toscana Toscana Promozione Turistica Italia&friends Toscana Stazione Leopolda

Video di Italia&friends
“Chianti Classico Collection 2023”
https://fb.watch/qbhwCQOZeN/

Alcune persone evitano elogi eccessivi non per presunta modestia o timidezza estrema, ma piuttosto per un realismo che suggerisce che i complimenti, quando distribuiti senza un adeguato merito o estremamente esagerati, possono perdere il loro significato e risultare persino noiosi.
Esiste la convinzione che l’eccessiva ricorrenza di lodi possa portare ad una banalizzazione degli stessi, benché ci siano persone che cercano insaziabilmente, attraverso continue conferme positive di sopperire all’autoconsapevolezza, vera o presunta, dei propri limiti.
I complimenti, indubbiamente piacevoli quando riflettono la verità oggettiva, sono comunque intrinsecamente legati alla percezione individuale, poiché chi li riceve è il più consapevole delle proprie virtù e carenze e dovrebbe essere il primo a capire la sostanziale differenza tra una considerazione reale e una imbonitura.
La genuinità di un complimento è cruciale,
diviene invece deleterio quando il complimento è falso, anche se estremamente gradito a chi lo riceve perché serve a mascherare le debolezze personali e non aiuta certamente la soluzione del problema della consapevolezza del sé.
Oscillare tra estremi, da incantevole a repellente, da affascinante a ripugnante, da gradevole a insopportabile, come naturalmente nel processo inverso, può rivelarsi una semplificazione eccessiva della complessità umana.
Il campanello d’allarme è quando si passa con estrema facilità e superficialità al ribaltamento dei giudizi e relativi comportamenti, stimolati da quel perverso gioco di ciò che al momento fa’ più comodo o di cui si avverte egoisticamente il bisogno.
Coloro che elogiano o denigrano in modo superficiale, talvolta opportunistico, senza una autentica corrispondenza con i propri sentimenti o con la realtà dei fatti, potrebbero non essere consapevoli della sottile linea tra sincerità e manipolazione del loro stesso pensiero, finendo anch’essi vittime di questa intricata dualità.
Riccardo Rescio
Firenze 13 febbraio 2024

Credito di immagine
https://www.iovalgo.com/autostima-complimenti-critiche-16240.html


Italia, meraviglia continua…….


Il 12 febbraio 2024, nella sede della Regione Toscana in Piazza Duomo 10 a Firenze, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di “PrimAnteprima”, che ha visto la partecipazione di Stefania Saccardi Vice Presidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Giuseppe Salvini Segretario Generale della Camera di commercio di Firenze, Massimo Manetti Presidente di PromoFirenze, Francesco Palumbo, Direttore di Fondazione Sistema Toscana, Francesco Mazzei Presidente di AVITO – Associazione dei vini toscani DOP e IGP, e di Roberto Bellini che ha portato il saluto di AIS Toscana.
Questo evento segna l’inizio della Settimana delle Anteprime dei Vini di Toscana, che durerà fino al 19 febbraio 2024.
Durante questo periodo, i principali Consorzi del vino “Made in Tuscany” presentano le nuove annate.
In PrimAnteprima sono state evidenziate le 58 indicazioni geografiche toscane, comprese tra DOP, DOCG, DOC e IGT, coprendo un territorio di circa 61mila ettari di vigneto toscano nel 2023.
La Toscana si distingue anche per l’ampio ricorso all’agricoltura biologica, coinvolgendo il 38% della superficie vitata, in contrasto con il 20% a livello nazionale.
Mercoledì 14 febbraio, presso la Camera di Commercio di Firenze PrimAnteprima ha riservato un momento speciale alla stampa specializzata.
Durante questo evento saranno esposti i dati relativi agli andamenti del mercato nazionale e dell’ export, con numeri, tendenze e prospettive della produzione enologica “Made in Tuscany”.
L’evento è stato promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze, con coordinamento della comunicazione, ufficio stampa e social a cura di Fondazione Sistema Toscana.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità

Camera di Commercio di Firenze PromoFirenze – Azienda Speciale della Camera di Commercio Fondazione Sistema Toscana Toscana Promozione Turistica

Più esattamente ottusità, l’accentuata limitatezza delle facoltà intuitive e intellettive…….

Per decine di secoli abbiamo avuto la presunzione di credere di essere, come terra, il centro dell’universo, poi lentamente abbiamo incominciato a dubitare di tali certezze e più aumentavano le conoscenze più tali certezze vacillavano, si sgretolavano, si frantumavano.
Con la sempre maggiore consapevolezza di un universo estremamente complesso e infinito l’idea che la nostra piccola terra possa essere mai stata centro di qualcosa si ridicolizza, scompare definitivamente.
Credenze, superstizioni, fedi, la cui origine è difficile stabilire con certezza, che da individuali diventano collettive, da partecipative spesso si trasformano in coercitive.
Quanto il comune sentire abbia realmente origine dalle singole personalità, dalla individuale sensibilità, dalla istintiva spontaneità e quanto invece sia da attribuire al reciproco, vicendevole condizionamento, è realmente impossibile da stabilire, senza tralasciare poi l’aspetto più inquietante costituito dall’induzione più o meno costrittiva di idee, fatti, credi, da parte di chi ha fatto del proprio volere un forte potere per condizionare l’altrui libero arbitrio.
Come abbiano avuto origine le credenze popolari, che si perdono nella notte dei tempi, non possiamo al momento sapere, anche se sappiamo benissimo come da superstizioni si siano trasformate progressivamente in vere e proprie fedi.
Un giorno, di un prossimo futuro, sofisticati strumenti antropologici potranno stabilire cosa sia realmente avvenuto nella mente degli uomini primitivi allo stato di natura, quando hanno iniziato a socializzare tra loro, cosa abbia permesso ad un primo gruppo familiare di confrontarsi con un altro gruppo familiare e socializzare tra loro.
Quale sarà stata la prima reazione, la prima emozione provata, cosa sarà prevalso tra la paura o la perplessità, tra il terrore o il piacere, quale sarà stato il sentire comune di quei nuclei familiari prima di confrontarsi e cosa abbiano poi successivamente elaborato tutti insieme.
Perché in quei primordi, nel perenne confronto tra le necessità personali e quelle del gruppo, nella supposta condizione di pariteticità tra gli esseri, si sarà innescato un meccanismo gerarchico di potere verticale invece di uno sviluppo orizzontale delle capacità individuali di autodeterminarsi.
Quale sarà mai il gene mancante nella mente dell’uomo che lo costringe perennemente ad essere capo o subalterno, carnefice o vittima, sopraffattore o sopraffatto e a volte tutto questo e tutto insieme concentrati in una sola persona.
Fasi, circostanze, contesti, in cui ci si viene a trovare, fasi e situazioni che si alternano e si ripetono continuamente in modo perpetuo dentro e fuori di noi.
Milioni di anni, miliardi di piccole trasformazioni che ci hanno fatto cambiare, ci hanno resi diversi, ci hanno permesso di camminare in modo eretto, ci hanno permesso di elaborare linguaggi comuni, hanno permesso al nostro cervello di sviluppare sempre maggiori potenzialità, acquisire e incrementare conoscenze, ma di non modificare in alcun modo la necessità o il bisogno di prevaricare o di soggiogare l’altro.
Chissà mai perché il gene della pariteticità, che dovrebbe aiutarci a comprendere le nostre diversità, non ha in questi millenni avuto la possibilità di progredire, perché mai l’unica cosa che ci accomuna veramente tutti, il nostro essere irripetibili, non trova rispetto e considerazione da parte dei nostri simili, perché mai è la presunzione di essere sempre e comunque noi il centro del mondo, il centro dell’universo, gli unici detentori del verbo ad avere il sopravvento.
Perché ci deve essere qualcuno che è convinto di avere i presupposti per essere migliore, superiore agli altri, perché ci deve essere qualcuno che è certo che il proprio credo, la propria religione, possa o debba essere migliore o superiore ad un’altra fede, perché mai si debba arrivare ad uccidere chi non ha la nostra stessa credenza e soprattutto farlo in nome di quel Dio che dice di rispettare.
Nel tempo l’uomo, nel rapportarsi all’universo, ha iniziato a prendere coscienza della propria reale dimensione, si è reso conto della propria pochezza, mentre ancora nulla è stato capace di fare per rapportarsi a se stesso, al microuniverso che ha dentro e contemporaneamente a quell’immenso universo fatto dal resto dell’umanità che lo circonda.
Saranno proprio le future conoscenze a dare le risposte necessarie a poter riconsiderare il tutto, a fare in modo che solo la parte migliore dell’essere umano abbia a svilupparsi, affinché con il tempo l’uomo possa certamente divenire diverso da quello che è stato ed è al momento.

Questo testo dal titolo “Evoluzione” di Riccardo Rescio è stato scritto a Olomouc in Repubblica Ceca 25 gennaio 2011

Pubblicato su WordPress il 6 luglio 2018

Guardare le cose da angolazioni diverse…….

Abbiamo estremo bisogno di guardare le cose da angolazioni diverse, di passare da un’estrema focalizzazione sugli interessi personali immediati a una considerazione più ampia del bene collettivo.
La comprensione e la ricerca del bene comune, teoricamente esaltate ma pragmaticamente trascurate, richiedono una conoscenza e un impegno che molti sembrano ignorare o ritenere fuori dalla propria portata.
Le espressioni, gli assunti, gli adagi popolari, spesso tra loro discordanti, sono solo reiterazione trasmesse verbalmente per affermare tutto e il contrario di tutto.
Un tratto comune a questi paradigmi è l’evidente enfasi posta sull’opportunismo a breve termine, anziché su una visione olistica e comunitaria.
Tradizionalmente, il bilanciamento fra il “quanto mi costa” e il “cosa ci guadagno” era limitato al mondo dei commercianti e dei professionisti, dove tale approccio era necessario per valutare il proprio lavoro.
Ora, questo paradigma si è espanso a tal punto che anche individui senza esperienza o competenza specifica lo adottano, proclamandosi esperti in varie discipline e mettendo avanti la dichiarazione “sono un professionista” come pretesa per la remunerazione economica, piuttosto che come risultato di un autentico percorso di crescita e apprendimento.
La nostra cultura ha bisogno di superare il punto di vista del mero calcolatore di profitti. Se coloro che si proclamano imprenditori del nuovo millennio potessero aprirsi a una prospettiva più ampia che vada oltre la semplice equazione di costi e benefici, scoprirebbero un universo di opportunità non ancora esplorate, nuovi percorsi professionali e personali che potrebbero portare a soddisfazioni insperate e a un arricchimento non solo economico ma anche umano e sociale.
L’egocentrismo non solo non è nuovo nella storia dell’umanità, ma ora sembra prendere sempre più spazio, inficiando la qualità delle relazioni e della vita lavorativa.
Nonostante questo, la consapevolezza di un’altra maniera di essere e di agire è ancora viva in molti.
Le domande sul costo e il guadagno, per quanto legittime, non dovrebbero oscurare il potenziale intrinseco delle opportunità che si presentano.
Solo considerando ogni proposta nella sua interezza, pesando collaborazioni e iniziative di volontariato tanto quanto le transazioni d’affari, è possibile effettuare scelte consapevoli e fruttuose.
In conclusione, è essenziale superare la mentalità utilitaristica e breve termine. Quando qualcuno ci propone qualcosa, non dovremmo lasciarci guidare dal cinico adagio che “nessuno fa niente per niente”.
In realtà, esistono molteplici esempi come il volontariato sociale in Italia, che dimostrano il contrario.
È il momento di liberarsi dal cinismo e di dare spazio alla creatività e all’aspirazione, gli unici elementi capaci di conferire autentico significato alla nostra esistenza.
È il momento di cambiare prospettiva.

Firenze 12 febbraio 2024

La Laguna dei sogni sbagliati, è l’ultimo libro di Massimiliano Scudetti, presentato da Francesca Tofanari giovedì 8 febbraio 2024 allo Storico Bar Donatello.

Il libro è molto più di un racconto, di un romanzo, di una storia vera o di fantasia, è un viaggio che l’autore fa’ mano per mano con il lettore ai cui ama descrive dettagliatamente profumi, immagini, emozioni provate e persone incontrate in quel tratto di strada e in quel tempo trascorso insieme.
Il viaggio si estrinseca nella Venezia degli anni Novanta, Marghera diventa lo sfondo della vita di Alessandro Onofri, dodicenne orfano affidato a una zia eccentrica appassionata di esoterismo.
La sua esistenza, permeata da nuove amicizie e primi amori, si intreccia con la confusione tra fantasia e realtà, alimentata dal desiderio di evocare i genitori defunti.
La zia, ancorata alla convinzione che una terra malata generi mostri, anticipa il sorgere di oscure sette sataniche e atti violenti che scuotono la città. Nel contesto dell’inquinamento di Porto Marghera e dei tumulti jugoslavi, la vita di Alessandro è ulteriormente turbata dall’arrivo di una misteriosa insegnante, capace di terrorizzare, quanto ammaliare gli studenti.
Ma è solo malvagia o cela segreti più oscuri, guidando Alessandro attraverso un percorso iniziatico che intreccia Crowley, LaVey e un enigmatico pittore russo del secolo scorso?
Tra amici, un maestro di arti cinesi e la zia con la sua congrega, solo loro possono lottare per l’anima di Alessandro e salvarlo dalle sue peggiori paure.
Il libro si apre e si chiude con momenti della vita adulta di Alessandro Onofri, impegnato sul fronte ucraino, annunciando e concludendo la narrazione della sua tumultuosa infanzia a una collega reporter.
Nativo di Firenze, Massimiliano Scudeletti è cresciuto tra i vicoli storici della città.
Seguendo il suo cammino accademico, si è poi tuffato con passione nella creazione di spot pubblicitari e documentari, primo approdando alla sceneggiatura e successivamente dietro la macchina da presa come regista.
Il fascino del Sudest asiatico lo ha sempre accompagnato nei suoi numerosi viaggi, motivati da un interesse personale profondo per quella regione del mondo.
Raggiunta l’età di cinquant’anni, Massimiliano ha fatto la scelta di immergersi totale nell’apprendimento e nell’insegnamento della cultura tradizionale cinese, assistendo gli adulti immigrati nella loro formazione.
Nel 2018, nel cuore dell’inverno, Scudeletti ha fatto il grande salto nel mondo letterario con “Little China Girl”, il suo debutto narrativo che mette in scena le peripezie di Alessandro Onofri, un videoreporter bellico.
Little China Girl è un thriller che ha ottenuto un importante riconoscimento, piazzandosi al secondo posto al premio “Tramate con noi” di Rai Radio1 e aggiudicandosi il premio Emotion al “Premio Internazionale Città di Cattolica”.
L’estate del 2019, dopo una serie di narrativa breve, con alcune storie che vedono nuovamente protagonista Onofri, segna l’uscita del suo secondo romanzo, “L’ultimo rais di Favignana. Aiace alla spiaggia”, sotto l’egida della casa editrice Bonfirraro, consolidando la sua presenza nel panorama letterario contemporaneo.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità
Firenze giovedì 8 febbraio 2024

Arkadia Editore
Francesca Tofanari
Bar Donatello

Il 10 febbraio 2024, alla Fortezza da Basso di Firenze, si è tenuta l’inaugurazione ufficiale della 6° edizione di FIRENZE HOME TEXSTYLE e della 17° edizione di IMMAGINE ITALIA & Co.
La presenza del Presidente della Regione Eugenio Giani e del Presidente di Firenze Fiera, Lorenzo Becattini, ha reso l’evento ancora più significativo.
Per tre giorni consecutivi, dal 10 al 12 febbraio, la Fortezza da Basso sarà la vetrina italiana delle tendenze 2024/2025 nel settore tessile per la casa, nautica, spa, hotellerie & contract e fragranze. In concomitanza, verranno presentate le nuove collezioni autunno/inverno 2024/2025 nel campo dell’intimo e della lingerie.
L’Agenzia ICE (Italian Trade Agency) supporta l’evento, attirando importanti buyers internazionali. Una novità di quest’anno è FABRIC SOUND, uno spazio live che ospiterà talk, convegni, workshop e incontri nel mondo dell’home decor, lifestyle e imprenditoria tessile.
Diverse conferenze sono previste, tra cui “La scuola del tappezziere adesso c’è” organizzata da CITA e il convegno su “Total contract, total texture” presentato dall’Arch. Klingenberg di Lugano, esplorando l’universo dell’hotellerie in Iran.
L’Arch.Simone Micheli interverrà sul “Textile Design in Hospitality: the role of the architect”, affrontando l’importanza di convertire necessità oggettive in soluzioni funzionali.
L’organizzatore di IMMAGINE ITALIA & Co., il presidente di Underbeach, Alessandro Legnaioli, sottolinea l’importanza del salone come riferimento per i buyer internazionali, unendo le eccellenze del mondo lingerie con il tessile per la casa.
L’orario di apertura è dalle 9.00 alle 18.00, con l’ultimo giorno che chiude alle 16.00.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità

Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo Regione Toscana Feel Florence Toscana Promozione Turistica

Italia&friends Toscana

Home texstyle Immagine Italia & Co.

Oltre l’Estate Fiesolana c’è di più…….

Il Teatro di Fiesole, venerdì 9 febbraio 2024 in conferenza stampa alla presenza del Sindaco di Fiesole Anna Ravoni, ha presentato la sua stagione 2024.
Il nuovo Teatro di Fiesole, è un gioiello, una meraviglia architettonica disposta su cinque piani, che si distingue non solo per i suoi 300 eleganti posti, suddivisi tra platea e balconata, ma anche per le sue flessibili sale espositive e sue bellissime terrazze vetrate da cui ammirare l’incantevole vallata circostante.
Completano questa innovativa proposta architettonica le tecniche acustiche di avanguardia, sviluppate per adattarsi alle molteplici sfaccettature performative del mondo dello spettacolo.
Non un semplice contenitore ma un’opera d’arte che dialoga con il paesaggio esterno proprio attraverso le sue trasparenti pareti di vetro, che si aprono sul foyer e si integrano perfettamente con l’ambiente circostante, dando la piacevolissima sensazione di essere sospesi nella bellezza per paesaggio.
Un tempio della polifunzionalità, progettato per esaltare la creatività e l’espressione artistica in tutte le sue forme.
La struttura, inaugurata nel 2022 con il sostegno di Officine Mario Dorin, Banca Cambiano 1884, Unicoop Firenze, Stefano Ricci e Ludovico Martelli, si propone di creare un continuum culturale a Fiesole, estendendo sia fisicamente che temporalmente le attività del Teatro Romano di Fiesole, che ha visto un notevole aumento delle aperture serali negli ultimi anni.
Il Teatro di Fiesole, in questo coinvolgente scenario ha presentato la Primavera Fiesolana e l’Autunno Fiesolano, ampliando il suo repertorio con nuove rassegne indoor di musica, teatro, cinema e contaminazione di generi.
La Primavera Fiesolana, in programma dal 6 al 24 aprile, presenta undici serate coinvolgenti con artisti del calibro di Tullio Solenghi, Massimo Cirri, Peppe Dell’Acqua, Roberto Mercadini, Saverio Tommasi, Remo Anzovino, Roberto Abbiati, Alessandro Quarta, Francesco Maccianti e la Camerata Fiesolana.
Il cartellone abbraccia intrattenimento, teatro d’impegno civile, narrazione, jazz, musica classica, contemporanea e multidisciplinarietà.
Realizzata con il sostegno della Regione Toscana e della Fondazione CR Firenze, la rassegna si apre il 6 aprile con l’affascinante spettacolo “Little Boy” di Roberto Mercadini.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità

Teatro di Fiesole Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo Feel Florence Toscana Promozione Turistica

Italia&friends Toscana

A QOCO 2024, l’olio di Andria comunica Saperi e Sapori di terra straordinaria, la Puglia……


La XVI^ edizione di QOCO, l’evento culinario che celebra il connubio tra olio d’oliva e gastronomia, venerdì 9 febbraio 2024, ha fatto il suo debutto con una sontuosa presentazione a Madrid, presso il quartier generale del prestigioso Consiglio Oleicolo Internazionale (COI).
La conferenza stampa, trasmessa in diretta, ha coinvolto la vasta comunità olivicola globale, dalla fascia dell’Uruguay e Argentina ad Ovest fino al Giappone ad Est, attraverso l’Iran, che detiene la presidenza del COI nel 2024.
Questo interessante evento mediatico, svolto sotto l’egida della presidenza iraniana del Consiglio dei Membri del COI, ha offerto un’opportunità unica per la comunità olivicola mondiale di partecipare in tempo reale, collegandosi attraverso la diretta web.
La competizione ha assunto un ruolo di primo piano nel panorama culinario, fungendo da palcoscenico per giovani cuochi dell’Euromediterraneo, i quali hanno avuto l’occasione di confrontare e condividere le proprie esperienze e contaminazioni gastronomiche.
QOCO, oltre a essere una sfida culinaria di altissimo livello, ha posto l’accento sulla valorizzazione della qualità dell’olio extra vergine di oliva, risultando non solo una competizione accesa ma anche un’occasione unica per esaltare le eccellenze olivicole provenienti da diverse regioni del mondo.
Riccardo Rescio
Presidente “Assaggia l’Italia ApS”
Associazione di Promozione Sociale (no profit)

Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Ministero del Turismo ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo Ministero della Cultura

L’Arte, la bellezza, la cultura appartengono a tutti in egual misura e tutti hanno pari diritto di poterne godere………

Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Fiorentini è un gruppo di volontari appassionati di cultura, attivo da più di cinquant’anni con l’obiettivo di esaltare e far conoscere il vasto tesoro di opere artistiche, la ricchezza culturale e la storia di Firenze.
Questo viene realizzato attraverso la creazione di itinerari e visite guidate per i membri dell’associazione e per la comunità in generale.
Il presidente del Consiglio Comunale, Luca Milani, nella conferenza stampa di mercoledì 7 febbraio 2024 a Palazzo Vecchio, ha riconosciuto l’importanza dell’associazione sottolineando che, da oltre un anno, si è instaurata una collaborazione, seppur modesta, ma molto significativa.
Con l’aiuto dei volontari, è stato possibile aprire le stanze del periodo in cui Firenze era la capitale del Regno d’Italia, situate al terzo piano di Palazzo Vecchio.
Qui è stata istituita una mostra permanente per commemorare tale epoca.
L’iniziativa offre non solo la possibilità di ammirare opere d’arte precedentemente conservate nei depositi e oggi restaurate, ma anche di rivivere episodi storici di Firenze, facendo scoprire ai cittadini luoghi meno conosciuti della città.
Il presidente Milani ha sollecitato anche la rilettura degli eventi del Risorgimento italiano, visti come preludio alla lotta di Liberazione, alla Resistenza, al Referendum costituzionale e alla nascita della Repubblica Italiana.
Sempre Luca Milani ha sottolineato inoltre, che attraverso la disponibilità dagli Amici dei Musei e dei Monumenti di Firenze, si aprono spazi unici, si organizzano conferenze e confronti, per promuovere la cultura nella città.
L’Associazione, grazie all’impegno dei suoi volontari, tiene aperte vari luoghi d’Arte, quali la Cappella di San Luca e dei Pittori, l’Accademia delle Arti del Disegno, la Chiesa di San Carlo dei Lombardi, la Villa Medicea di Petraia, la Villa Medicea di Castello, l’oratorio e la Chiesa dei Vanchetoni, e Palazzo Coppini.
l’Associazione organizza incontri aperti al pubblico ogni domenica mattina presso l’auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Inoltre, il sabato sono organizzate numerose visite guidate riservate ai soci, itinerari artistici e corsi su storia dell’arte, architettura ed archeologia.
Esiste anche un comitato dedicato alla cura e al restauro dei Tabernacoli, che ha supervisionato il recupero di circa duecento tabernacoli all’interno del Comune di Firenze e nelle aree limitrofe, gestendo tutte le fasi, dalle normative agli interventi pratici.
Questi tabernacoli sono peculiari del territorio e radicati nella storia civica della regione.
Nonostante le sfide del tempo, questi siti continuano ad essere elementi che stimolano la sensibilità collettiva e promuovono iniziative di restauro anche da privati italiani e internazionali.
La sede del comitato possiede un’ampia raccolta di materiali documentari e una biblioteca specifica, aperta a studiosi e interessati.
Nel 2023, sono stati inaugurati nuovi tabernacoli in diverse vie della città.
Riccardo Rescio  I&f Arte Cultura Attualità

Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo


L’eccezionale varietà dell’arte culinaria italiana viene celebrata in tutta la sua gloria attraverso l’evento Taste, che si svolge nella suggestiva cornice della Fortezza da Basso a Firenze.
Un viaggio emozionante tra le diverse sfumature del gusto, organizzato da Pitti Immagine per i professionisti del settore food & beverage.
La 17ª edizione, dal 3 al 5 febbraio 2024, riunisce più di 640 aziende, autentiche custodi dei segreti e dei sapori della nostra tradizione culinaria.
Più di 100 espositori fanno il loro debutto assoluto a Taste, presentando un’ampia selezione di prelibatezze Made in Italy, pronte a incantare sia i palati raffinati che gli intenditori più esigenti in tutto il mondo.
Quest’anno, il percorso espositivo di Taste si arricchisce di sorprese straordinarie, offrendo ai visitatori internazionali la possibilità di scoprire prodotti iconici, autentiche opere d’arte culinaria e creazioni innovative, insieme a un design che celebra l’arte di sedersi a tavola.
Riccardo Rescio
Presidente “Assaggia l’Italia ApS”
Associazione di Promozione Sociale (no profit)

Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste 

Pitti Immagine Pitti Taste Firenze Fiera I&f Arte Cultura Attualità

La bellezza, la melodia, la perfezione della natura, sono quelle insuperabili meraviglie che l’uomo da tempo tenta di imitare…….

L’osservazione della natura, anche all’interno di contesti urbani, può conferire notevoli benefici al benessere psicofisico delle persone.
Questo fenomeno ha solide basi in diverse discipline, che vanno dalla psicologia ambientale alla biologia, con numerosi studi che ne documentano gli effetti positivi.
Gli spazi verdi urbani, come parchi, giardini botanici e alberi lungo le strade, possono contribuire significativamente alla riduzione dello stress.
Il semplice atto di contemplare la natura riduce la produzione di ormoni dello stress, come il cortisolo. Trascorrere del tempo in spazi verdi o semplicemente osservare elementi naturali può migliorare l’umore, ridurre i sentimenti di paura e rabbia e abbassare i tassi di depressione urbana.
I parchi e i giardini urbani stimolano la mente e possono migliorare la creatività e la concentrazione.
Secondo alcune teorie, come quella della “Teoria del Restauro dell’Attenzione” (TRA), la natura consente al nostro processo di attenzione “diretta” di riposare e recuperare, offrendo un tipo di stimolazione che non richiede sforzo consapevole e che permette di rifocalizzarsi su compiti complessi. Gli spazi verdi incoraggiano l’interazione tra le persone, il gioco dei bambini e l’esercizio fisico, favorendo la coesione della comunità.
Vedere e partecipare a queste interazioni può aumentare la nostra sensazione di appartenenza e contribuire al senso di benessere.
Inoltre, il contatto visuale con la natura è associato a benefici per la salute fisica.
Essere in prossimità della natura o semplicemente osservarla può incoraggiare l’attività fisica, che a sua volta è collegata a benefici quali la riduzione dei rischi di malattie cardiache, diabete e obesità.
La vita urbana spesso ci distacca dai ritmi naturali del giorno e delle stagioni. L’osservazione della natura ci aiuta a riallineare i nostri cicli biologici interni, come il ritmo circadiano, migliorando il sonno e altri processi fisiologici.
Osservare la natura in città può incrementare la consapevolezza ecologica e l’educazione ambientale. Una migliore comprensione dell’ecosistema urbano può portare a un maggiore rispetto e cura per l’ambiente.
La bellezza degli spazi verdi può offrire piacere estetico, il quale è di per sé un’importante componente del benessere e può aumentare la qualità della vita in città.
La sfida per gli urbanisti e i responsabili delle politiche cittadine è quella di integrare questi spazi verdi in modo che tutti possano godere dei loro benefici, nonostante le pressioni dello sviluppo urbano e la densità della popolazione.
Tuttavia, anche i singoli individui possono prendere l’iniziativa, cercando attivamente momenti di connessione con la natura, non importa quanto piccoli, nella loro routine quotidiana.

Riccardo Rescio – Firenze 2 febbraio 2024

Lungimiranza e capacità prospettica……..


Mercoledì 31 gennaio 2024, nella prestigiosa Sala d’Arme del Palazzo Vecchio, cuore pulsante della vita politica e culturale fiorentina gremitissima di persone, si è celebrata una figura di eccezionale spessore storico, quella di Bettino Ricasoli, lungimirante personaggio dalla grande capacità prospettica.
Il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Alessia Bettini, intervenuta all’evento lo ha definito “sorprendente per le sue mille sfaccettature” per il ruolo e l’impatto che Bettino Ricasoli ha avuto nel corso della storia italiana.
Il convegno è concepito come una porta aperta sul passato, un’occasione per immergersi nella vita e nelle opere di un uomo che è stato un pilastro fondamentale dell’Italia del Risorgimento.
Alessia Bettini ha espresso la volontà di esplorare i diversi ruoli ricoperti da questa figura storica, da fervente patriota a stratega politico, dal suo apporto nello sviluppo culturale e sociale del paese fino alla sua influenza nello scenario internazionale.
Il Vice Sindaco ha ancora sottolineato come l’evento costituisca un ricordo completo e dettagliato, un ritratto a tutto tondo di colui che è stato un autentico protagonista nella costruzione dell’identità nazionale italiana.
Gli interventi sono proseguiti con Cosimo Ceccuti, Presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, che ha dipinto un ritratto dell’uomo di Stato, Bettino Ricasoli, mettendo in luce le sue azioni e decisioni politiche che hanno modificato il corso della storia.
Successivamente, Anita Norcini Tosi, teologa di grande statura, si è addentrata nel dibattito sull’essere un cattolico liberale in un’epoca di rivoluzioni, analizzando la complessa figura di Ricasoli in qualità di sindaco di Firenze e successivamente presidente del Consiglio del Regno d’Italia, sottolineando le sfide e i paradossi che tali ruoli hanno comportato.
Un ulteriore interessante spazio oratorio è stato occupato da Ulisse Tramonti, Presidente dell’Associazione Amici dei Musei e dei monumenti fiorentini si concentrato sugli impatti tangibili di Bettino Ricasoli, in particolar modo sulla trasformazione urbanistica, evidenziando il lascito visibile nelle strade e nelle piazze di Firenze, la cui architettura parla ancora oggi del suo genio e della sua visione.
In conclusione, il ricco e articolato viaggio nella vita di un uomo che con le sue idee, il suo impegno e la sua forza di volontà ha segnato indelebilmente il percorso di una nazione in cerca della propria identità e del proprio posto nel mondo.
Firenze 1°febbraio 202″.

Ministero della Cultura Città di Firenze Cultura

Un’analisi paradossale e semiseria su come gestire il turismo nostrano, una garbata sollecitazione, unita a un briciolo di provocazione…….


Finalmente, dopo anni di studi e ricerche sono state emanate le norme sul turismo a tutela del nostro patrimonio.
Dopo un attento e approfondito esame da parte della commissione appositamente predisposta, sono state varate le direttive atte ad identificate, classificate e normare, le varie categorie di turismo, con soluzioni mirate che definiscono le linee guida per la gestione dei flussi turistici in entrata nel nostro Paese.
Le tipologie che sono state individuate e normate.
Tipologia :
1) T/Q (Turismo di Qualità) : Viaggiatore ricco e colto.
2) T/S (Turismo Selettivo) : Viaggiatore con grandi disponibilità economiche ma scarso spessore culturale.
3) T/C (Turismo Culturale) : Viaggiatore informato, attento e consapevole.
4) T/MF (Turismo Mordi e Fuggi) : Viaggiatore senza alcuna qualifica, stragrande maggioranza dei viaggiatori del 3° millennio.
Norme regolamentari :

  1. Turista di Qualità (T/Q):
  • Deve dimostrare capacità di spesa.
  • Deve avere titolo di studio superiore con conoscenze storiche/umanistiche, culturali e artistiche, da presentare per il permesso di ingresso.
  1. Turista Facoltoso (T/S):
  • Obbligato a firmare documento che impegna ad alloggiare solo in strutture di lusso e frequentare ristoranti stellati.
  • Deve effettuare acquisti solo da Brand Nazionali.
  • Per il visto d’ingresso e successivamente per il rimborso Iva esibendo documenti fiscali delle spese sostenute in Italia, deve recarsi personalmente presso le sedi diplomatiche italiane.
  1. Turisti Acculturati (T/C):
  • Deve superare un esame sulle conoscenze culturali italiane per ottenere il visto.
  • Non ha vincoli su scelta di strutture ricettive, ristorazione e distribuzione alimentare.
  1. Turista “Mordi e Fuggi” (T/MF):
  • Centri di Accoglienza Turistica di Massa per chi non soddisfa i requisiti delle prime tre classi.
  • Viene controllato il numero di visitatori per ogni attrazione mediante un sistema informatico.
  • Obbligo di possedere sacchetti di plastica ermetici per i rifiuti, con penalità per mancato uso.
    La normativa quanto le tipologie sono state introdotte a seguito della richiesta di saggi, cultori dell’arte e cittadini desiderosi di maggiore tranquillità nei luoghi di massimo interesse.
    Queste norme permetteranno un’accoglienza organica, adeguata, funzionale e diffusa ai nostri ospiti.
    L’attuazione precisa e circostanziata delle procedure potranno prevenire il tanto temuto e terribile fenomeno dell’overturismo.
    Tuttavia, mentre ci divertiamo a scomporre e ricomporre le categorie, a sorridere sulle fantasiose norme o più seriamente a ipotizzare improponibili soluzioni tese a limitare i flussi di ingresso, come tornelli, ticket di ingresso, innalzamento della tassa di soggiorno, progressivi aumenti dei costi della ricettività e della somministrazioni per chi ci avrà scelto, non dimentichiamo mai che la cultura, l’arte e la bellezza, appartengono a tutti, senza distinzione alcuna.
    Ciò detto, è giusto, opportuno, necessario e indispensabile dare per acquisito una volta per tutte che ogni singola persona che popola la terra, colti e pseudo tali, ricchi o parventi tali, poveri ma belli, giovani o meno, tutti indistintamente hanno diritto di godere delle nostre e delle altrui meraviglie, senza eccessive limitazioni di qualsiasi ordine e grado.
    Ricordiamolo sempre e per sempre.
    Riccardo Rescio
    Presidente “Assaggia l’Italia ApS”
    Associazione di Promozione Sociale (no profit)
    Firenze 31 gennaio 2024

Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo Città di Firenze Cultura Regione Toscana Toscana Promozione Turistica

Scrivere come momento di liberazione, condividere come momento di partecipazione…..

Riccardo Rescio

Sono un apprendista artigiano del pensiero, che girovagando al festival internazionale delle umane scempiaggini coglie opportunità, evidenzia banalità, fa sue ovvietà, nella ferma convinzione che tutto ciò che scrive sia esclusivo frutto del suo pensare.
Un apprendista che ama scrivere, comunicare e promuove tutto il bello e il buono che abbiamo nel nostro straordinario Paese.
L’intento è quello di scoprire e fare proprie, nel senso della conoscenza, le meraviglie più o meno nascoste, più o meno conosciute, delle Terre Uniche delle 20 Regioni d’Italia.
Venire a conoscenza e condividere Arte, Storia, Letteratura, Prodotti e Produttori, Territori e Tradizioni, è la passione che condivido con i volontari della Associazione di Promozione Sociale no profit “Assaggia l’Italia ApS”, i nostri Ambasciatori dei Saperi e Sapori d’Italia per Italia&friends.
Ho fondato il network Italia&friends, piattaforma online per promuove la Cultura e il Turismo italiano. Sono anche Presidente dell’Associazione Assaggia l’Italia ApS, una Associazione di Promozione Sociale (no profit), che promuove tutto il bello e il buono delle Terre Uniche delle nostre 20 straordinarie Regioni.
Come appassionato sostenitore della Cultura e del patrimonio italiano, dedico il massimo impegno alla sempre maggiore conoscenza dell’Italia nel mondo.
Il Network Italia&friends che dirigo comunica e condivide, attraverso il proprio blog e tutte le piattaforme web dove siamo presenti, la ricchezza e la diversità della cultura italiana.
Riccardo Rescio
Firenze 30 gennaio 2024

Italia&friends NetWork @Italia&friends
https://italiaefriends.wordpress.com/2022/05/21/italiafriends-network-arte-cultura-attualita/?preview=true

Una figura poliedrica dell’Italia Risorgimentale……….

Il convegno dedicato al Barone di ferro mercoledì 31 gennaio 2024 in Sala d’Arme di Palazzo Vecchio di Firenze, rappresenterà un’occasione unica per approfondire la figura di questo influente politico italiano.
Il Barone Ricasoli, oltre ad essere stato un nobile di spicco, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia politica del suo paese, ricoprendo la carica di sindaco di Firenze e diventando il secondo presidente del Consiglio del Regno d’Italia dopo il Conte di Cavour.
Nato nel 1809, Ricasoli ha giocato un ruolo significativo nella politica italiana durante il Risorgimento, diventando un importante promotore dell’unificazione italiana e contribuendo in modo significativo all’evoluzione politica della sua epoca. La sua eredità politica e culturale continua a suscitare interesse e ammirazione.
Il convegno del 31 gennaio 2024, nella sala d’Arme di palazzo vecchio di Firenze, alle ore 16.00, fornirà un’importante opportunità per esplorare il suo lascito e il suo impatto duraturo sulla società italiana.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità

Città di Firenze Cultura Alessia Bettini

Non sarà mai abbastanza…….

Pretendiamo selettività, preparazione, conoscenza e coscienza da parte di chi ci sceglie per un giorno, per un tempo più lungo o per la vita, ma noi indigeni di questo straordinario Paese, che risponde al nome di Italia, non conosciamo molto della Penisola delle meraviglie e delle sue splendide Isole e cosa ancora più disdicevole troppo spesso ignoriamo le valenze artistiche, storiche e culturali anche del luogo dove abitiamo, dove insiste la nostra quotidianità. Definiamo masse di ignoranti i nostri ospiti e con la stessa presunzione ci arroghiamo per diritto di successione la conoscenza della nostra terra, millantiamo un sapere che invece ignoriamo, ostentiamo la conoscenza delle specifiche peculiarità che caratterizzano e identificano i nostri territori senza averne coscienza diretta.
Le condizioni perentorie e imprescindibili che pretendiamo dai nostri ospiti, quelle qualità conoscitive che riteniamo essenziale per l’invocato, sbandierato e preteso turismo di qualità, sono doti che ci dovrebbero appartenere e che purtroppo non abbiamo, perché se fossimo in possesso di tali capacità queste non ci permetterebbero di fare affermazioni senza senso, non ci farebbero dire disdicevoli banalità, ci impedirebbero di insultare chi sceglie il nostro Paese, perché di scelta di tratta e chi viene scelto a qualsiasi titolo ringrazia e resta grato per essere stato scelto.
Prima di etichettare come masse di barbari, orde di ignoranti, chi apprezza e ama il nostro Paese, cerchiamo di avere maggiore rispetto per noi stessi, facciamo il possibile per essere persone che meritano di vivere in Italia, rispettando, considerando, tutelando e conoscendo bene e a fondo il luogo dove abbiamo avuto l’opportunità di nascere o scelto di vivere, rispettiamo l’Arte, visitiamo i Musei, le Mostre, seguiamo le Opere i Concerti ed ogni forma di partecipazione e manifestazione artistica, conosciamo la nostra e l’altrui Storia e soprattutto accogliamo, rispettiamo e consideriamo, le persone che vengono a scoprire di persona le nostre meraviglie.
Firenze 30 gennaio 2024

“Io sono l’Italia” https://youtu.be/l3PnAut9Nc8

Ministero della Cultura ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo Ministero del Turismo Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Ministero delle Imprese e del Made in Italy Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri


In un mondo in costante movimento, dove le idee si intrecciano e si trasformano incessantemente, emergono visioni che, pur provenendo da premesse apparentemente originali, si rivelano frutto di un intricato gioco di influenze, ispirazioni e rielaborazioni.
“Sono un apprendista artigiano del pensiero, che girovagando al festival internazionale delle umane scempiaggini coglie opportunità, evidenzia banalità, fa sue ovvietà, nella ferma convinzione che tutto ciò che scrive sia esclusivo frutto del suo pensare.”
Sono parole pensate e scritte molti anni fa’, una riflessione su come nasce un pensiero.
Riproporle oggi hanno lo scopo di sollevare un interrogativo fondamentale sulla fonte delle idee, per aprire uno spiraglio sulla complessità di questo processo creativo.
L’intento di questa affermazione è voler fare emergere una verità interiore che si riflette nella maggior parte dei processi creativi, poiché l’ispirazione e l’influenza, consapevolmente o meno, derivano da molteplici fonti, visibili e invisibili.
Nella presunzione di ritenere ogni pensiero frutto di un’elaborazione unicamente personale, si nasconde spesso malamente celato l’errore fondamentale di sottovalutare il valore dell’apporto delle influenze esterne, della lettura critica di ciò che è accaduto e che accade e del confronto con le altrui idee.
Esplorare le radici profonde delle nostre idee e dei nostri pensieri non equivale affatto a minare la loro originalità, piuttosto si tratta di un viaggio che permette di scoprire e apprezzare il tessuto interconnesso del sapere umano.
Riconoscere la fonte delle nostre ispirazioni non solo non sminuisce il valore delle nostre creazioni, ma anzi arricchisce in modo significativo il nostro processo creativo.
In questo contesto, l’umiltà intellettuale non rappresenta soltanto un baluardo contro la presunzione, ma si configura come un invito a una comprensione più profonda del nostro ruolo nel grande dialogo del pensiero umano.
Accogliere le influenze esterne con apertura mentale diventa una chiave importante per arricchire il proprio bagaglio creativo, un invito a una comprensione più profonda del ruolo che ognuno di noi ha nel grande dialogo del pensiero umano.
Riccardo Rescio
Firenze 29 gennaio 2024

Credito immagine https://www.imagery.academy/blog/il-processo-creativo

Presenze femminili nella collezione d’arte della Banca d’Italia

Eventi e Momenti…….
La Banca d’Italia presenta a Firenze la mostra “Verso la modernità: Presenze femminili nella collezione d’arte della Banca d’Italia”.
Curata da Ilaria Sgarbozza e Anna Villari, la mostra valorizza trenta opere significative, focalizzate sul ruolo delle donne dall’apertura al pubblico nel 1871 della Sede della Banca Nazionale (poi Banca d’Italia) fino ai primi decenni del Novecento. Attraverso ritratti e opere di artiste, si evidenzia l’evoluzione del ruolo femminile in parallelo alle trasformazioni socio-culturali e civili.
Tre esemplari della Divina Commedia sono esposti in omaggio a Firenze.
La mostra offre l’opportunità di visitare la Sede di Firenze, un palazzo neorinascimentale costruito tra il 1865 e il 1869 su progetto di Antonio Cipolla. Aperta al pubblico dal 23 novembre al 10 marzo 2024, è accessibile gratuitamente dal giovedì alla domenica con prenotazione su http://www.versolamodernita.it

In visita alle 15.00 di domenica 21 gennaio 2024 accompagnato da una eccellente guida, un Architetto, una signora, funzionario della Banca d’Italia, che ha presentato con dovizia di particolari l’intera esposizione.
Riccardo Rescio

L’intera umanità, attraverso le epoche, è stata testimone di storie straordinarie, di eroi leggendari e di icone che hanno impresso le loro storie nella memoria dell’esistenza collettiva.
Questi esempi, questi miti e queste narrazioni hanno sempre catturato l’immaginazione di coloro che bramano osservare la grandezza, stimolando nell’animo dei sognatori il desiderio di oltrepassare i confini del conosciuto e purtroppo in alcuni casi anche le aspirazioni di folli desiderosi di potere e denaro.
Tra le pieghe della realtà, come in quelle della finzione, ci sono storie che creano vibrazioni di empatia e di passione che eguagliano un incantesimo.
Storie che irradiamo amore e generano un senso di profonda approvazione per le gesta e le esperienze altrui, ma che al contempo possono anche creare le condizioni per emulare comportamenti perversi.
Queste narrazioni, queste vite raccontate attraverso il tempo, hanno sempre avuto il potere di sovvertire le nostre convinzioni superficiali su ciò che riteniamo essere irrealizzabile.
Esse ci sollecitano a guardare oltre le immediatamente apparenze e a intravedere il campo delle possibilità infinite.
Tuttavia, al di là dell’ispirazione e al di là dell’ammirazione che possiamo provare verso gli esempi che ci precedono, esiste un fattore ancora più determinante che è radicato profondamente in noi: la determinazione interiore.
Non si tratta semplicemente di un blando desiderio o di una fugace aspirazione, ma di una forza propulsiva, un vero e proprio motore celato nelle profondità della nostra essenza.
Questa forza nasce dal riconoscimento delle nostre intrinseche capacità combinate con una irrefrenabile sete di realizzazione.
Essa è riflessa nella nostra capacità a esercitare un pensiero critico che valuti ogni situazione con obiettività e discernimento, tessendo sapientemente le opportunità intorno alle nostre uniche e individuali predisposizioni.
Per giungere a quella realizzazione personale, desiderata da chiunque abbia mai osato sognare, è fondamentale che la determinazione interiore si muova in armonia con la conoscenza di sé.
Solo con un’esame scrupoloso delle proprie competenze e del proprio potenziale, è possibile accordare la melodia della nostra vita con la sinfonia dell’universo delle possibilità.
In quest’ottica, la determinazione non è un semplice ausilio, bensì il cuore pulsante del processo lungo il quale si manifestano i frutti del nostro fervore interiore.
Con essa ci eleviamo, possiamo trasformare l’ordinario in straordinario e l’impensabile in realizzabile.
In quest’ottica, la determinazione non è un semplice ausilio, bensì il cuore pulsante del processo lungo il quale si manifestano i frutti del nostro fervore interiore.
Con essa ci eleviamo, trasformando l’ordinario in straordinario e l’impensabile in realizzabile.
Eppure, affinché la determinazione sia genuinamente efficace, deve essere affiancata da una capacità critica individuale, che ci permetta di valutare e discernere le circostanze con chiarezza e precisione.
Solo attraverso una coscienza critica affilata possiamo assicurarci che la nostra determinazione si eserciti con saggezza, guidandoci attraverso scelte consapevoli verso la realizzazione di quel potenziale che altrimenti rimarrebbe inespresso.
La determinazione interiore, accompagnata dall’esercizio di tale discernimento critico, non è quindi un semplice concetto, ma un compagno silenzioso e potente nel viaggio verso l’apice della nostra personale espressione e compimento. Insieme, questi due elementi costituiscono il dinamismo essenziale per navigare il percorso della vita, non solo con passione e forza di volontà, ma anche con l’intelligenza e la prudenza necessarie per prendere decisioni ponderate e avanzare verso i nostri obiettivi con integrità e autenticità.
Riccardo Rescio
Firenze 28 gennaio 2024

Credito immagine
https://www.serenis.it/articoli/la-sfida-della-riscoperta-interiore/

Trasferire le proprie conoscenze per formare nuove coscienze, passare esperienze per fortificare i caratteri, partecipare emozioni, sogni, idee, aspirazioni per stimolare l’intuito, sollecitare l’osservazione, sviluppare le intrinseche potenzialità è difficile, molto difficile e, come tutte le cose difficili, richiede la massima attenzione, grande impegno e, molto spesso, con la tensione che tutto ciò comporta, anche tanta paura di sbagliare.
La partecipazione al sapere richiede un quotidiano e costante impegno, un onere e un onore a cui non si può e non si deve in alcun caso sottrarsi.
Un genitore che non sente il desiderio, l’irrefrenabile necessità di trasferire continuamente le conoscenze acquisite ai propri figli non può dirsi un buon genitore.
Un precettore non può dirsi tale se non fa dell’insegnamento il postulato principale della propria vita, trovando il naturale appagamento nel formare coscienze ricche di desiderio di conoscere, piene di stimoli, capaci di sviluppare le grandi potenzialità del pensiero.
Il vero sapere non è la capacità di stivare notevoli quantità di nozioni o conoscere dati e date da poter sciorinare a menadito.
Fare cultura non è inculcare, ma sviluppare, attraverso lo studio, le conoscenze, l’osservazione, la voglia di sapere, la curiosità di conoscere, la possibilità di scoprire cose nuove, l’oltrepassare frontiere, l’esplorare territori sconosciuti e, così facendo, assaporare il supremo piacere di aggiungere qualcosa, anche infinitesimale, a tutto quello che già c’è.
Il sapere non deve mai essere fine a se stesso, ma deve pre-costituire il presupposto, la condizione inalienabile per elaborare, sviluppare sempre nuove conoscenze.
L’uomo libro, l’uomo enciclopedia, l’uomo dallo sconfinato sapere se usa le proprie conoscenze solo per se stesso rimane un fenomeno da baraccone, capace solo di appagare, con la meraviglia della gente, unicamente il proprio ego. Non basta sapere, bisogna essere altrettanto capaci di trasferire il proprio sapere e fare in modo che tali conoscenze possano svilupparne sempre di nuove.
Tutti noi, in qualche misura, siamo chiamati a svolgere questo affascinante compito, come genitori, insegnanti, professori, precettori, maestri d’arte, capi ufficio, capi reparto; prima o poi, per un breve periodo o per lunghi anni, avremo la responsabilità di passare le nostre conoscenze, potremo farlo per amore, per passione, per missione, per scelta di vita, oppure per obbligo o costrizione; in tutti i casi la responsabilità di formare non potrà essere alienata.
Quanti di noi sono effettivamente in grado di farlo nel migliore dei modi è difficile da stabilire, ma se tutto ciò è di una sconcertante ovvietà, altrettanto sconcertanti sono i danni che si creano quando la presunzione, l’arroganza, l’egocentrismo, la frustrazione, sovraintendono al compito di preparare le coscienze.
Capita a volte che le debolezze umane prendano il sopravvento e facciano sì che un genitore, magari anche inconsapevolmente, convinto di fare il bene del proprio figlio, lo costringa a privarsi dei suoi desideri, delle sue aspirazioni, per costringerlo a raggiungere quegli obiettivi che lui stesso avrebbe voluto, ma che non è stato capace di raggiungere. La trasposizione dei propri desideri mancati nei figli è una delle cose peggiori che un genitore possa fare, ma è purtroppo anche la più diffusa.
Privare della possibilità di far realizzare i propri sogni a qualcuno è una cattiveria che diventa veramente aberrante quando questa privazione avviene in nome e per conto di quell’amore così particolare che dovrebbe annientare il proprio sentire a favore dell’interesse supremo, il bene di un figlio.
Il dono più grande che un genitore, che è anche insegnante, precettore e tutore dei propri figli, possa fare per potersi dire veramente un buon genitore, è quello di essere capace di far comprendere ai propri figli quanto sia importante sviluppare la ragione e, attraverso questa, sviluppare una propria capacità critica che potrà anche portarli ad accettare dogmi e fedi, ma mai per prassi, mai per circostanze, mai e poi mai per passiva accettazione, ma esclusivamente per vera convinzione, per vera condivisione di idee, solo ed esclusivamente per convinta partecipazione. Compito di un genitore o di chiunque intenda condividere il proprio conosciuto è far comprendere che i riferimenti sono una cosa importante; i riferimenti sono il sistema di misurazione del nostro pensare e del nostro agire, a questi dobbiamo continuamente rifarci per confrontare il nostro e l’altrui operato.
I riferimenti costituiscono le pietre miliari del nostro percorso formativo, sono i valori, gli affetti, i ricordi e le esperienze; sono gli insegnamenti, sono i sorrisi e i rimproveri, gli incoraggiamenti e i dinieghi.
I riferimenti sono tutto quello che è necessario a farci crescere, a far sviluppare la nostra personale capacità di valutare con attenzione, di analizzare con obiettività, di considerare con oculatezza tutto ciò che ci capita in modo da poter compiere scelte liberi da condizionamenti, nella piena consapevolezza di ciò che si fa e delle conseguenze che tali scelte comporteranno.
Il nostro sarà un percorso formativo che non finirà comunque mai.
Olomouc, Česká Republika
31 gennaio 2011

Credito immagine
https://www.studiolegalecavalletti.it/news-studio-legale-cavalletti-pisa/diritto-civile/item/654-rapporto-padre-figlio-e-lesione-del-diritto-alla-biogenitorialit%C3%A0-corte-di-cassazione,-sezione-civile-n-28723-del-16-12-2020.html

Guernica di Pablo Picasso

Ogni giorno come memoria viva e ogni attimo che respiriamo come un foglio bianco su cui imprimere la memoria.
Il Giorno della Memoria non può ed non deve esaurirsi nelle ventiquattro ore calendariali, ma è determinante che rimanga in modo permanente nel susseguirsi dei giorni degli anni a venire.
Un promemoria costante del nostro dovere di ricordare, comprendere, ed evolvere, segnato nel calendario dell’esistenza umana.
Il Ricordo si erge come un faro, una guida imperturbabile che rischiara le tenebre dell’oblio e contrasta l’intorpidimento della nostra memoria collettiva.
È il baluardo contro l’indifferenza, la sentinella che custodisce la verità storica dalla distorsione e dall’erosione del tempo.
La Consapevolezza si diffonde come un vaccino salvifico per l’animo umano, irrobustendoci contro la malattia dell’ignoranza.
È lo scudo che protegge l’integrità del nostro discernimento etico e morale.
Diviene la colonna portante che sostiene il nostro impegno a non ripetere gli errori del passato.
La Cultura si evolve come un organismo vivente, le cui radici si estendono nei profondi solchi del passato, nutrendosi di verità e saggezza per fiorire in un domani più giusto e illuminato.
È la crescita continua della coscienza collettiva, che progredisce attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle lezioni apprese dalla storia.
L’Arte testimonia con una voce che non si spegne, dipinge i contorni netti della memoria su una tela senza tempo.
È espressione viva che coglie i frammenti dell’umano patire, dell’incommensurabile perdita, e li eternizza affinché ogni occhio possa vedere e ogni cuore possa sentire.
La Storia, benché possa indossare nuovi travestimenti, minaccia di ripetersi in un ciclo vorticoso di tragedie se non manteniamo viva la memoria dei fatti e dei misfatti perpetrati dall’uomo.
Conoscere le pagine più oscure e dolorose del nostro passato rappresenta una forma essenziale di prevenzione, un vaccino contro la recrudescenza di ideologie perverse che hanno segnato l’umanità con cicatrici ancora palpabili.
Il Giorno della Memoria, pertanto, sancisce l’inizio di un nuovo ciclo di consapevolezza, un nuovo capitolo nei 365 giorni che costituiscono l’anno e tutti quelli che seguiranno.
Questi sono i giorni in cui siamo chiamati ad agire come custodi della memoria collettiva, giorni in cui l’impegno al ricordo deve essere vigile e incessante.
Non possiamo permetterci di dimenticare le atrocità che hanno marchiato la storia – la brutalità delle guerre, l’orrore degli olocausti, la follia dei genocidi.
È nostro dovere morale portare avanti la testimonianza di questi eventi, perché il ricordo è l’anima della storia e il fondamento sul quale costruire un futuro immune dalle piaghe del passato.
L’Arte, infine, svolge un ruolo cruciale nel processo di memoria.
Essa non solo può, ma deve contribuire a segnalare, a scandire i ritmi del dolore e a tracciare le ferite della storia affinché non si rimarginino nell’oblio. Attraverso di essa, il ricordo degli eventi passati non solo viene conservato ma viene anche trasmesso alle generazioni future, mantenendo viva la consapevolezza di quanto sia vitale ricordare per il benessere dell’umanità.
Riccardo Rescio
Firenze 27 gennaio 2024

L’immagine sottostante riproduce l’opera di Paolo Picasso dal titolo “Guernica”.
L’opera fu realizzata dall’Artista nel 1937 nata per rappresentare il bombardamento della città basca di Guernica.
Nel corso degli anni è diventata un simbolo di denuncia contro le atrocità della guerra e le orribili conseguenze che ogni genere di conflitto, territoriale, religioso, ideologico, procura all’umanità.

Terzo ed ultimo giorno, alla Fortezza da Basso di Firenze della manifestazione ‘Pitti Immagine Filati’……

Venerdì 26 gennaio 2024, la terza ed ultima giornata dell’importante evento ‘Pitti Immagine Filati’.
L’evento si svolge due volte all’anno ed è ormai un punto di riferimento imprescindibile per il settore tessile.
Questa manifestazione è una prestigiosa vetrina per il mondo dei filati, delle fibre tessili e per tutte le categorie di prodotti che si legano all’arte della filatura e alla creazione di maglieria.
Ogni edizione del Pitti Immagine Filati è pensata per catalizzare l’attenzione di compratori sia del panorama nazionale che di quello internazionale, garantendo loro un’esperienza unica ed esclusiva in cui possono scoprire la creme de la creme dei prodotti di alta qualità.
L’evento non solo funge da catalizzatore commerciale ma si propone anche come un’occasione per anticipare le tendenze, innovare nel design e nei materiali, e per creare collaborazioni significative tra i professionisti del settore. In questo modo, Pitti Immagine Filati si differenzia nettamente dalle altre fiere di settore, non limitandosi a mostrare quanto già esiste, ma spingendosi sempre all’avanguardia per ridefinire i parametri del mercato tessile mondiale.
Riccardo Rescio  per I&f Arte Cultura Attualità 
Firenze 26 gennaio 2024

Pitti Filati  Pitti Immagine  Firenze Fiera

La spettacolare vetrina per filati, fibre e tessuti nel secondo giorno di Fiera alla Fortezza da Basso di Firenze ……..

Giovedì 25 gennaio 2024, la seconda giornata dell’atteso evento Pitti Immagine Filati registra un afflusso di addetti ai lavori sicuramente considerevole.
L’evento si svolge due volte all’anno ed è ormai un punto di riferimento imprescindibile per il settore tessile.
Questa manifestazione è una prestigiosa vetrina per il mondo dei filati, delle fibre tessili e per tutte le categorie di prodotti che si legano all’arte della filatura e alla creazione di maglieria.
Ogni edizione del Pitti Immagine Filati è pensata per catalizzare l’attenzione di compratori sia del panorama nazionale che di quello internazionale, garantendo loro un’esperienza unica ed esclusiva in cui possono scoprire la creme de la creme dei prodotti di alta qualità.
L’evento non solo funge da catalizzatore commerciale ma si propone anche come un’occasione per anticipare le tendenze, innovare nel design e nei materiali, e per creare collaborazioni significative tra i professionisti del settore. In questo modo, Pitti Immagine Filati si differenzia nettamente dalle altre fiere di settore, non limitandosi a mostrare quanto già esiste, ma spingendosi sempre all’avanguardia per ridefinire i parametri del mercato tessile mondiale.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 25 gennaio 2024

Pitti Filati Pitti Immagine Firenze Fiera

In un’immagine priva di rappresentazioni fisiche, ma intrinsecamente ricca di parole ponderate e significative, si delinea la possibilità di narrare la complessità delle personalità umane.
Questa prospettiva unica propone di rappresentare chi siamo o cosa dovremmo essere, mediante le parole incisivamente descrittive.
L’idea di adottare queste parole in ogni situazione emerge come un forte stimolo e un potente strumento di trasformazione.
Se abbracciamo attivamente questa pratica linguistica, introducendo queste parole chiave in ogni ambito della nostra esistenza, si apre la via a una potenziale rivoluzione nell’approccio umano alla vita.
Questo cambio di registro potrebbe fungere da catalizzatore per una trasformazione collettiva, riscrivendo il nostro modo di interagire con il mondo e tra di noi.
In definitiva, la forza unificante di queste parole potrebbe contribuire a plasmare un futuro in cui l’umanità si muove con una consapevolezza più profonda e una compassione più ampia, generando così un impatto positivo sul nostro destino comune.
Antonio Pistillo
Ambasciatore dei Saperi e Sapori di Puglia per Italia&friends Italia&friends Puglia

Andria 25 gennaio 2024

Primo giorno della kermesse alla Fortezza da Basso di Firenze.,……

Il giorno di mercoledì 24 gennaio 2024 segna il via alla prima giornata dell’atteso evento Pitti Immagine Filati, un incontro che si svolge due volte all’anno e che è ormai un punto di riferimento imprescindibile per il settore tessile.
Questo evento è una vetrina prestigiosa per il mondo dei filati, delle fibre tessili e per tutte le categorie di prodotti che si legano all’arte della filatura e alla creazione di maglieria.
Ogni edizione del Pitti Immagine Filati è pensata per catalizzare l’attenzione di compratori sia del panorama nazionale che di quello internazionale, garantendo loro un’esperienza unica ed esclusiva in cui possono scoprire la creme de la creme dei prodotti di alta qualità.
L’evento non solo funge da catalizzatore commerciale ma si propone anche come un’occasione per anticipare le tendenze, innovare nel design e nei materiali, e per creare collaborazioni significative tra i professionisti del settore. In questo modo, Pitti Immagine Filati si differenzia nettamente dalle altre fiere di settore, non limitandosi a mostrare quanto già esiste, ma spingendosi sempre all’avanguardia per ridefinire i parametri del mercato tessile mondiale.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 24 gennaio 2024

Pitti Filati Pitti Immagine Firenze Fiera

In generale e anche nel mondo del trasporto urbano……

https://www.facebook.com/share/r/XPY7qaSKQUFbRSgs/

È assolutamente vero un tempo era severamente vietato copiare, soprattutto a scuola, dove, almeno ai miei tempi, si rischiava persino una o più bacchettate sulle mani.
Tempi in cui si imparava a scrivere facendo le aste con un pennino che si intingeva nel calamaio, ben fermo nel suo alloggiamento in alto a destra del banco rigorosamente nero, come l’inchiostro.
Ma anche il comune senso etico/morale additava chi copiava come uno incapace di ideare e creare, ignorando completamente il principio secondo cui in natura “nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma” come affermava Antoine Laurent Lavoisier nel 1770 e prima ancora Eraclito, nel 500 a.C., con “Panta Rei”, tutto scorre.
Poi un giorno scopriamo che a oriente, da millenni avevano ritenuto la capacità di copiare una importante valenza, elevandola ad una vera e propria Arte.
Con i viaggi, l’apertura dei mercati, la sempre maggiore conoscenza fra popoli e culture, abbiamo iniziato a prendere consapevolezza di quando sia importante vedere, osservare, capire, comprendere e copiare, per poter crescere e migliorare. Attenzione a non confondere però le lucciole per lanterne, a non banalmente e tendenziosamente travisare il concetto di fondo, copiare può essere Arte, imitare per contraffare è invece un reato grave.
Ci sono state nel tempo milioni di cose copiate, come altrettante teorie, concetti, esempi da seguire.
Da tempo immemore l’altrui vissuto ha contribuito a rendere possibile ciò che solo superficialmente abbiamo ritenuto irrealizzabile per noi, ma è sempre e solo la personale determinazione il propellente che muove il tutto, ma evidentemente non per tutti. La questione incomincia a divenire comica, ridicola a volte paradossale e spesso assurda, quando invece di osservare e imparare, copiare e migliorare, dalle altrui capacità, si ritengono tali capacità non degne di nota, convincendosi di possedere, per il ruolo o la posizione rivestita, le competenze necessarie, che in realtà non hanno.
Perché i meriti, non si acquistano, non si ricevono per discendenza, tanto meno per appartenenza,
i meriti si conquistano duramente giorno dopo giorno, studiando, osservando, mettendo in pratica trasformando al meglio l’acquisito.
Se solo prendessimo coscienza, che l’osservazione è il postulato inalienabile per le necessarie trasformazioni che costituiscono il presupposto su cui si basa l’evoluzione, la vita di tutti diverrebbe migliore.
L’arte, in tutte le sue variegate manifestazioni, la cultura, la produzione, la tecnologia, altro non sono che continue trasformazioni.
Se solo ci liberassimo della prosopopea che alberga nelle nostre menti nel sentirci creatori di qualcosa ed emulando i grandi ci comportassimo nel procedere come loro, prendendo ad esempio uno per tutti Michelangelo Buonarroti, che della trasformazione del pensiero e della materia ne aveva fatto postulato, faremmo un grande processo di crescita.
Michelangelo e i più grandi e famosi artisti, come tantissimi altri piccoli e sconosciuti, hanno tutti copiato e continuano a copiare, naturalmente imprimendo nelle loro opere il proprio personale sentire.
Se tutti noi ci limitassimo ad osservare con attenzione ciò che di buono e di bello c’è nella natura e nell’altrui pensato, detto o fatto, acquisendolo, facendolo nostro, adattandolo, eventualmente migliorandolo, al fine di poter gestire al meglio il contingente ordinario, quello straordinario e quello ancora prevedibile a venire,
di tale fare ne potremmo godere tutti in modo più appagante.
Solo chi è provvisto di capacità di osservazione, di visione prospettica, di conoscenza, di consapevolezza degli strumenti e dei mezzi che il progresso mette a disposizione, unita alla capacità di usarli al meglio, darà un vero e profondo senso alla propria vita.
Tutti gli atri che rifiuteranno questo elementare processo stagneranno nel limbo della perenne immobilità, rallentando il processo evolutivo, che comunque, ignorandoli per la loro inconsistenza, continuerà nel suo percorso.
Riccardo Rescio – Firenze 11 giugno 2022 #tuttoilbelloeilbuonochece #etpress

Prove tecniche di Sistema….

Firmata una convenzione di collaborazione scientifica dal Museo Galileo e dall’Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iit)
Il lunedì 22 gennaio ha segnato una pietra miliare nello sviluppo e nella promozione della ricerca scientifica e tecnologica in Italia con la formalizzazione di una significativa alleanza tra due prestigiose istituzioni.
La storica firma di una convenzione operativa di collaborazione scientifica e di ricerca ha unito il Museo Galileo, tempio della scienza e della tecnologia dalla profonda radice storica, con l’Istituto di informatica e telematica (Cnr-Iit) di Pisa, parte dell’Area della ricerca di Pisa del Consiglio nazionale delle ricerche, una delle più avanti frontiere nell’ambito dell’informatica e della ricerca tecnologica.
L’evento si è svolto nella suggestiva cornice del Museo Galileo a Firenze, che oltre a essere un centro di raccolta e studio dell’eredità scientifica, svolge attività di divulgazione e valorizzazione della cultura scientifica.
La presenza di eminenti figure come la Presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, ha dimostrato l’importanza e il sostegno di questa iniziativa a più alte sfere della ricerca italiana.
Da parte del Cnr-Iit, il Direttore Marco Conti ha portato l’expertise di un istituto che si distingue per il suo lavoro all’avanguardia nel campo dell’informatica e delle tecnologie di rete, ponendo l’accento sull’innovazione e sulla ricerca applicata.
Per il Museo Galileo la rappresentanza era di altissimo livello, con la presenza del Presidente Francesco Saverio Pavone, del Direttore Esecutivo Roberto Ferrari, e del Vice Direttore Scientifico Giovanni Di Pasquale, testimoniando la solida fondazione culturale e la passione per l’educare e l’indagare che ha reso il museo un punto di riferimento sia per gli appassionati di storia della scienza che per i ricercatori.
Con questa collaborazione si prevede una sinergia strategica, dove la storicità e l’approccio umanistico del Museo Galileo potrebbero integrarsi perfettamente con le nuove direzioni e metodologie fornite dal Cnr-Iit, dando vita a progetti congiunti, pubblicazioni, conferenze e scambi che sicuramente amplieranno gli orizzonti di entrambe le realtà.
Si tratta di un’occasione unica per far dialogare il passato con il presente, la storia con la tecnologia, il patrimonio culturale con l’innovazione digitale, il tutto finalizzato a un progresso condiviso e sostenibile.
Le possibilità di questa cooperazione sono molteplici e promettenti, dai progetti educativi che possono trarre vantaggio da nuove tecnologie didattiche a ricerche che possono integrare la visione storico-scientifica nel processo di sviluppo tecnologico.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità Firenze 22 gennaio 2024

Museo Galileo http://www.museogalileo.it

Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo Toscana Promozione Turistica Feel Florence

Non può essere condizione di ostacolo al progresso e all’innovazione………

Il concetto di controcorrente si articola in diverse sfaccettature, che possono spaziare dall’ambito biologico e fisiologico a quello oceanografico, economico, fisico e sociologico.
È comunque nell’aspetto socio-psicologico che si cela una significativa complessità.
Essere controcorrente in questo contesto implica spesso sfidare le norme sociali e culturali predominanti, manifestando idee non convenzionali o adottando comportamenti che si discostano dalle aspettative comuni.
Questa scelta può derivare da una profonda convinzione personale o dal desiderio di stimolare il cambiamento all’interno della società.
L’adozione di una prospettiva controcorrente in ambito socio-psicologico può essere considerata sia un atto di coraggio che di ribellione, fungendo spesso da motore per il progresso e l’innovazione sociale.
Tuttavia, è importante sottolineare che essere contro per il gusto di essere contro potrebbe comportare rischi.
Nel contesto socio-psicologico, l’atteggiamento controcorrente può costituire un efficace motore di progresso e innovazione, soprattutto quando sfida posizioni conservatrici radicate, spesso legate a élite o consorterie.
Quando tale prospettiva si cristallizza nell’opinione pubblica, si istituzionalizza o diventa oggetto di condizionamento mediatico, rischia di ostacolare le necessarie trasformazioni richieste dall’adattamento alla realtà in evoluzione e alle mutevoli esigenze sociali.
In un contesto attuale, segnato dalla pandemia, si è assistito a un cambiamento epocale. Nonostante molti abbiano adottato l’affermazione di un profondo mutamento, la sua realtà si manifesta in modo complesso.
Mentre alcuni aspetti della quotidianità sono stati ridefiniti, come l’uso della tecnologia per evitare l’isolamento, altri settori, come il turismo, hanno evidenziato paradossi e contraddizioni.
La desolazione delle città turistiche ha suscitato speranze di un ritorno massivo degli ospiti, ma ha anche portato alla luce l’insostenibile retorica dell’overturismo.
Le richieste di un turismo di classe si scontrano spesso con critiche verso le nuove strutture che potrebbero attrarre tale turismo.
Similmente, l’auspicato investimento di capitali stranieri per la creazione di nuovi posti di lavoro è spesso soggetto a contraddizioni, con la critica e l’ostacolo che seguono il loro arrivo.
In sintesi, essere controcorrente può essere un catalizzatore positivo per il cambiamento, ma è essenziale valutare attentamente come questa prospettiva si inserisce nel contesto sociale per evitare che diventi un ostacolo al progresso e all’innovazione.
Riccardo Rescio
Firenze 22 gennaio 2024

Presenze femminili nella collezione d’Arte della Banca d’Italia…….

Eventi e Momenti…….
La Banca d’Italia presenta a Firenze la mostra “Verso la modernità: Presenze femminili nella collezione d’arte della Banca d’Italia”.
Curata da Ilaria Sgarbozza e Anna Villari, la mostra valorizza trenta opere significative, focalizzate sul ruolo delle donne dall’apertura al pubblico nel 1871 della Sede della Banca Nazionale (poi Banca d’Italia) fino ai primi decenni del Novecento. Attraverso ritratti e opere di artiste, si evidenzia l’evoluzione del ruolo femminile in parallelo alle trasformazioni socio-culturali e civili.
Tre esemplari della Divina Commedia sono esposti in omaggio a Firenze.
La mostra offre l’opportunità di visitare la Sede di Firenze, un palazzo neorinascimentale costruito tra il 1865 e il 1869 su progetto di Antonio Cipolla. Aperta al pubblico dal 23 novembre al 10 marzo 2024, è accessibile gratuitamente dal giovedì alla domenica con prenotazione su http://www.versolamodernita.it

In visita alle 15.00 di domenica 21 gennaio 2024 accompagnato da una eccellente guida, un Architetto, una signora, funzionario della Banca d’Italia, che ha presentato con dovizia di particolari l’intera esposizione.
Riccardo Rescio

Un incontro con Gianfranco Taccardi nel suo Ristorante Contadino 900 di Matera…..

In un tessuto ricco di tradizione e innovazione gastronomica, il Ristorante “Contadino” 900 di Matera, sotto la guida esperta di Gianfranco Taccardi, emerge come una realtà che incarna l’essenza dell’accoglienza e della qualità.
Sin dal suo esordio nel 2014, il locale si è imposto nell’ambito della ristorazione per la capacità di far sentire i propri ospiti a casa, grazie alla gentilezza innata e all’approccio caloroso del patron.
Il Ristorante “Contadino” 900 non è solo un luogo dove mangiare, ma un’esperienza sensoriale avvolgente dove ogni dettaglio, dalla sala accogliente al design avvincente, è pensato per stupire in un ambiente unico quale è una grotta materana.
In questo contesto si inserisce l’operato dell’Ambasciatore dei Saperi e Sapori di Puglia per Italia&friends, Antonio Pistillo, che sabato 20 gennaio 2024 ha esteso il concetto di condivisione gastronomica oltre i confini regionali, tessendo un legame di amicizia e stima reciproca con Gianfranco Taccardi.
Proprio come il Ristorante “Contadino” 900 sorge dall’amore per la terra e dalla passione per l’autenticità del prodotto, con oltre 300 ettari dedicati alla coltivazione di grano per una pasta di eccellenza, così l’impegno di Gianfranco si fa portavoce di una gastronomia che non si accontenta di sorprendere una sola volta.
La sua ricerca inarrestabile nel campo culinario assicura una tavola sempre imbandita di novità, dove piatti innovativi e ricette ricercate fanno da cornice a ingredienti di primissima scelta, promettendo una costante evoluzione nel rispetto della tradizione.
La video intervista di Antonio Pistillo a Gianfranco Taccardi è dunque non solo una finestra su un’impresa di successo, ma un inno ai valori che da sempre contraddistinguono l’ospitalità pugliese, estesa e arricchita dall’amicizia sincera con i vicini di Basilicata, in uno scambio di saperi e sapori che supera i confini regionali e celebra l’unione della cultura del buon cibo.
Riccardo Rescio
Presidente “Assaggia l’Italia ApS”
Associazione di Promozione Sociale (no profit)

Firenze 21 gennaio 2024

Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Ministero delle Imprese e del Made in Italy Ministero del Turismo ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo

Giancarlo Taccardi – Antonio Pistillo

Senza identità nulla è possibile, ora più che mai è necessario sottolineare l’importanza di creare uno spirito identitario indispensabile per realizzare una rigenerazione urbana, che abbia le sue basi sull’inclusione anziché sulla contrapposizione.
Potremmo iniziare analizzando le caratteristiche e le peculiarità di ogni strada, rione e quartiere di Firenze, al fine di comprendere appieno l’identità della città nel suo insieme.
Dopo questa fase di analisi, si dovrebbe pensare a progetti che enfatizzino tali peculiarità e promuovano l’inclusione all’interno della comunità fiorentina, valutando tutte le ipotesi di coinvolgimento attivo dei residenti e delle parti interessate a questo processo.
Coinvolgere la comunità diventa il presupposto per rafforzare lo spirito identitario e garantire un più ampio coinvolgimento nei progetti di rigenerazione urbana.
Tra le possibili ipotesi utili per promuovere un maggiore senso di identità individuale inclusiva, il ricercare le origini dei nomi delle strade, dei rioni e dei quartieri con le rispettive originarie vocazioni diviene un affascinante modo per riscoprire la storia e l’identità di Firenze.
Integrare queste storie nelle iniziative di rigenerazione urbana aiuta a rafforzare il legame tra i residenti e il loro ambiente circostante.
Riguardo alla identificazione dei quartieri il recupero e il rafforzamento della denominazione degli stessi per colore, potrebbe essere un modo tangibile per caratterizzare e distinguere le zone della città, oltre ad evocare un’associazione con le rispettive tradizioni tipiche locali.
Il piano casa/lavoro, lavoro/casa che chiameremo “Uscio e Bottega”, potrebbe sicuramente promuovere l’integrazione delle attività lavorative e residenziali all’interno della città.
Questo approccio favorirebbe uno sviluppo urbano più sostenibile e contribuirebbe a rivitalizzare le comunità locali, oltre a contenere e limitare i costi,
i disagi e l’inquinamento dovuti al pendolarismo.
È necessario pensare a iniziative specifiche per agevolare questo tipo di abbinamento tra residenza e attività lavorativa, magari offrendo opportunità di finanziamento o semplificando gli adempimenti burocratici per chi desidera aderire a questo modello.
Un piano casa mirato a sostenere coloro che svolgono attività lavorative nel centro città richiede, ovviamente, il coinvolgimento attivo dell’amministrazione comunale.
Si dovrebbero concretamente considerare iniziative per la ristrutturazione degli alloggi esistenti, piani di finanziamento integrativo per gli affitti o il supporto per l’accesso ai mutui.
Inoltre, sarebbe indispensabile valutare le modalità per facilitare l’accesso a spazi adeguati per le attività lavorative.
Questo tipo di progetto richiede un’analisi approfondita delle esigenze e delle sfide specifiche del contesto fiorentino, oltre a un piano dettagliato per l’attuazione e il finanziamento.
È assolutamente necessario un censimento dettagliato degli immobili potenzialmente idonei per il piano casa e ciò rappresenta la condizione propedeutica, il passo fondamentale.
Questo consentirebbe di valutare con precisione le risorse disponibili e le condizioni degli immobili stessi.
Inoltre, un’analisi delle persone coinvolte nelle attività lavorative svolte in centro sarebbe essenziale per comprendere appieno le esigenze della comunità e per garantire un piano efficace e adattato al contesto locale.
I dati raccolti ci fornirebbero una base solida per la progettazione e l’implementazione di iniziative mirate a sostenere coloro che vivono e lavorano nel centro di Firenze.
Per procedere con questa fase di censimento e analisi in modo efficace e partecipativo è indispensabile la stesura di un preliminare di progetto di prefattibilità per la riorganizzazione della città di Firenze, che includa i seguenti punti :

  1. Valutazione del flusso turistico: Comprendere dove e quando si verificano i picchi di concentrazione dei visitatori attraverso l’analisi di dati già esistenti o la raccolta di nuovi dati.
  2. Tecnologia e Gestione delle Folle : Implementare soluzioni tecnologiche, come app mobili e segnaletica intelligente, per indirizzare i flussi turistici verso aree meno congestionate, distribuendo equamente il carico di visitatori.
  3. Valorizzazione dello Spazio Pubblico : Identificare e migliorare gli spazi pubblici inutilizzati o poco frequentati, trasformandoli in attrattive culturali o punti di interesse per turisti e comunità locale.
  4. Miglioramento dell’Esperienza di Visita : Sviluppare contenuti digitali interattivi, come realtà aumentata o percorsi tematici, che arricchiscano la conoscenza storico-culturale di Firenze e rendano l’esperienza più immersiva.
  5. Programma di Accoglienza : Formare il personale addetto al turismo e i cittadini su come accogliere e informare i turisti, enfatizzando il ruolo di ambasciatori della cultura locale.
  6. Rivitalizzazione del Centro Storico: Progettare incentivi per incoraggiare i residenti a vivere nel centro storico, come agevolazioni fiscali e finanziamenti per la ristrutturazione delle abitazioni, per meglio armonizzare il rapporto tra gli ospiti temporanei della città e la popolazione locale residente.
  7. Sostenibilità e Preservazione: Assicurare che ogni intervento rispetti l’integrità del patrimonio culturale e sia eco-sostenibile, per garantire un impatto ambientale e visivo minimo.
  8. Collaborazione con gli Stakeholder Locali: Coinvolgere le comunità locali, gli imprenditori e le istituzioni culturali nel processo di pianificazione e decisione, per assicurare che il piano sia bilanciato e inclusivo.
  9. Pianificazione e Fasi di Implementazione: Definire un piano d’azione dettagliato con fasi progressive che includano studi di impatto, progettazione d’interventi, piloti iniziali, valutazioni e regolazioni continue.
  10. Monitoraggio e Feedback Continuo : Stabilire un sistema per monitorare l’efficacia delle strategie implementate e per ricevere feedback sia da parte dei turisti che dei residenti, consentendo aggiustamenti dinamici al progetto.
    Questo preliminare di progetto di prefattibilità dovrebbe essere incentrato su un approccio integrato che tenga conto sia delle necessità dei turisti sia della qualità della vita dei residenti, mirando a un turismo sostenibile e a lungo termine che valorizzi e preservi l’unicità e la storicità di Firenze, Città delle Arti per antonomasia.
    Riccardo Rescio
    Presidente “Assaggia l’Italia ApS”
    Associazione di Promozione Sociale (no profit)

Credito immagine
https://contestituristici.it/chi-siamo-lidentita-personale-sta-cambiando/

I Cabrei sono gli inventari dei beni delle grandi amministrazioni……….

https://youtube.com/shorts/22LBZjnyAks?si=VMczCV7KiYtAz72p

“Fattorie di Santa Maria Nuova al tempo dei Medici”

È il titolo della Mostra inaugurata il 18 gennaio 2024 presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze, che presenta la narrativa dei Cabrei, le mappe e i documenti catastali dell’epoca.
Questi dettagliano le proprietà e l’estensione delle fattorie dell’Ospedale di Santa Maria Nuova. L’esposizione, aperta fino al 16 febbraio, offre una panoramica delle attività economiche alla base del sostentamento dell’ospedale, il più antico d’Italia, e include opere come la “Madonna col Bambino” di Ridolfo del Ghirlandaio.
Dal Quattrocento al Settecento, l’ospedale ha gestito le sue fattorie, fondamentali per il sostentamento e il finanziamento delle sue funzioni sanitarie, fungendo da centri di produzione agricola e fonti primarie di cibo e risorse.
Inoltre, l’ospedale era coinvolto in attività bancarie cruciali per garantire un flusso continuo di reddito.
L’esposizione vuole mettere in luce il ruolo economico complesso delle proprietà dell’Ospedale di Santa Maria Nuova, offrendo una nuova prospettiva sulla storia economica e sociale di Firenze durante il Rinascimento e l’età moderna.
La Mostra fornisce conoscenze non solo sull’arte e la storia, ma anche sulle dinamiche economiche che hanno influenzato la vita quotidiana e il tessuto urbano.
Nell’ambito della gestione delle proprietà dell’Ospedale di Santa Maria Nuova ai tempi dei Medici, è importante sottolineare come la visione di gestione non fosse settorializzata; ogni comparto concorreva sinergicamente alla corretta funzionalità dell’intero sistema.
Le attività economiche, agricole e bancarie inclusi, erano considerate parti interconnesse di un unico sistema integrato.
La prospettiva olistica nella gestione dimostra come ogni componente, agricolo, bancario o sanitario, fosse parte di un quadro più ampio, riflettendo una visione complessiva che caratterizzava la gestione delle istituzioni durante il Rinascimento e l’età moderna.
Attraverso questa lente, l’esposizione “Fattorie di Santa Maria Nuova al tempo dei Medici” offre ai visitatori l’opportunità di comprendere non solo l’importanza delle singole attività economiche, ma anche la loro interconnessione per garantire la sostenibilità e l’autosufficienza dell’ospedale e del suo ecosistema economico e sociale.
In chiusura, il messaggio che inevitabilmente scaturisce dalla bella e interessante esposizione è che diviene quanto mai essenziale guardare al passato per comprendere come meglio gestire il presente e pianificare il futuro, offrendo preziose intuizioni per affrontare le sfide economiche e sociali contemporanee.
Riccardo Rescio

Firenze 19 gennaio 2024


L’evento Pitti Immagine Bimbo si distingue come un crogiolo di novità nel mondo della moda per i più piccoli, un luogo dove i visitatori possono immergersi in un’ampia gamma di stili e tendenze. Dagli amanti del classico con un twist contemporaneo a coloro che sono avvezzi a linee casual e sportive, Pitti Bimbo offre un’esperienza completa e sfaccettata.
La rassegna presenta soluzioni per ogni età, dall’abbigliamento per neonati, caratterizzato da praticità e tenerezza, fino agli outfit per adolescenti che ricercano dinamicità e versatilità.
Con una varietà di opzioni, tra cui capi innovativi e lontani dal mainstream, il Pitti Immagine Bimbo è la piattaforma ideale per scoprire brand emergenti e collezioni dalle estetiche più inaspettate e impegnate.
Per gli aspiranti piccoli modaioli che valorizzano l’eleganza e l’esclusività, Pitti Bimbo è il luogo giusto per trovare proposte raffinate e di lusso, con una cura particolare per le nicchie di mercato che esigono distinzione e qualità.
Il tocco finale è dato dall’inserimento di un elemento ludico e creativo: lo spazio dedicato ai giovani DJ, che confonde i confini tra moda e musica, endemismo e gioco, sottolineando l’importanza di un’esperienza immersiva e coinvolgente per i bambini e le famiglie che partecipano a questo evento emblematico nel panorama della moda infantile internazionale.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 18 gennaio 2024

Pitti Immagine Firenze Fiera

Città di Firenze Cultura Regione Toscana Toscana Promozione Turistica Feel Florence

Italia, meraviglia continua……

Bologna, gioiello incastonato nel cuore dell’Emilia-Romagna, irradia calore e convivialità con il suo sorriso inconfondibile, avvolgendo affettuosamente ogni anima che, per destino o scelta, transiti per le sue strade o decida di abitarvi stabilmente.
Oggi, mercoledì 17 gennaio 2024, nonostante il freddo pungente tipico del periodo invernale, la città si manifesta in tutta la sua eterna bellezza, facendo balzare i cuori nel calore sotto i suoi famosi portici, capolavori architettonici che invitano a passeggiate serene, al riparo dal capriccio delle stagioni.
Ecco Bologna, vibrante nodo della cultura italiana, la cui storia è tessuta nel tessuto stesso dell’urbanistica e nell’architettura.
Piazza Maggiore, un vasto salotto a cielo aperto, si erge come cuore pulsante della città, una piazza che da secoli è teatro di incontri e celebrazioni.
I portici, che quasi abbracciano i visitatori nel loro sincero benvenuto, offrono rifugio e conforto, incorniciando con eleganza esercizi commerciali, caffè e ristoranti dove l’ospitalità bolognese si esprime al meglio.
Non lontano, si ergono testimonianze di un passato glorioso, come il maestoso Palazzo d’Accursio, che narra di politica e potere, la Fontana del Nettuno che danza con le sue acque, e la Basilica di San Petronio con la sua facciata incompiuta che tuttavia impone rispetto e meraviglia, simbolo di una città sempre in movimento, mai doma al tempo e alle sue imperfezioni.
Ma è guardando in alto che si trova uno degli spettacoli più suggestivi di Bologna.
Le torri degli Asinelli e della Garisenda, due giganti medievali, si innalzano sfidando il cielo, quasi un simbolo metaforico del carattere della città: forte, impavido e un po’ incline all’avventura.
Le loro sagome pendenti stuzzicano la curiosità e instillano il senso del mistero e della storia che solo Bologna sa regalare.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità
Bologna 17 gennaio 2024

Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo

Città metropolitana di Bologna Regione Emilia-Romagna Italia&friends Emilia Romagna

La sublime Arte Michelangiolesca…..

Martedì 16 gennaio 2024, nella stupenda Basilica di San Lorenzo a Firenze la presentazione del libro “La Sacrestia di Michelangelo” che descrive meticolosamente il restauro eseguito.
Quest’opera fornisce una narrazione dettagliata della sacrestia, commissionata da Papa Leone X nel 1520 per la Basilica di San Lorenzo, che dal 1869 è inclusa nell’ambito del Museo Statale delle Cappelle Medicee.
È la prima volta che vengono esplorate tanto le sue radici quanto gli sviluppi più recenti della sua storia.
Alla presentazione del libro hanno partecipato i curatori, Monica Bietti e Claudia Echinger-Maurach, assieme a Carlo Sisi, consulente esperto della Fondazione CR Firenze, e ad Andrea Bacchi, della Fondazione Federico Zeri.
Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze, che rappresenta una nuova testimonianza del continuo impegno dell’ente che da trent’anni supporta la conservazione e la messa in valore del complesso monumentale.
La chiesa medicea, una delle più vecchie della città, e gli spazi annessi sono stati al centro di significativi restauri che hanno interessato varie strutture come la Basilica, la Biblioteca Medicea Laurenziana e l’Opera Medicea Laurenziana, per un finanziamento complessivo che supera i due milioni di euro.
Riccardo Rescio
Firenze Basilica di San Lorenzo,
martedì 16 gennaio 2024

Italia&friends Toscana Ph riccardorescio

Fondazione CR Firenze

La voce dell’ anima…….

Donatella Alamprese torna nuovamente sul palco con la sua magnifica voce per animare un mondo declamato in chiave femminile. Il giorno sabato 20 gennaio, al Teatro Lumière a Firenze, l’Artista presenterà di nuovo il suo acclamato show “Femme”, uno spettacolo di sua creazione, dal quale ha sapientemente scritto i testi. Le luci del palcoscenico, ideate da Cecilia Micolano, saranno accompagnate dalle note musicali della chitarra di Marco Giacomini e della fisarmonica di Alessandro Moretti, mentre la voce appassionata di Donatella esplorerà vari aspetti della canzone francese dedicata alle donne, un repertorio che spazia dagli anni ’30 fino agli anni ’60. Quattro straordinarie e imperiture icone del panorama musicale francese saranno al centro di questa esibizione, ciascuna con una storia personale e artistica affascinante. La figura centrale è Edith Piaf, già celebrata da Donatella in un precedente lavoro intitolato “Le quattro voci di Eva”. Questa volta, rivolge un nuovo tributo a questa icona, conosciuta come “il passero di Parigi”, una figura struggente e dal talento memorabile, che visse una vita segnata da innumerevoli tragedie. Non mancherà un omaggio a Josephine Baker, la “Venere nera”, di origini afro-americane, che conquistò Parigi con la sua incantevole presenza negli anni ’30, e che operò segretamente come spia per la Francia Libera durante la guerra, per poi impegnarsi al fianco di Martin Luther King nella lotta per i diritti civili. Il palco si accenderà anche con il ricordo di Juliette Greco, simbolo del movimento esistenzialista a fianco di Sartre, e di Dalida, la cui vita, segnata da amore e dolore, continua a commuovere fino ai giorni nostri. Attraverso questo concerto-spettacolo, Alamprese si propone di guidare il suo pubblico attraverso un viaggio auditivo ed emotivo straordinario, rievocando quei brani intramontabili che hanno lasciato il segno nel secolo passato e che continuano a risuonare nelle nostre vite.

Teatro Lumiere,  Via di Ripoli, 231 Firenze
Telefono 055 389 0214
Il botteghino è aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17.00 alle 19.00

http://www.museogalileo.it

Il Museo Galileo di Firenze, precedentemente noto come l’Istituto e Museo di Storia della Scienza, rende omaggio a Galileo Galilei, il padre della scienza moderna, e ospita una delle più straordinarie collezioni di strumenti scientifici antichi al mondo. Uno scrigno di storia e scienza, situato nel cuore della città rinascimentale per eccellenza, affacciato sul fiume Arno, vicino al celebre Ponte Vecchio, è una tappa obbligata per chiunque sia incuriosito dalla scienza dalle origini e di quella moderna. Al suo interno, i visitatori possono ammirare non solo gli strumenti di ricerca utilizzati da Galileo, inclusi dei telescopi con i quali ha effettuato scoperte rivoluzionarie, ma anche una vasta collezione di globi, astrolabi, quadranti e altri strumenti astronomici e matematici che raccontano la storia dell’evoluzione del pensiero e della metodologia scientifica. Tra i pezzi più preziosi del museo, si trovano il famoso pendolo di Foucault, che dimostra la rotazione della Terra, e il dito medio della mano destra di Galileo Galilei, conservato come reliquia laica di questo pioniere del metodo scientifico sperimentale. La presenza di questo piccolo ma significativo pezzo anatomico ricorda la sfida che Galileo pose alle convenzioni e alle credenze del suo tempo, difendendo con tenacia la verità osservata. Il percorso espositivo del museo è un affascinante viaggio attraverso secoli di scienza e tecnica, dalla matematica all’astronomia, dalla fisica alla navigazione, e permette di comprendere l’importanza della tradizione scientifica italiana e la sua influenza sulla storia mondiale della scienza. Le didascalie delle esposizioni spiegano dettagli technological e scientifici rendendo la visita accessibile anche a un pubblico non specialistico. Le gallerie interattive e le dimostrazioni pratiche rendono l’esperienza nel Museo Galileo di Firenze particolarmente coinvolgente per i visitatori di tutte le età. Grazie alle attività didattiche e ai laboratori specializzati, il museo si dimostra un importante centro educativo, in grado di stimolare la curiosità e il pensiero critico nei confronti di come la scienza e la tecnologia hanno plasmato e continuano a plasmare il nostro mondo. La Visita al Museo Galileo rappresenta dunque non solo un’occasione per immergersi nella storia della scienza, ma anche per riflettere sul ruolo indispensabile che il sapere scientifico gioca nella società contemporanea.

Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità Firenze 13 gennaio 2024

Inizia con un blog su WordPress.com.

Su ↑